Radioterapia linfonodi sovraclaveari post quadrantectomia
Gentili Dottori,
ho 47 anni e il 10 aprile sono stata operata al seno in un centro di eccellenza della capitale: quadrantectomia superiore dx e asportazione di due linfonodi.
L'esame istologico è il seguente:
A) QS mammella dx, B) Compl. inferiore, C) Compl. interno/mediale, D) Compl. esterno, E) Compl. superiore.
A) Parenchima mammario orientato cm 5x5.5x2.3. Al taglio, nel contesto di area fibrocistica diametro max cm 3.2, è neoplasia invasiva a margini infiltrativi diametro max cm 1.2 che dista cm 0.6 dal margine inferiore e oltre cm 0.6 dai rimanenti margini. Nel parenchima circostante frequenti focolai LIN2-3 tipo pleomorfo apocrino su margine inferiore. No PVI.
B-C-D-E) Fammenti orientati e inclusi parenchima mammario cm 1.3x1.2x0.5 vs 1.6x2x0.8.
Diagnosi:
A) Carcinoma lobulare invasivo G sec. SBR mod gt3, gn3, gm1.
B-D) Non atipie.
C-E) Focolai LIN2 apocrini a meno di cm 0.1 dalla china.
A-B) Linfonodi m 1.7 e 1.6. Esame intraoperatorio negativo per macrometastasi. Esame definitivo: alcuni depositi tumorali max cm 0.06 in un linfonodo.
Diagnosi: A) Micrometastasi di carcinoma. B) Linfoadenite reattiva.
Estrogeno recettore 90%, progesterone recettore 90%, androgeno recettore assente, Her2 0, Ki67 18%.
Il chirurgo mi ha tranquillizzata dicendomi che le micrometastasi si possono ignorare.
L'oncologo radioterapista, di parere opposto, dice che le micrometastasi non si possono ignorare.
Mi hanno consigliato terapia ormonale e radioterapia anche sui linfonodi.
La radioterapia dei linfonodi è necessaria? Chirurgo e radioterapista hanno espresso pareri discordanti e non vorrei rischiare danni permanenti. Tra l'altro 10 anni fa ho avuto una tromboflebite bilaterale agli arti superiori.
In occasione della prima seduta di centratura via TAC il tecnico mi ha informato che verranno radiati i linfonodi sovraclaveari. Ho chiesto spiegazioni ma mi ha detto di chiedere al medico che non è disponibile prima di martedì, quando farò la simulazione definitiva sul macchinario. Temo sia troppo tardi per discutere del piano terapeutico che ancora non conosco. Come posso comportarmi?
Non so a quale gruppo appartengono i linfonodi tolti durante l'intervento e perché li vogliano irradiare. Da quello che leggo su internet però mi sorge il dubbio che sia fuori protocollo.
Cosa rischio realmente con questo trattamento? Sono molto preoccupata, vi prego di aiutarmi a dirimere il dubbio e a gestire questa situazione.
Lunedì, se necessario, posso aggiungere i referti di ecografia, mammografia, agobiopsia e risonanza eseguite prima dell'intervento. Purtroppo ancora non ho la cartella clinica dell'intervento.
Grazie in anticipo per le vostre risposte.
ho 47 anni e il 10 aprile sono stata operata al seno in un centro di eccellenza della capitale: quadrantectomia superiore dx e asportazione di due linfonodi.
L'esame istologico è il seguente:
A) QS mammella dx, B) Compl. inferiore, C) Compl. interno/mediale, D) Compl. esterno, E) Compl. superiore.
A) Parenchima mammario orientato cm 5x5.5x2.3. Al taglio, nel contesto di area fibrocistica diametro max cm 3.2, è neoplasia invasiva a margini infiltrativi diametro max cm 1.2 che dista cm 0.6 dal margine inferiore e oltre cm 0.6 dai rimanenti margini. Nel parenchima circostante frequenti focolai LIN2-3 tipo pleomorfo apocrino su margine inferiore. No PVI.
B-C-D-E) Fammenti orientati e inclusi parenchima mammario cm 1.3x1.2x0.5 vs 1.6x2x0.8.
Diagnosi:
A) Carcinoma lobulare invasivo G sec. SBR mod gt3, gn3, gm1.
B-D) Non atipie.
C-E) Focolai LIN2 apocrini a meno di cm 0.1 dalla china.
A-B) Linfonodi m 1.7 e 1.6. Esame intraoperatorio negativo per macrometastasi. Esame definitivo: alcuni depositi tumorali max cm 0.06 in un linfonodo.
