Dolori alle coste e necrosi testa del femore

Egr. dottori il problema cui cerco di trovare soluzione non è mio ma di mia moglie. Problema che sta andando avanti da 16 mesi affliggendola in una maniera impressionante.
In merito a ciò non so più a chi rivolgermi e non so che pesci prendere. Di medici, professori, ospedali sino ad ora ne abbiamo girato un bel pò ma almeno sino ad ora senza un minimo risultato.
In questo forum spero di avere una risposta o un indirizzo a cui rivolgermi in quanto sto realmente pensando che come il caso della mia signora non ne esistano al mondo.
Il tutto inizia a fine gennaio 2006, la mia signora si becca una tosse micidiale che non cura adeguatamente in quanto sino a quel momento era difficile che si prendesse anche una sola aspirina. Insomma era contraria ai farmaci.
Dopo un pò di tempo compaiono dei forti dolori alle coste. Per rendere l'idea di come erano forti, basti pensare che viaggiando in macchina e per disavventura si beccava una buca, mia moglie sobbalzava come un grillo per il dolore.
Ci rivolgiamo al ns medico curante il quale ci dice che non è nulla di preoccupante, e che col tempo i dolori spariranno.
Dopo un paio di mesi però oltre ai dolori alle coste compaiono dei dolori inizialmente al piede dx e successivamente alla gamba sx.
Il ns medico curante inizia a parlare di depressione e per questo non le prescrive nessun farmaco.
A furia di insistere si decide per un DH il quale diagnostica una forma di fibromialgia.
Il ns calvario inizia così.
Decidiamo per una visita da un reumatologo il quale ci consiglia un ricovero presso l'ospedale ove lui lavora, Chieti.
15 gg di degenza, e alla dimissione la diagnosi: Necrosi avascolare della testa del femore.
Per i dolori alle coste nessuna diagnosi anche se quelle continuano a far male.
A questo punto visto che si parla di necrosi della testa del femore, ci rivolgiamo ad un ortopedico, il quale ci chiede una ulteriore serie di esami tra cui una scintigrafia.
Ai risultati della scintigrafia c'è la sorpresa.
Risultano degli accumuli di sostanza di radiocomposto sparsi lungo varie costole.
Allora il problema alle coste c'è! Mia moglie non è impazzita!
Altro specialista per cercare di capire se c'è un collegamento tra i dolori avvertiti alle coste ai punti evidenziati dalla scintigrafia e la necrosi femorale.
Nulla..... nessuna risposta.
I risultati degli analisi non dicono assolutamente nulla. Nessuna forma di artrite, nessuna forma di qualcosa che possa indicare da dove derivino i dolori alle coste.
Altro specialista reumatologo ed altro ricovero di 15 gg a Roma...... Risultato? Nessuna risposta oltre alla famosa necrosi. Alle coste non risulta nulla dai raggi x anche se la scintigrafia mostrava i punti degli accumuli e mia moglie continuava e continua d avvertire dolori alle coste. Dimenticavo, i primi raggi x dopo aver eseguito la scinti denotava una rarefazione ossea....
I risultati tumorali sono negativi, i risultati degli esami vari sono tutti nella norma, ma allora quei punti evidenziati dalla scintigrafia che sono? Come è arrivata la necreosi? Dalla sera alla mattina? Senza nulla? Ricordiamo ovunque che i dolori sono prima comparsi alle coste e poi alla gamba ove è comparsa la necrosi, ma senza ottenere una risposta.
Siamo veramente confusi.
Da Agosto scorso deambula con le stampelle ma pensiamo che a breve si debba operare in quanto non riesce assolutamente più a vivere....
Ora vi chiedo: ma non esistono altri casi analoghi? Il ns caso è unico nel mondo?
Il problema di mia moglie è ortopedico? reumatologo? Non siamo venuti a capo ancora di nulla.
Un amico dottore vedendo la scinti ha parlato di osteoma osteoide.
Sono due problemi (le macchie ed i dolori alle costole e la necrosi avascolare della testa del femore) distinti e separati o c'è un collegamanto tra loro?
Grazie per l'attenzione che mi avete rivolto..... in attesa saluto cordialmente.
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Dr. Pier Francesco Leucci Reumatologo 131 7
CI SONO ALCUNI PUNTI POCO CHIARI NELLA VICENDA DI SUA MOGLIE: i dolori costali sono comparsi contemporaneamente alla tosse o poco prima o poco dopo? La tosse è cessata e se si quando? L'aspetto bronchiale all'epoca ed ora? Potrebbe essere utile conoscere alcuni valori bioumorali vecchi e nuovi: Fosfatasi alc - Elettroforesi sierop - VES - PCR - Ferritina - Amilasemia - Vit D - PTH. Non fa cenno all'età di sua moglie ed all'eventuale epoca inizio menopausa.
Non è sicuramente semplice fare una diagnosi, tantopiù a distanza, ma cercherò di fare una valutazione, considerato il vostro giustificato disagio e disorientamento. Intanto per il dolore potrebbe aiutarsi con l'uso di analgesici puri come il Durogesic 25 -cerotto transdermico - (un cerotto ogni 72 ore), anche se è solo un sintomatico.
Cordiali saluti
Pierfrancesco Leucci

