Radioterapia e gravidanza

Mia moglie è alla 27ima settimana di gravidanza. Mia suocera è stata operata di tiroide a luglio e oggi ha fatto la scintigrafia, per vedere la presenza di metastasi, dopo che ieri le hanno dato una pastiglia di iodio radioattivo. A seguito di questo esame, che in zona non ha rivelato niente di particolare, le hanno dato un'altra dose di iodio radioattivo, più forte di quella di ieri ma inferiore a quella che viene somministrata con il ricovero in ospedale per curare metastasi, e la hanno mandata a casa, dicendo che a gennaio gliene daranno un'altra.
Gli hanno detto di non entrare in contatto con mia moglie per 10 giorni.
Le mie domande sono queste:
-eventuali persone in contatto con mia suocera (ex mio suocero) possono stare in contatto con mia moglie in questi giorni o c'è pericolo di contagio indiretto? Mio suocero e mia moglie lavorano insieme.
-quando a gennaio mia suocera prenderà la seconda dose di questo iodio, mio figlio dovrebbe essere già nato (termine a novembre). Fermo restando l'ovvia precauzione di non entrarci in contatto nei successivi dieci giorni, dopo questo periodo potremo affidare il bambino a mia suocera?
-mandandola a cosa non hanno detto a mia suocera di prendere precauzioni particolari. Prima pero', in caso di ricovero per cinque giorni con somministrazione di dose massiccia di iodio radioattivo, la avevano preavvertita che, al ritorno a casa, per due/tre settimane avrebbe dovuto mangiare con posate usa e getta, accantonare vestiti e lenzuole per tre settimane prima di lavarle, dormire per un po' di giorni in un letto separato dal marito. Sono comunque valide queste precauzioni? O lo sarebbero solo nel caso mio figlio, dopo 10 giorni andasse in casa con lei? O non sono necessarie neanche in quest'ultimo caso?
Grazie mille per la consulenza, non sappiamo veramente come comportarci in modo che nostro figlio non corra rischi
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Non conoscendo la dose somministrata di radiofarmaco non è possibile essere dettagliati. Comunque essendo una sorgente attiva non sigillata, circolando nell'organismo con il flusso sanguigno, viene emessa a piccole dosi con le escrezioni(urine, feci, saliva, sudore), fino a quando decade, cioè perde la attività radioattiva, e/o viene smalitita completamente dall'organismo. Durante la gravidanza è assolutamente sconsigliato il contatto fino al totale esaurimento del potere radioattivo del farmaco.
Per i dettagli comunque è vostro diritto, ma anche dovere verso il bambino nascituro, avere informazioni direttamente da chi ha prescritto la terapia e conosce il radiofarmaco e i dosaggi(in questo caso lo specialista è il medico nucleare che vi ha in cura).

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Attivo dal 2008 al 2016
Ex utente
Grazie per la risposta.
Le chiedo solo tre precisazioni:
1) Se il medico che l'ha somministrata ha parlato di 10 giorni di astinenza dal contatto tra mia suocera (persona curata) e mia moglie (persona in cinta), vuol dire che al termine dei 10 giorni si presume totalmente esaurito il potere radioattivo del farmaco?
2) In questi 10 giorni è pacifico che mia moglie non incontrerà mia suocera. Mio suocero, che vive in casa con mia suocera, entrerà in contatto con mia moglie per motivi di lavoro. E' possibile e pericoloso un "passaggio indiretto" di attività radioattiva tra mio suocero e mia moglie?
3) Il medico nucleare che ha in cura mia suocera non ha fatto minimo cenno a precauzioni quali lavaggio separato delle stoviglie, degli indumenti e della biancheria, che ho visto essere piuttosto usuali in caso di trattamento con iodio radiattivo. E'plausibile, a fronte di un dosaggio particolarmente basso della sostanza, o si tratta di una "dimenticanza"? In questo secondo caso, la non osservanza di tali disposizioni comporta una permanenza di radiazioni in casa oltre i dieci giorni?
La ringrazio nuovamente per la cortese risposta
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Proprio per il dubbio esprima le perplessità alla persona di competenza(medico nucleare)
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