Diagnosi: A) Micrometastasi di carcinoma. B) Linfoadenite reattiva.
Estrogeno recettore 90%, progesterone recettore 90%, androgeno recettore assente, Her2 0, Ki67 18%.
Il chirurgo mi ha tranquillizzata dicendomi che le micrometastasi si possono ignorare.
L'oncologo radioterapista, di parere opposto, dice che le micrometastasi non si possono ignorare.
Mi hanno consigliato terapia ormonale e radioterapia anche sui linfonodi.
La radioterapia dei linfonodi è necessaria? Chirurgo e radioterapista hanno espresso pareri discordanti e non vorrei rischiare danni permanenti. Tra l'altro 10 anni fa ho avuto una tromboflebite bilaterale agli arti superiori.
In occasione della prima seduta di centratura via TAC il tecnico mi ha informato che verranno radiati i linfonodi sovraclaveari. Ho chiesto spiegazioni ma mi ha detto di chiedere al medico che non è disponibile prima di martedì, quando farò la simulazione definitiva sul macchinario. Temo sia troppo tardi per discutere del piano terapeutico che ancora non conosco. Come posso comportarmi?
Non so a quale gruppo appartengono i linfonodi tolti durante l'intervento e perché li vogliano irradiare. Da quello che leggo su internet però mi sorge il dubbio che sia fuori protocollo.
Cosa rischio realmente con questo trattamento? Sono molto preoccupata, vi prego di aiutarmi a dirimere il dubbio e a gestire questa situazione.
Lunedì, se necessario, posso aggiungere i referti di ecografia, mammografia, agobiopsia e risonanza eseguite prima dell'intervento. Purtroppo ancora non ho la cartella clinica dell'intervento.
Grazie in anticipo per le vostre risposte.
[#1]
Carissima Signora,
purtroppo mancano alcuni elementi e il referto qui riportato potrebbe avere degli errori per come è stato trascritto o imprecisioni.
Il suo caso è oggetto di discussione, in quanto è stata sottoposta alla biopsia del linfonodo sentinella ma non mi pare una dissezione ascellare. Quest'ultima, infatti, da recenti dati della letteratura, viene sempre più spesso e opportunamente omessa in quanto non comporterebbe alcun vantaggio di sopravvivenza per la paziente, anche in caso di linfonodi sentinella positivi. Più recentemente si discute sul ruolo della radioterapia per sterilizzare le sedi linfonodali locoregionali non asportate dal chirurgo come nel suo caso, soprattutto però in presenza di macrometastasi al linfonodo sentinella e con la co-presenza di fattori prognostici sfavorevoli.
Nel suo caso invece abbiamo un linfonodo sentinella micrometastatico e mi pare assenza di fattori di rischio riportati (LUMINAL A). Quindi, essendo il rischio di coinvolgimento degli altri linfonodi molto basso(probabilmente <5%) ci potrebbero essere gli estremi per omettere la radioterapia sulle aree linfonodali ed effettuarla solo sulla mammella residua operata. Ovviamente sono valutazioni da fare tra medico e paziente in base al rischio di recidiva e possono ritenersi scelte "individualizzate", alla luce di linee guida ancora poco chiare su questi casi specifici.
purtroppo mancano alcuni elementi e il referto qui riportato potrebbe avere degli errori per come è stato trascritto o imprecisioni.
Il suo caso è oggetto di discussione, in quanto è stata sottoposta alla biopsia del linfonodo sentinella ma non mi pare una dissezione ascellare. Quest'ultima, infatti, da recenti dati della letteratura, viene sempre più spesso e opportunamente omessa in quanto non comporterebbe alcun vantaggio di sopravvivenza per la paziente, anche in caso di linfonodi sentinella positivi. Più recentemente si discute sul ruolo della radioterapia per sterilizzare le sedi linfonodali locoregionali non asportate dal chirurgo come nel suo caso, soprattutto però in presenza di macrometastasi al linfonodo sentinella e con la co-presenza di fattori prognostici sfavorevoli.
Nel suo caso invece abbiamo un linfonodo sentinella micrometastatico e mi pare assenza di fattori di rischio riportati (LUMINAL A). Quindi, essendo il rischio di coinvolgimento degli altri linfonodi molto basso(probabilmente <5%) ci potrebbero essere gli estremi per omettere la radioterapia sulle aree linfonodali ed effettuarla solo sulla mammella residua operata. Ovviamente sono valutazioni da fare tra medico e paziente in base al rischio di recidiva e possono ritenersi scelte "individualizzate", alla luce di linee guida ancora poco chiare su questi casi specifici.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Grazie Prof. Alongi per la sua risposta.
