Radioterapia stereotassica

Egregi Dottori, A mio padre di 74 anni, in buone condizioni generali, in seguito a visita radioterapica per eventuale trattamento di lesioni secondarie al cervello (la max di circa 3cm) è stato riferito che poichè non può eseguire RM per via di placche metalliche allo sterno non potrà accedere a questo tipo di terapia.
Il radioterapista propone in alternativa una panaencefalica con minima dose di stereotassica nelle lesioni.
È davvero così?
Il mio dubbio nasce dal fatto che in diversi siti di illustri istituti universitari si dice chiaramente che la centratura per le sedute stereotassiche può avvenire o con TAC o con RM.
A questo punto vorrei un Vostro illuminato parere a riguardo.


Cordialmente
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Carissimo,
la RMN serve a definire nel dettaglio il bersaglio tumorale intracranico. La TC spesso sottostima l'estensione di malattia nel parenchima cerebrale rispetto alla RMN. Non ritengo comunque questa limitazione sulla qualità della definzione del bersaglio una condizione proibiitiva ma al massimo parzialmente limitante per un trattamento di radioterapia stereotassica, se la lesione è almeno ben visibile alla TC con mdc. Questo è il "modus operandi" nel nostro IRCSS dove questo tipo di trattamento è molto frequente.

Rimango disponibile anche eventualmente a vedere il caso di persona in visita, se lo desiderate.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)