Il mese scorso ho subito una sinoviectomia in artroscopia e ...
Dopo mesi di forte dolore al ginocchio sinistro ho subito il mese scorso una sinoviectomia in artroscopia dopo la quale hanno ipotizzato un'origine reumatica e mi hanno prescritto molte analisi tra cui un tampone vaginale per la chlamidia e il mycoplasma. Lo striscio ha dato esito negativo, ma la coltura del secreto vaginale ha evidenziato rare colonie di stafilococco epidermidis (m.c. negativo) e la presenza di leucociti + e -.
Cosa vuole dire? Può entrarci con l'ipotesi reumatica? Devo preoccuparmi?
GRAZIE MILLE!
Cosa vuole dire? Può entrarci con l'ipotesi reumatica? Devo preoccuparmi?
GRAZIE MILLE!
[#1]
Gentile signorina
il percorso da lei effettuato è corretto e i colleghi hanno fatto bene ad eseguire queste ricerche.
In questo contesto (diagnosi di sinovite di n.d.d. = infiammazione della membrana sinoviale di natura da determinare) la diagnosi è molto difficile, a volte impossibile.
In pochi casi di sinovite è possibile un ragionamento diagnostico di tipo deduttivo ( = ad es. l'esame istologico fa vedere determinate alterazioni villose ne conseguirà per deduzione che che la sinovite sarà di tipo "villonodulare", una forma di iperplasia/ipertrofia della membrana sinoviale di una o più articolazioni). In questo caso la diagnosi sarà fatta.
Se invece l'esame istologico dimostra una alterazione aspecifica della membrana di tipo infiammatorio (= è presenta edema e infiltrato di cellule bianche) essendo questo un quadro comune a tantissime malattie, ne deriverà che di per sè la risposta dell'esame istologico non è in grado di fornire al medico un elemento caratteristico (= tipico) di una o poche malattie su cui restringere la sua attenzione. Questo tipo di situazione (sinovite aspecifica)purtroppo è sempre più frequente alla nostra osservazione.
Per questa impossibilità di avere un punto certo di partenza da cui far discendere un ragionamento deduttivo (per così dire "dall'alto verso il basso" con sequenza logica su dati certi), il medico in questi casi è costretto suo malgrado ad utilizzare un metodo induttivo (dal basso verso l'alto, per esclusione).
In poche parole deve eseguire una ampia serie di esami a tappeto (quelli riconosciuti in genere dai protocolli internazionali in questi casi) e via via verificando, eliminando le varie ipotesi diagnostiche sulla base delle risposte degli esami per immagini e di laboratorio, arriverà appunto, per esclusione, alla diagnosi finale.
Tenga presnete, però, che sono frequenti i casi in cui le artiti singole o multiple possono presentare esami di laboratorio (eseguite sul sangue intero e sul siero) assolutamente normali (compresa la VES e più raramente la PCR). Per questo motivo vengono chiamata "artriti sieronegative".
In questi casi la diagnosi è solo ed esclusivamente clinica (in molti di questi casi anche le immagini radiologiche, ecografiche ed RMN/TAC sono assolutamente generiche e dunque aspecifiche = non aiutano affatto la diagnosi).
Sarà il medico allora che, in base all'anamnesi, alla storia clinica e alla documentazione disponibile esprimerà la diagnosi, la quale, per esperienza e sensibilità, sarà quella più probabile in QUEL determinato contesto e in QUEL determinato momento della storia evolutiva della malattia di QUEL determinato paziente.
Ma la diagnosi non va considerata "per sempre".
Tenga conto infatti che in alcuni casi di sinoviti, diagnosticate in un primo tempo come "aspecifiche", il decorso della malattia ha poi consentito, a volte anche a distanza di anni, di far emergere una specificità rimasta occulta a lungo, indipendentemente dagli sforzi per conseguire la diagnosi anche in Centri medici di eccellenza a livello mondiale.
Le ho raccontato tutto questo per cercare di spiegare le ragioni che sottendono la necessità di eseguire una serie di esami a largo spettro e dunque cercare anche focolai settici in tutto il corpo e dunque anche in vagina.
Dopo di chè ogni risultato andrà valutato dal suo medico curante che dovrà decidere, ad esempio, se le colonie si stafiloccoco epidermidis siano da prendere in qualche considerazione o se, piuttosto, non siano legate ad una contaminazione occasionale di laboratorio.
Allo stesso modo andrà valutata quella presenza di pochi leucociti (abbastanza frequenti in vagina nelle donne per piccole infiammazioni/infezioni intercorrenti): di per sè, questo dato, non è in stretta correlazione con una sinovite aspecifica.