Pier Francesco Leucci
Specialista REUMATOLOGO
Già Coordinatore Responsabile Reumatologia per l'AUSL LE - LECCE -

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Utente
Utente
Preg. mo dott. Leucci, innanzitutto voglio ringraziarLa per la risposta al mio post e mi accingo ad integrare le notizie che mi ha chiesto.
Età 44 anni, non ancora in menopausa.
I dolori alle coste sono comparsi subito dopo, parliamo di qualche giorno, alla tosse. La tosse cessò dopo una 15na di gg.
I valori delle analisi sono tutti nella norma a parte la VES che è un tantino fuori, una volta 18/h ed una volta 22/h, la Catene Kappa 3,430 e elettroforesi sieroproteine gamma a 19.3%
Oltre a ciò non si riscontrano valori anomali.
La ringrazio per l'attenzione..
[#3]
Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.8k 117
Per esprimere un giudizio sensato sarebbe almeno necessario prendere visione di tutta la documentazione clinica disponibile, comprese le cartelle cliniche dei ricoveri effettuati. Certo è che la persistenza della sintomatologia e le localizzazioni evidenziate alla scintigrafia meritano un chiarimento obbligatorio ed immediato, se necessario anche bioptico. MG

Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0

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Utente
Utente
Grazie anche a Lei ill.mo prof. Granata. In effetti parlando con un amico medico nucleare, alla vista di tutta la documentazione in ns possesso, ha consigliato di fare una biopsia per toglierci tutti i dubbi. Una cosa è certa, almeno da quanto nel ns piccolo abbiamo potuto capire, il ns caso non è di semplice soluzione, pertanto se non troviamo sulla ns strada dei medici/professori che prendano a cura il problema, difficilmente ne verremo a capo. Tutti i vs colleghi, da noi interpellati, al momento della prima visita si sono dichiarati tutti propensi ad approfondire il caso e studiare il problema, ma nostro malgrado dobbiamo di contro confermare che oltre alle belle parole nel momento della visita non abbiamo ottenuto altro.
Meno male che esistono diverse sensibilità e di questo ne siamo, anzi ne sono pienamente convinto (mia moglie sta perdendo ogni fiducia nei confronti dei dottori), altrimenti non si spiegherebbe la mia continua ricerca ed esposizione dei fatti nei vari forum medici.
Un vs collega al momento della visita ci chiese se avevamo fatto un esame particolare, con il puntato se non ricordo male, e alla ns risposta negativa si disse propenso, lui stesso a fare questo ulteriore esame specifico.
A prescindere che non lo fece ma mi liquidò con una semplice telefonata dicendo che in base ai risultati degli esami, era tutto nella normalità pertanto non vi erano problemi.
Alla mia domanda: scusi sig. prof. ma i dolori alle costole? Gli accumuli nella scintigrafia ed i dolori avvertiti nei punti ove vi è l'accumulo di sostanza che sono?
La risposta fu: Quei problemi li abbiamo archiviati!
Non proprio una bella risposta. Archiviati sì ma che sono?

Comunque certamente non mi darò per vinto e per ora così come consigliava il prof. Granata ci stiamo preparando per una biopsia..... solo che il medico nucleare ns amico ci ha consigliato una biopsia alla testa del femore.

Voi che ne pensate?

Grazie per la gentilissima disponibilità.

