Ecografia parti molli spalla
Gentili dottori, la mia ragazza ha 29 anni e da qualche mese accusa dei forti dolori alla spalla destra, in particolare in alcuni momenti (ad esempio quando respirava profondamente), che la invalidano pesantemente. Alcuni giorni fa ha effettuato un'ecografia, questo il responso: l'indagine ecografica mostra tendine del sovraspinoso regolare per spessore ed ecostruttura senza immagini riferibili a lesioni focali di rilievo. Iniziale precipitazione di sali di calcio nel contesto del tendine (modesti segni di periartrite scapolomerale). Nella norma anche i tendini del sottospinato, sottoscapolare ed il tendine del capolungo del bicipite. Al terzo medio-prossimale del muscolo deltoide, al comparto anteriore, si osserva piccola area di disomogeneità ecostrutturale a carattere ipoecogeno da riferire ad esiti riparativo-cicatriziali di pregressa distrazione dello stesso.
Vorrei sapere cosa ne pensate, dato che il medico di famiglia credeva che fosse una periartrite, mentre a detta dell'ecografo è principalmente il riacutizzarsi di un vecchio strappo al deltoide e soprattutto come può ridurre il proprio problema.
Grazie
Vorrei sapere cosa ne pensate, dato che il medico di famiglia credeva che fosse una periartrite, mentre a detta dell'ecografo è principalmente il riacutizzarsi di un vecchio strappo al deltoide e soprattutto come può ridurre il proprio problema.
Grazie
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Gentile Signore
rispondo anche se da branca diversa vedendo il suo consulto inevaso.
Dalla mia modesta esperienza posso dirle che quei depositi di calcio (segni sfumati di periartrite) non possono essere la causa dei dolori così come lei li ha descritti; evidentemente la "cicatrice" (che resta tale) ha dato segno di sé o per esposizione al freddo di questi giorni o per uno sforzo muscolare improprio.
C'è un'altra possibilità: che si sia ripresentata alla memoria la situazione che causò il trauma originario al deltoide riaccendendo così la vecchia sintomatologia.
Infine e non per ultimo, potrebbe esserci una sofferenza nel territorio che innerva quella zona, ossia nella regione cervicale (C4-C5-C6) .
Per la cicatrice reale non c'è molto da fare, quella resterà buona come tante altre cicatrici che ci procuriamo; c'è al contrario molto da fare sia sulle situazioni che andrebbero a stimolare attivamente (senza adeguata preparazione e riscaldamento: sforzi, attività fisica sportiva) o passivamente (attività lavorativa, ludica, hobbies, contratture, posizioni anomale) o emotivamente (il ricordo del trauma che causò lo strappo, il ripetersi di una situazione simile, l'assistere ad una situazione simile...e perfino una rabbia trattenuta, uno schiaffo che si vorrebbe dare o un pugno che si vorrebbe dare su un tavolo, o una stretta di mano non gradita).
Fatte queste considerazioni (che magari lo so, alcune potrebbero sembrarvi perlomeno "strane" ma che hanno il loro senso offrendo anche delle soluzioni), esistono poi varie strategie terapeutiche ufficiali e complementari che vanno dall'uso di antidolorifici, alla fisioterapia, all'Omeopatia, all'Ossigeno-Ozono terapia, ai massaggi ma vanno valutate per i singoli casi.
Spero di esservi stata utile
cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi
rispondo anche se da branca diversa vedendo il suo consulto inevaso.
Dalla mia modesta esperienza posso dirle che quei depositi di calcio (segni sfumati di periartrite) non possono essere la causa dei dolori così come lei li ha descritti; evidentemente la "cicatrice" (che resta tale) ha dato segno di sé o per esposizione al freddo di questi giorni o per uno sforzo muscolare improprio.
C'è un'altra possibilità: che si sia ripresentata alla memoria la situazione che causò il trauma originario al deltoide riaccendendo così la vecchia sintomatologia.
Infine e non per ultimo, potrebbe esserci una sofferenza nel territorio che innerva quella zona, ossia nella regione cervicale (C4-C5-C6) .
Per la cicatrice reale non c'è molto da fare, quella resterà buona come tante altre cicatrici che ci procuriamo; c'è al contrario molto da fare sia sulle situazioni che andrebbero a stimolare attivamente (senza adeguata preparazione e riscaldamento: sforzi, attività fisica sportiva) o passivamente (attività lavorativa, ludica, hobbies, contratture, posizioni anomale) o emotivamente (il ricordo del trauma che causò lo strappo, il ripetersi di una situazione simile, l'assistere ad una situazione simile...e perfino una rabbia trattenuta, uno schiaffo che si vorrebbe dare o un pugno che si vorrebbe dare su un tavolo, o una stretta di mano non gradita).
Fatte queste considerazioni (che magari lo so, alcune potrebbero sembrarvi perlomeno "strane" ma che hanno il loro senso offrendo anche delle soluzioni), esistono poi varie strategie terapeutiche ufficiali e complementari che vanno dall'uso di antidolorifici, alla fisioterapia, all'Omeopatia, all'Ossigeno-Ozono terapia, ai massaggi ma vanno valutate per i singoli casi.
Spero di esservi stata utile
cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 18/01/2013.
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