Ma tutte queste valutazioni, in un senso o nell'altro, spettano solo ed esclusivamente al suo medico curante. Lui e lui solo, avendo presente l'intero quadro clinico che la riguarda, potrà dare la giusta collocazione e il giusto peso ai risultati degli esami da lei citati.
Cordialità
Dr. A. Valassina
il percorso da lei effettuato è corretto e i colleghi hanno fatto bene ad eseguire queste ricerche.
In questo contesto (diagnosi di sinovite di n.d.d. = infiammazione della membrana sinoviale di natura da determinare) la diagnosi è molto difficile, a volte impossibile.
In pochi casi di sinovite è possibile un ragionamento diagnostico di tipo deduttivo ( = ad es. l'esame istologico fa vedere determinate alterazioni villose ne conseguirà per deduzione che che la sinovite sarà di tipo "villonodulare", una forma di iperplasia/ipertrofia della membrana sinoviale di una o più articolazioni). In questo caso la diagnosi sarà fatta.
Se invece l'esame istologico dimostra una alterazione aspecifica della membrana di tipo infiammatorio (= è presenta edema e infiltrato di cellule bianche) essendo questo un quadro comune a tantissime malattie, ne deriverà che di per sè la risposta dell'esame istologico non è in grado di fornire al medico un elemento caratteristico (= tipico) di una o poche malattie su cui restringere la sua attenzione. Questo tipo di situazione (sinovite aspecifica)purtroppo è sempre più frequente alla nostra osservazione.
Per questa impossibilità di avere un punto certo di partenza da cui far discendere un ragionamento deduttivo (per così dire "dall'alto verso il basso" con sequenza logica su dati certi), il medico in questi casi è costretto suo malgrado ad utilizzare un metodo induttivo (dal basso verso l'alto, per esclusione).
In poche parole deve eseguire una ampia serie di esami a tappeto (quelli riconosciuti in genere dai protocolli internazionali in questi casi) e via via verificando, eliminando le varie ipotesi diagnostiche sulla base delle risposte degli esami per immagini e di laboratorio, arriverà appunto, per esclusione, alla diagnosi finale.
Tenga presnete, però, che sono frequenti i casi in cui le artiti singole o multiple possono presentare esami di laboratorio (eseguite sul sangue intero e sul siero) assolutamente normali (compresa la VES e più raramente la PCR). Per questo motivo vengono chiamata "artriti sieronegative".
In questi casi la diagnosi è solo ed esclusivamente clinica (in molti di questi casi anche le immagini radiologiche, ecografiche ed RMN/TAC sono assolutamente generiche e dunque aspecifiche = non aiutano affatto la diagnosi).
Sarà il medico allora che, in base all'anamnesi, alla storia clinica e alla documentazione disponibile esprimerà la diagnosi, la quale, per esperienza e sensibilità, sarà quella più probabile in QUEL determinato contesto e in QUEL determinato momento della storia evolutiva della malattia di QUEL determinato paziente.
Ma la diagnosi non va considerata "per sempre".
Tenga conto infatti che in alcuni casi di sinoviti, diagnosticate in un primo tempo come "aspecifiche", il decorso della malattia ha poi consentito, a volte anche a distanza di anni, di far emergere una specificità rimasta occulta a lungo, indipendentemente dagli sforzi per conseguire la diagnosi anche in Centri medici di eccellenza a livello mondiale.
Le ho raccontato tutto questo per cercare di spiegare le ragioni che sottendono la necessità di eseguire una serie di esami a largo spettro e dunque cercare anche focolai settici in tutto il corpo e dunque anche in vagina.
Dopo di chè ogni risultato andrà valutato dal suo medico curante che dovrà decidere, ad esempio, se le colonie si stafiloccoco epidermidis siano da prendere in qualche considerazione o se, piuttosto, non siano legate ad una contaminazione occasionale di laboratorio.
Allo stesso modo andrà valutata quella presenza di pochi leucociti (abbastanza frequenti in vagina nelle donne per piccole infiammazioni/infezioni intercorrenti): di per sè, questo dato, non è in stretta correlazione con una sinovite aspecifica.
Ma tutte queste valutazioni, in un senso o nell'altro, spettano solo ed esclusivamente al suo medico curante. Lui e lui solo, avendo presente l'intero quadro clinico che la riguarda, potrà dare la giusta collocazione e il giusto peso ai risultati degli esami da lei citati.
Cordialità
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.8k visite dal 05/11/2009.
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