[#5]
Reumatologo attivo dal 2007 al 2012
Reumatologo
Egregio signore oltre ai suggerimenti dei colleghi potrebbe essere utile oltre al dosaggio del PTH(gia' consigliato)anche il metabolismo fosfo-calcico nel sospetto di osteomalacia ed Rx costale per verificare la presenza di microfratture in quanto nell'osteomalacia alla scintigrafia ossea si puo' avere un quadro simile a quello da lei descritto soprattutto se gli accumuli sono simmetrici.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Pregiatissimi Dottori, è passato quasi un anno dal primo consulto che ho chiesto e a cui voi gentilmente avete risposto e sono cambiate un pò di cose, in peggio se devo essere sincero.
Ho continuato a girare l'Italia in lungo ed in largo sempre per i problemi della mia signora, ho girato ospedali, professori, dottori e luminari vari senza ottenere alcun beneficio concreto, e se devo essere altrettanto sincero devo dire che, anche se ho quasi perso ogni speranza nel rivedere la mia signora tornare alla normalità, non mi dò per vinto essendo consapevole che il problema di mia moglie non è l'unico analogo in Italia. Continuerò a girare, se necessario rivolgendosi anche all'estero, sperando di trovare in qualche dottore la sensibilità necessaria atta a prendersi a cuore il tutto, fosse anche e solo per una semplice soddisfazione professionale. Sicerità per sincerità sto anche valutando l'ipotesi concreta di portare mia moglie in qualche trasmissione televisiva sempre e solo nella speranza di trovare qualche dottore che risolva questo enigma lungo oltre 2 anni.
Mi sembra a questo punto corretto aggiornare tutta la situazione ad oggi:
se nel contempo i dolori alle coste continuano ad essere presenti aumentando giorno dopo giorno, ad ottobre scorso mia moglie è stata proteseizzata, a Milano (noi siamo della Basilicata), alla testa del femore (intervento fatto a pagamento in quanto l'attesa nella struttura pubblica era lunghissima) sperando che i problemi si risolvessero dopo ciò.
Niente di niente. Il prof. che la operò vedendo le condizione dell'osso decise di fare una biopsia dello stesso. Risultato: probabile mielodisplasia e consiglo di rivolgerci ad un buon ematologo.
Visita da un luminare ematologo sempre a Milano e decisione di fare un piccolo ricovero per ulteriori analisi e cercare di capire.
Ricovero sempre a Milano nella struttura pubblica dal 19 dic. 07 al 10 gen. 08. Nulla di preoccupante, i risultati erano tutti negativi. Approfittando del ricovero chiesi di farle fare tutti ma proprio tutti gli accertamenti necessari per cercare di capire i dolori alle coste da dove provenissero.
Alla fine ecco forse il motivo. Probabile osteomalacia (giusto come diceva Lei dott. Nargi) causata da una perdita di fosforo.
Chiedemmo la terapia ma non ci fu data, o meglio ci fu prescritto solo mezza cp di calcio a pranzo e mezza cp a cena con l'aggiunta di una iniezione di Di Base 100000 ogni 6 mesi. Per i dolori sempre persistenti invece noi le fu prescritto nulla, anzi addirittura ci consigliarono della morfina.
Migliorie? Nessuna.
Decidemmo a questo punto di rivolgerci ad un altro "luminare" del metabolismo osseo (altra città del Nord Italia) che alla vista del ns calvario (ormai viaggiamo con una cartella piena di carte, rx e documentazione varia) si disse disponibile a prendersi cura del caso ma da marzo ad oggi nononstante mia moglie prendesse del calcio e del fosforo migliorie zero e doppio zero.
Ora chiedo: per i dolori persistenti e forti e che non le consentono di fare nessun movimento con enorme difficoltà arbitrariamente sta assumendo 3 cp di efferalgan al dì ma i dolori ci sono sempre.
Che cosa potrebbe assumere che faccia veramente effetto?
Nonostante prende del fosforo questo è sempre basso, si parla di ipofosforemia, il paratormone è comunque sfasato ma nessuno che ci dia qualcosa che faccia veramente effetto?
Il caso di mia moglie è l'unico al mondo? Non credo.
Ssecondo me si tratta di prendere a cura il suo caso.
C'è qualcuno disposto?
Un sentito ringraziamento ed un saluto a tutti coloro che risponderanno.



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