Reattiva o Reumatoide?....quale cura?
Gentili Medici, Vi scrivo per esporre il mio problema; esattamente il 4 luglio 2004 ho accusato dolore all'articolazione temporo-mandibolare dx e alla mano dx. In seguito ai numerosi esami eseguiti (RMN, Ecografia) è stato rilevato un versamento a livello del polso.
Visita neurologica ed elettromiografia hanno escluso patologie. A livello ematico l'unico valore fuori norma era la Ves, e tutti gli esami specifici reumatologici hanno dato esito negativo. Dopo una prima visita reumatologica, mi è stata diagnosticata un'artrite reattiva, basata anche sul fatto che alla fine di giugno ho sofferto di un'enterocolite; come terapia Sulfasalazina e cortisone.
Un pò dubbiosa sul farmaco, mi sono rivolta ad un altro specialista più titolato, il quale, dopo una visita, mi ha invece diagnosticato un'artrite reumatoide. Ora sto seguendo da Agosto quindi questa terapia: Methotrexate 7,5 mg. in unica somministrazione settimanale, Deltacortene 5 mg. tutti i gg. al mattino.
I dolori sono migliorati: è sparito il dolore all'articolazione temporo-mandibolare, ed è molto più lieve quello alla mano. In compenso molti sono gli effetti collaterali: ho perso 5-6 Kg. (ora sono 40 Kg.), soffro di frequente nausea e mal di testa e mi sento spesso molto stanca. Registro anche un valore alto di glicemia (180). Gli esami del sangue specifici per patologie reumatiche continuano ad essere negativi ed anche la Ves è tornata nella norma. Il medico che mi segue non è stato molto chiaro nel dirmi quanto ancora dovrò continuare nella cura.
Vi chiedo, gentili Medici, sarà AR o Artrite reattiva? Mi conviene sostenere un'ulteriore visita? Quanto dovrò continuare questa cura che mi crea molti problemi, o posso sospenderla? Esistono eventualmente alternative con farmaci tradizionali, od omeopatici? Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Distinti saluti.
Visita neurologica ed elettromiografia hanno escluso patologie. A livello ematico l'unico valore fuori norma era la Ves, e tutti gli esami specifici reumatologici hanno dato esito negativo. Dopo una prima visita reumatologica, mi è stata diagnosticata un'artrite reattiva, basata anche sul fatto che alla fine di giugno ho sofferto di un'enterocolite; come terapia Sulfasalazina e cortisone.
Un pò dubbiosa sul farmaco, mi sono rivolta ad un altro specialista più titolato, il quale, dopo una visita, mi ha invece diagnosticato un'artrite reumatoide. Ora sto seguendo da Agosto quindi questa terapia: Methotrexate 7,5 mg. in unica somministrazione settimanale, Deltacortene 5 mg. tutti i gg. al mattino.
I dolori sono migliorati: è sparito il dolore all'articolazione temporo-mandibolare, ed è molto più lieve quello alla mano. In compenso molti sono gli effetti collaterali: ho perso 5-6 Kg. (ora sono 40 Kg.), soffro di frequente nausea e mal di testa e mi sento spesso molto stanca. Registro anche un valore alto di glicemia (180). Gli esami del sangue specifici per patologie reumatiche continuano ad essere negativi ed anche la Ves è tornata nella norma. Il medico che mi segue non è stato molto chiaro nel dirmi quanto ancora dovrò continuare nella cura.
Vi chiedo, gentili Medici, sarà AR o Artrite reattiva? Mi conviene sostenere un'ulteriore visita? Quanto dovrò continuare questa cura che mi crea molti problemi, o posso sospenderla? Esistono eventualmente alternative con farmaci tradizionali, od omeopatici? Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Distinti saluti.
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Perfezionato in medicine non convenzionali
Cara amica l'eziopatogenesi delle due forme è un po' differente, anche sotto il profilo immunologico. Per accertare l'Artrite Reumatoide, che è una malattia autoimmune, dovrebbe eseguire esami specifici. In ogni caso i principali segni clinici dell'A.R. sono: rigidità mattutina, dolore al movimento o dolorabilità spontanea, edema di 1-articolazioni, compromissione simmestrica bilaterale della stessa articolazione, noduli sottocutanei su prominenze osse o regioni iuxtarticolari, alterazioni istologiche tipiche sulla membrana sinoviale (accertabili mediante biopsia). Importante eseguire FR test, RA test. Malgrado questa premessa, sarei propenso ad optare per una forma reattiva vista la Sua pregressa infezione enterica. Non sempre la guarigione clinica da malattie infettive coincide con la completa esonerazione del patogeno responsabile. Le terapie che sta eseguendo sono coerenti con l'impostazione clinica convenzionale e senza dubbio efficaci. Dal mio punto di vista di medico omeopata preferirei comunque aiutare l'organismo ad eliminare i frammenti batterici endocellulari, oltre a promuovere un adeguato drenaggio tossinico mesenchimale. Se crede a ciò, Le suggerirei il seguente trattamento:
*FMS CROTALUS COMPLEX
*FMS THUJA COMPLEX
*FMS SULFUR COMPLEX
Assuma 3 gocce per tipo, in cocktail, mattino e sera...