Se può essere utile le trascrivo di seguito l'esame istologico integrale:
Pagina 1
A) QS mammella dx,
B) Compl. inferiore,
C) Compl. interno/mediale,
D) Compl. esterno,
E) Compl. superiore.
A) Parenchima mammario orientato cm 5x5.5x2.3. Al taglio, nel contesto di area fibrocistica diametro max cm 3.2, è neoplasia invasiva a margini infiltrativi del diametro max di cm 1.2 che dista cm 0.6 dal margine inferiore e oltre cm 0.6 dai rimanenti margini. Nel parenchima circostante sono presenti frequenti focolai LIN2-3 di tipo pleomorfo apocrino che interessano focalmente il margine inferiore. Presenti inoltre sparse microcisti talora complicate e alcune minute formazioni fibroadenomiomatose. Non evidenza di PVI.
B-C-D-E) Fammenti orientati e tutti inclusi di parenchima mammario di cm 1.3x1.2x0.5 vs 1.6x2x0.8.
Diagnosi:
A) Carcinoma lobulare invasivo G2 (sec. SBR mod: gt3, gn3, gm1).
B-D) Non atipie.
C-E) Focolai di LIN2 con aspetti apocrini a meno di cm 0.1 dalla china.
Pagina 2
A) Linfonodo sentinella ascella dx n. 1
B) Linfonodo sentinella ascella dx n. 2
A-B) Due linfonodi di cm 1.7 e 1.6 divisi in due metà e tutti inclusi. L' esame intraoperatorio (macroscopico e citologico) ha dato esito negativo per macrometastasi (Martini). In sede di esame definitivo i linfonodi sono stati esaminati con due sezioni consecutive colorate con E.E. e successivamente con 5 livelli intervallati di 200 micron fino ad esaurimento del campione colorati con E.E. e AE1/AE3.
Con tale procedura sono stati evidenziati alcuni depositi tumorali il maggiore di 0.06 cm circa nel linfonodo A.
Diagnosi:
A) Micrometastasi di carcinoma in 1/1 linfonodo.
B) Linfoadenite reattiva in 1/1 linfonodo.
Pagina 3
Organo: qs mammella dx
Determinazione effettuata su inclusione: A2
Estrogeno recettore (clone SP1 Ventana) Presente nel 90% della popolazione neoplastica.
Progesterone recettore (clone 1E2 Ventana) Presente nel 90% della popolazione neoplastica.
Androgeno recettore (clone AR441 DAKO) assente.
Ki67 (clone30 Ventana) Positività nel 18% degli elementi neoplastici.
Her-2/neu# (pathway anti her2neu 4B5 Rabbit monoclonal primary antibody: Score 0.
(segnale di membrana incompleto e molto debole faint/barely in <10% degli elementi neoplastici.
Se posso fornire altri dati utili mi chieda pure.
Ma, mi risponda con estrema sincerità, se può, cosa comporta l'irradiazione dei linfonodi?
Cosa debbo realmente temere?
A quale rischi mi espongo?
Grazie ancora.
Se può essere utile le trascrivo di seguito l'esame istologico integrale:
Pagina 1
A) QS mammella dx,
B) Compl. inferiore,
C) Compl. interno/mediale,
D) Compl. esterno,
E) Compl. superiore.
A) Parenchima mammario orientato cm 5x5.5x2.3. Al taglio, nel contesto di area fibrocistica diametro max cm 3.2, è neoplasia invasiva a margini infiltrativi del diametro max di cm 1.2 che dista cm 0.6 dal margine inferiore e oltre cm 0.6 dai rimanenti margini. Nel parenchima circostante sono presenti frequenti focolai LIN2-3 di tipo pleomorfo apocrino che interessano focalmente il margine inferiore. Presenti inoltre sparse microcisti talora complicate e alcune minute formazioni fibroadenomiomatose. Non evidenza di PVI.
B-C-D-E) Fammenti orientati e tutti inclusi di parenchima mammario di cm 1.3x1.2x0.5 vs 1.6x2x0.8.
Diagnosi:
A) Carcinoma lobulare invasivo G2 (sec. SBR mod: gt3, gn3, gm1).
B-D) Non atipie.
C-E) Focolai di LIN2 con aspetti apocrini a meno di cm 0.1 dalla china.
