Terapia adiuvante dopo il risultato PET-CT
Gentile staff medico di mediciitalia,
mi rivolgo a voi con la seguente richiesta di consulto e spero possiate fornirmi il vostro parere esperto:
A mia madre le fu diagnosticato un Adenocarcinoma Endometriale con la seguente stadiazione:
G1 T1b Nx Mx
In realtà prima di entrare in sala operatoria la diagnosi fu solo "Fibromatosi uterin", difatti mi ha sopresso tanto che i dottori non sono stati capaci di individuare l'Adenocarcinoma ciononostante mia madre abbia fato diversi pap test e raschiamenti. Questo mi ha fatto dubitare sulla competenza dei dottori del nostro sito qui. Inoltre un ulteriore errore che secondo me ha commesso il chirurgo è di non aver asportato assieme all'utero e alle ovaia anche il cosiddetto linfonodo sentinella. Ciò avrebbe permesso di avere una stadiazione più completa, visto che avremmo avuto il parametro N. Per non parlare del fatto che prima dell'intervernto chirurgico non fu fatta nessuna CT (Tac) e dopo dell'internvento l'oncologo - in base ad una procedura standard - optava per una radioterapia adiuvante. Insomma errori prima e dopo l'internvento.
Sarei innanzitutto curioso di sentire il vostro parere a riguardo di ciò che ho finora riportato.
Date le circostanze ho insistito per una esame PET-CT per avere almeno ora un esame il più accurato possibile e riuscire a completare lo staging.
Sono riuscito ad organizzare un esame PET-CT rivolgendomi ad altri dottori e recandoci presso un centro specializzato al di fuori dal nostro sito.
Grazie a Dio i risultati degli esami PET-CT sono buoni!
Referto
L'esame PET-TC non ha evidenziato aree di significativo incremento dell'attività metabolica nei segmenti
corporei esaminati.
Conclusioni
In relazione al quesito clinico il quadro tomoscintigrafico odierno non mostra aree di patologico consumo
glucidico riferibili a localizzazioni di malattia.
Ora il motivo principale per cui mi sto rivolgendo a voi è dovuto alla questione "se fare o meno una radioterapia adiuvante".
Se il farla comporterebbe l'ulteriore vantaggio di rendere ancor più certa la prevenzione di una possibilie recidività e altrimenti non comporterebbe alcun effetto collaterale serio o addirittura nocivo, allora tenderei a farla fare. Qual'è il vostro parere ?
Sarebbe vantaggioso se più di un esperto potesse gentilmente fornire il proprio parere.
Ringrazio in anticipo per la vostra gentile disponibilità.
Tanti cari saluti
mi rivolgo a voi con la seguente richiesta di consulto e spero possiate fornirmi il vostro parere esperto:
A mia madre le fu diagnosticato un Adenocarcinoma Endometriale con la seguente stadiazione:
G1 T1b Nx Mx
In realtà prima di entrare in sala operatoria la diagnosi fu solo "Fibromatosi uterin", difatti mi ha sopresso tanto che i dottori non sono stati capaci di individuare l'Adenocarcinoma ciononostante mia madre abbia fato diversi pap test e raschiamenti. Questo mi ha fatto dubitare sulla competenza dei dottori del nostro sito qui. Inoltre un ulteriore errore che secondo me ha commesso il chirurgo è di non aver asportato assieme all'utero e alle ovaia anche il cosiddetto linfonodo sentinella. Ciò avrebbe permesso di avere una stadiazione più completa, visto che avremmo avuto il parametro N. Per non parlare del fatto che prima dell'intervernto chirurgico non fu fatta nessuna CT (Tac) e dopo dell'internvento l'oncologo - in base ad una procedura standard - optava per una radioterapia adiuvante. Insomma errori prima e dopo l'internvento.
Sarei innanzitutto curioso di sentire il vostro parere a riguardo di ciò che ho finora riportato.
Date le circostanze ho insistito per una esame PET-CT per avere almeno ora un esame il più accurato possibile e riuscire a completare lo staging.
Sono riuscito ad organizzare un esame PET-CT rivolgendomi ad altri dottori e recandoci presso un centro specializzato al di fuori dal nostro sito.
Grazie a Dio i risultati degli esami PET-CT sono buoni!
Referto
L'esame PET-TC non ha evidenziato aree di significativo incremento dell'attività metabolica nei segmenti
corporei esaminati.
Conclusioni
In relazione al quesito clinico il quadro tomoscintigrafico odierno non mostra aree di patologico consumo
glucidico riferibili a localizzazioni di malattia.
Ora il motivo principale per cui mi sto rivolgendo a voi è dovuto alla questione "se fare o meno una radioterapia adiuvante".
Se il farla comporterebbe l'ulteriore vantaggio di rendere ancor più certa la prevenzione di una possibilie recidività e altrimenti non comporterebbe alcun effetto collaterale serio o addirittura nocivo, allora tenderei a farla fare. Qual'è il vostro parere ?
Sarebbe vantaggioso se più di un esperto potesse gentilmente fornire il proprio parere.
Ringrazio in anticipo per la vostra gentile disponibilità.
Tanti cari saluti
[#1]
Se lei parla di colpe o responsabilità, questa non è' la sede adatta. Lei cerca un avvocato o un giudice più che un medico.
Se parla invece di quesiti clinici le rispondo e le dico che è' probabile che la quota di malattia fosse minimale e quindi difficile da identificare in biopsia e che adesso sia verosimilmente stata rimossa completamente. Infatti, visto l'esame istologico definitivo che depone per uno stadio iniziale e la PET(richiesta forse per eccesso di zelo) che non documenta residui, non ci sarebbero motivi per aggiungere una radioterapia adiuvante.