Aggiunga inoltre:
*DERIVATIO H - 2 compresse sublinguali mattino e sera.
La terapia deve protrarsi almeno per tre mesi. Se crede mi tenga aggiornato. Cordiali saluti e Auguri.
Dr. Giancarlo Cavallino
www.smige.net
*FMS CROTALUS COMPLEX
*FMS THUJA COMPLEX
*FMS SULFUR COMPLEX
Assuma 3 gocce per tipo, in cocktail, mattino e sera...
Aggiunga inoltre:
*DERIVATIO H - 2 compresse sublinguali mattino e sera.
La terapia deve protrarsi almeno per tre mesi. Se crede mi tenga aggiornato. Cordiali saluti e Auguri.
Dr. Giancarlo Cavallino
www.smige.net
[#2]
gentile signora,
la diagnosi del collega reumatologo ossia artrite reumatoide è una diagnosi fatta sicuramente dopo un attento esame clinico e strumentale. la terapia che lei ha intrapreso, mi riferisco al methotrexate è quella universalemnte accettata per questa patologia. la sua fortuna è che è stata fatta una diagnosi abbastanza precoce e seguendo con assiduità e scrupolisità la terapia che le è stata data dal REUMATOLOGO potrà evitare danni articolari permanenti che, molti anni fa, portavao alla disabilità nel giro di qualche anno.
il mio consiglio è di seguire le indicazioni del suo reumatologo anche perchè vi è una cerca sensibilità individuale verso questi farmaci e qualora la malattia non venisse controllata interamente dal methotrexta vi sono nuovi farmaci (infliximab, embrel) utilizzati per il trattamento di questa patologia risultati molto efficaci.
Auguri......
la diagnosi del collega reumatologo ossia artrite reumatoide è una diagnosi fatta sicuramente dopo un attento esame clinico e strumentale. la terapia che lei ha intrapreso, mi riferisco al methotrexate è quella universalemnte accettata per questa patologia. la sua fortuna è che è stata fatta una diagnosi abbastanza precoce e seguendo con assiduità e scrupolisità la terapia che le è stata data dal REUMATOLOGO potrà evitare danni articolari permanenti che, molti anni fa, portavao alla disabilità nel giro di qualche anno.
il mio consiglio è di seguire le indicazioni del suo reumatologo anche perchè vi è una cerca sensibilità individuale verso questi farmaci e qualora la malattia non venisse controllata interamente dal methotrexta vi sono nuovi farmaci (infliximab, embrel) utilizzati per il trattamento di questa patologia risultati molto efficaci.
Auguri......
[#3]
Se si tratta di artrite reattiva il MTX, a mio avviso è superfluo in quanto generalmente questo tipo di artriti sono autolimitanti nel tempo.Se poi è noto l'agente infettivo basta rimuoverlo. Per il resto la malattia articolare si controlla con i FANS e solo in alcuni casi con farmaci più impegnativi (sulfasalazina, steroidi, MTX, ecc.). Se effettivamente si tratta di AR allora il MTX è il farmaco di prima scelta. Il più è stabilire correttamente la diagnosi.....e da quì è impossibile. Mi chiedo come il collega Cavallino faccia a proporre terapie senza nemmeno vederla in faccia...lo invidio perchè vorrei avere anche io questo potere magico...
Buon giorno
GG
Buon giorno
GG
Giuseppe Germanò
[#4]
Come al solito mi trovo d'accordo con il collega Germanò. Sia sull'ipotesi diagnostica (mi sembra più valido il sospetto diagnostico di artrite reattiva che quello di artrite reumatoide), che sulle possibilità terapeutiche che sull'invidia nei confronti del collega Cavallino...
Ritengo che la cosa più opportuna per il gentile paziente sia quella di tornare a controllo dal suo reumatologo che, avendo a disposizione la possibilità di visitarlo, potrà esprimere un parere definitivo sulla diagnosi e sulla terapia.
Cordialità
FM
Ritengo che la cosa più opportuna per il gentile paziente sia quella di tornare a controllo dal suo reumatologo che, avendo a disposizione la possibilità di visitarlo, potrà esprimere un parere definitivo sulla diagnosi e sulla terapia.
Cordialità
FM
Francesco MONTELLA
Primario Medico
Ospedale San Giovanni ROMA
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 15.9k visite dal 19/12/2004.
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