Pagina 2
A) Linfonodo sentinella ascella dx n. 1
B) Linfonodo sentinella ascella dx n. 2
A-B) Due linfonodi di cm 1.7 e 1.6 divisi in due metà e tutti inclusi. L' esame intraoperatorio (macroscopico e citologico) ha dato esito negativo per macrometastasi (Martini). In sede di esame definitivo i linfonodi sono stati esaminati con due sezioni consecutive colorate con E.E. e successivamente con 5 livelli intervallati di 200 micron fino ad esaurimento del campione colorati con E.E. e AE1/AE3.
Con tale procedura sono stati evidenziati alcuni depositi tumorali il maggiore di 0.06 cm circa nel linfonodo A.
Diagnosi:
A) Micrometastasi di carcinoma in 1/1 linfonodo.
B) Linfoadenite reattiva in 1/1 linfonodo.
Pagina 3
Organo: qs mammella dx
Determinazione effettuata su inclusione: A2
Estrogeno recettore (clone SP1 Ventana) Presente nel 90% della popolazione neoplastica.
Progesterone recettore (clone 1E2 Ventana) Presente nel 90% della popolazione neoplastica.
Androgeno recettore (clone AR441 DAKO) assente.
Ki67 (clone30 Ventana) Positività nel 18% degli elementi neoplastici.
Her-2/neu# (pathway anti her2neu 4B5 Rabbit monoclonal primary antibody: Score 0.
(segnale di membrana incompleto e molto debole faint/barely in <10% degli elementi neoplastici.
Se posso fornire altri dati utili mi chieda pure.
Ma, mi risponda con estrema sincerità, se può, cosa comporta l'irradiazione dei linfonodi?
Cosa debbo realmente temere?
A quale rischi mi espongo?
Grazie ancora.
[#3]
Carissima, confermo quanto detto sopra.
Ne discuta con chi la segue valutando rischi e benefici. La radioterapia moderna è ben tollerata ma bisogna capire se realmente utile in considerazione dei commenti di cui sopra(rischio in caso di micrometastasi davvero risibile).
Cari saluti
Ne discuta con chi la segue valutando rischi e benefici. La radioterapia moderna è ben tollerata ma bisogna capire se realmente utile in considerazione dei commenti di cui sopra(rischio in caso di micrometastasi davvero risibile).
Cari saluti
[#4]
Utente
Gentile Dott. Alongi,
oggi ho avuto finalmente un colloquio con la Prof. che fa formulato il piano terapeutico. Mi ha spiegato che ha seguito le linee guida nazionali, tenendo conto dei seguenti fattori: la giovane età, la tipologia di tumore lobulare infiltrante (che tende ad essere multifocale e a metastatizzare), la classificazione G2 (intermedio), i margini chirurgici bolderline (troppo stretti????), la presenza di numerosi focolai LIN2-3 e la scarsa dissezione ascellare (lei avrebbe tolto almeno 4 linfonodi). Tutti questi fattori secondo la sua esperienza meritano un trattamento precauzionale più esteso. Sebbene l'interesse maggiore sia per la fossa claveale, anche le stazioni linfonodali di I-II livello ha detto che verranno irradiate trasversalmente con dose adeguata. I due linfonodi tolti comunque erano in sede ascellare.
Alla fine ho firmato. Non mi sono sentita di rischiare. Ma non ne sono affatto convinta, anzi mi sento piuttosto angosciata.
Lei cosa ne pensa delle spiegazioni che mi sono state fornite? Le sembrano adeguate? Io non mi sento in grado di giudicare.
Grazie ancora.
oggi ho avuto finalmente un colloquio con la Prof. che fa formulato il piano terapeutico. Mi ha spiegato che ha seguito le linee guida nazionali, tenendo conto dei seguenti fattori: la giovane età, la tipologia di tumore lobulare infiltrante (che tende ad essere multifocale e a metastatizzare), la classificazione G2 (intermedio), i margini chirurgici bolderline (troppo stretti????), la presenza di numerosi focolai LIN2-3 e la scarsa dissezione ascellare (lei avrebbe tolto almeno 4 linfonodi). Tutti questi fattori secondo la sua esperienza meritano un trattamento precauzionale più esteso. Sebbene l'interesse maggiore sia per la fossa claveale, anche le stazioni linfonodali di I-II livello ha detto che verranno irradiate trasversalmente con dose adeguata. I due linfonodi tolti comunque erano in sede ascellare.
Alla fine ho firmato. Non mi sono sentita di rischiare. Ma non ne sono affatto convinta, anzi mi sento piuttosto angosciata.
Lei cosa ne pensa delle spiegazioni che mi sono state fornite? Le sembrano adeguate? Io non mi sento in grado di giudicare.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.7k visite dal 16/07/2017.
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