Se parla invece di quesiti clinici le rispondo e le dico che è' probabile che la quota di malattia fosse minimale e quindi difficile da identificare in biopsia e che adesso sia verosimilmente stata rimossa completamente. Infatti, visto l'esame istologico definitivo che depone per uno stadio iniziale e la PET(richiesta forse per eccesso di zelo) che non documenta residui, non ci sarebbero motivi per aggiungere una radioterapia adiuvante.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Ex utente
Salve dottor Alongi e grazie per la sua risposta.
No, non cercavon ne un avvocato ne un giudice ma proprio un parere medico sulla procedura adottata. Sono sicuro che Lei stesso sa benissimo che in qualsiasi campo, quindi anche in quello medico, vi sono purtroppo persone poco competenti. È umano fare errori. Chi non ne fa? Ma è legittimo tentare di fare in modo da evitarne o almeno da ridurne la quantità.
Grazie per il suo parere medico.
Interessante il fatto che Lei considera "un eccesso di zelo" l'aver insistito per un esame PET.
Eppure se non erro la PET serve proprio anche a questo propostito, cioè a stabilire uno staging post chirurgico. Per non parlare del fatto che come spiegai, estrassero l'organo senza nemmeno essere a conoscenza della presenza di un Adenocarcinoma e non fu fatta nemmeno una TAC prima dell'intervento. Penso non possa negare il fatto che questo fu una vera negligenza. Comunque, ripeto, non sono qui per motivi legali. Ciò che a me importa è solo fare le cose bene per mia madre e tentare di ovviare ad ulteriori errori.
Comprendo che a volte una biopsia - anche se mia madre ne fece più di una, a parte i diversi pap tests - non riesca ad identificare la presenza di malattia, ma allora mi chiedo:
In quali casi potrebbe essere possibile identificarne la presenza in uno stadio ancor meno avanzato?
È vero che fortunatamente il grado di malattia nel caso di mia madre non fu notevola ma come Lei ben sa vi sono stadiazioni ancora meno avanzate di un G1 Tb1.
Che senso ha la stadiazione "G0 Tis" se in realtà non ci si riesce a scoprirne la presenza nemmeno ad uno stadio più avanzatao (G1 t1b)? Che senso hanno tutti i controlli preventivi che bisogna fare? Pensavo servissero appunto a questo. A scoprire il più preso possibile la presenza, o il sospetto d'essa, di un tumore.
In quanto alla terapia adiuvante, ebbene sì, non so ancora quale possa essere la decisione giusta. Grazie per il suo parere medico a riguardo. Le ritiene non sia necessaria. Ora non so fino a che punto una radioterapia in questo caso potrebbe avere la funzione preventiva. In parole semplici, se no fa del male, forse allora non sarebbe male farla. Ciò andrebbe a ridurre ancor di più il rischio di recidività. O sbaglio?
Tanti cari saluti a tutto lo staff di medicitalia
No, non cercavon ne un avvocato ne un giudice ma proprio un parere medico sulla procedura adottata. Sono sicuro che Lei stesso sa benissimo che in qualsiasi campo, quindi anche in quello medico, vi sono purtroppo persone poco competenti. È umano fare errori. Chi non ne fa? Ma è legittimo tentare di fare in modo da evitarne o almeno da ridurne la quantità.
Grazie per il suo parere medico.
Interessante il fatto che Lei considera "un eccesso di zelo" l'aver insistito per un esame PET.
Eppure se non erro la PET serve proprio anche a questo propostito, cioè a stabilire uno staging post chirurgico. Per non parlare del fatto che come spiegai, estrassero l'organo senza nemmeno essere a conoscenza della presenza di un Adenocarcinoma e non fu fatta nemmeno una TAC prima dell'intervento. Penso non possa negare il fatto che questo fu una vera negligenza. Comunque, ripeto, non sono qui per motivi legali. Ciò che a me importa è solo fare le cose bene per mia madre e tentare di ovviare ad ulteriori errori.
Comprendo che a volte una biopsia - anche se mia madre ne fece più di una, a parte i diversi pap tests - non riesca ad identificare la presenza di malattia, ma allora mi chiedo:
In quali casi potrebbe essere possibile identificarne la presenza in uno stadio ancor meno avanzato?
È vero che fortunatamente il grado di malattia nel caso di mia madre non fu notevola ma come Lei ben sa vi sono stadiazioni ancora meno avanzate di un G1 Tb1.
Che senso ha la stadiazione "G0 Tis" se in realtà non ci si riesce a scoprirne la presenza nemmeno ad uno stadio più avanzatao (G1 t1b)? Che senso hanno tutti i controlli preventivi che bisogna fare? Pensavo servissero appunto a questo. A scoprire il più preso possibile la presenza, o il sospetto d'essa, di un tumore.
In quanto alla terapia adiuvante, ebbene sì, non so ancora quale possa essere la decisione giusta. Grazie per il suo parere medico a riguardo. Le ritiene non sia necessaria. Ora non so fino a che punto una radioterapia in questo caso potrebbe avere la funzione preventiva. In parole semplici, se no fa del male, forse allora non sarebbe male farla. Ciò andrebbe a ridurre ancor di più il rischio di recidività. O sbaglio?
Tanti cari saluti a tutto lo staff di medicitalia
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 10/03/2016.
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