4 metastasi cerebrali da carcinoma mammario curato 14 anni fa
Ho bisogno di aiuto! La mia Mamma ebbe nel 2004 il classico carcinoma al seno che fu curato con intervento, chemio e radio.
Dopo di che Femara per 5 anni.
Nel 2011 sullo stesso seno (con protesi impiantata durante il primo intervento) si notò un piccolo "livido" che con una diagnosi precoce fu identificato come angiosarcoma epiteliale.
Terapia di chemio con tamoxifene e non ricordo cos'altro che ha diminuito la lesione. Poi intervento fatto all'INT dove hanno asportato tutto il tessuto, preso una porzione di muscolo gran dorsale ed impiantato nell'area "malata". Ulteriore chemio e successivamente mantenimento con pillola di tamoxifene, siamo nel 2013.
Per Milano clinicamente guarita, al netto di alcuni noduli ai polmoni tenuti sempre sotto osservazione e mai modificati negli anni (sono a noi noti da quando facemmo i primi accertamenti nel 2004). 6 mesi fa aveva fatto l'ultima tac con contrasto Total body ed era ok.
Ha avuto ispessimento parete uterina e l'oncologo 3 mesi fa le ha fatto sospendere il tamoxifene, per verificare miglioramenti.
15 giorni fa ha iniziato ad avere sintomi (nausea, stanchezza e perdita di equilibrio)...l'abbiamo ricoverata e con tac cerebrale è risultato edema esteso 23x27. Fatta cura per riassorbire e fatta tac Total body con contrasto. Risultato per loro due metastasi: una cervelletto (dove c' era l edema) di 2.5 cm ed una parte superiore del cervello molto piccola e asintomatica di 0.9. Dopo RM con contrasto, Per loro sono metastasi tardive, Il resto del corpo è ok.
Siamo stati oggi all'Humanitas dal dott. Lorenzo Bello, che ha individuato guardando le lastre e contrariamente al referto, altre due potenziali micrometastasi, non ritenendo operabile la lesione sul peduncolo e dandoci come responso la sola radioterapia paraencefalica, sostenendo che il tutto è in una fase iniziale e che potrebbe rispondere bene.
La dottoressa Stacchiotti dell'INT dichiara che non c è molto da fare e che la terapia rappresenta un palliativo.
In questo momento siamo a Milano e domattina partiremo alla volta di San Giovanni Rotondo per un consulto radioterapico ed iniziare la preparazione alla terapia (dott.Jaul).
Ho letto di una tecnologia innovativa a Negrar chiamata hyperarc: può essere un metodo migliore?
Mia madre ha 60 anni e al netto dei sintomi da tumore metastatico (nausea, equilibrio, debolezza) gode di ottima salute. Potrebbe risultare un paziente scelto? Cosa mi si consiglia? La radioterapia paraencefalica può essere effettuata prima di questo innovativo trattamento, o uno esclude l altro?
Dopo di che Femara per 5 anni.
Nel 2011 sullo stesso seno (con protesi impiantata durante il primo intervento) si notò un piccolo "livido" che con una diagnosi precoce fu identificato come angiosarcoma epiteliale.
Terapia di chemio con tamoxifene e non ricordo cos'altro che ha diminuito la lesione. Poi intervento fatto all'INT dove hanno asportato tutto il tessuto, preso una porzione di muscolo gran dorsale ed impiantato nell'area "malata". Ulteriore chemio e successivamente mantenimento con pillola di tamoxifene, siamo nel 2013.
Per Milano clinicamente guarita, al netto di alcuni noduli ai polmoni tenuti sempre sotto osservazione e mai modificati negli anni (sono a noi noti da quando facemmo i primi accertamenti nel 2004). 6 mesi fa aveva fatto l'ultima tac con contrasto Total body ed era ok.
Ha avuto ispessimento parete uterina e l'oncologo 3 mesi fa le ha fatto sospendere il tamoxifene, per verificare miglioramenti.
15 giorni fa ha iniziato ad avere sintomi (nausea, stanchezza e perdita di equilibrio)...l'abbiamo ricoverata e con tac cerebrale è risultato edema esteso 23x27. Fatta cura per riassorbire e fatta tac Total body con contrasto. Risultato per loro due metastasi: una cervelletto (dove c' era l edema) di 2.5 cm ed una parte superiore del cervello molto piccola e asintomatica di 0.9. Dopo RM con contrasto, Per loro sono metastasi tardive, Il resto del corpo è ok.
Siamo stati oggi all'Humanitas dal dott. Lorenzo Bello, che ha individuato guardando le lastre e contrariamente al referto, altre due potenziali micrometastasi, non ritenendo operabile la lesione sul peduncolo e dandoci come responso la sola radioterapia paraencefalica, sostenendo che il tutto è in una fase iniziale e che potrebbe rispondere bene.
La dottoressa Stacchiotti dell'INT dichiara che non c è molto da fare e che la terapia rappresenta un palliativo.
In questo momento siamo a Milano e domattina partiremo alla volta di San Giovanni Rotondo per un consulto radioterapico ed iniziare la preparazione alla terapia (dott.Jaul).
Ho letto di una tecnologia innovativa a Negrar chiamata hyperarc: può essere un metodo migliore?
Mia madre ha 60 anni e al netto dei sintomi da tumore metastatico (nausea, equilibrio, debolezza) gode di ottima salute. Potrebbe risultare un paziente scelto? Cosa mi si consiglia? La radioterapia paraencefalica può essere effettuata prima di questo innovativo trattamento, o uno esclude l altro?
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Certo rimango disponibile per valutare in altra sede(in ambulatorio) il caso da sottoporre alla tecnica Hyperarc che qui effettuiamo da circa un anno in caso di metastasi multiple.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 19/07/2018.
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