Cure tumori benigni
Come mai i tumori benigni vengono trattati chirurgicamente?per chi non può sottoporsi a interventi chirurgici ed è malto di tumore benigno come un semplice adenoma o papilloma(o al colon, o all' esofago o ai polmoni o al cervello)può effettuare radioterapia o chemioterapia?sò che non è indicata,mà non avrebbe nessun effetto positivo utilizzando la radioterapia o la chemioterapia?e in futuro troveranno medicinali che riusciranno a curare tutti i tipi di tumore senza ricorrere alla chirurgia?Grazie in anticipo
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La radioterapia cura alcuni tumori Benigni quali i meningiomi, neurinomi o gli adenomi dell'ipofisi. Questi rappresentano dei casi rari e selezionati e quasi sempre non trattabili, per la sede anatomica, dalla classica chirurgia. Di solito però vengono trattati con tecniche di alta precisione e con una accuratezza millimetrica per colpire solo la sede di malattia( per esempio radioterapia stereotassica o metodoche di radio-chirurgia, cioè alte dosi in diverse frazioni o in unica seduta).
La radioterapia crea un danno nel DNA delle cellule tumorali già di per se' alterate nel loro patrimonio genetico e nel loro funzionamento. Per questo il danno è' massimale e spesso letale sul tumore. Le cellule sane invece, possono avere la possibilità di recuperare il danno e riprendere la loro normale attività. Quindi l'effetto della radioterapia nasce dallo scarto tra cellule sane che si riparano e cellule tumorali che quasi sempre non hanno più la possibilità per farlo e vanno a morte. Se irradiassimo solo cellule sane (tumori Benigni compresi) dovremmo dare dosi altissime, talora però dannose sull'organo dove sono site queste cellule con effetti collaterali non indifferenti.
Anche per la chemioterapia il discorso è' analogo.
Quindi se il bisturi in questo caso di tumore benigno è' indicato è' perché è' la scelta più adeguata, sebbene invasiva.
La radioterapia crea un danno nel DNA delle cellule tumorali già di per se' alterate nel loro patrimonio genetico e nel loro funzionamento. Per questo il danno è' massimale e spesso letale sul tumore. Le cellule sane invece, possono avere la possibilità di recuperare il danno e riprendere la loro normale attività. Quindi l'effetto della radioterapia nasce dallo scarto tra cellule sane che si riparano e cellule tumorali che quasi sempre non hanno più la possibilità per farlo e vanno a morte. Se irradiassimo solo cellule sane (tumori Benigni compresi) dovremmo dare dosi altissime, talora però dannose sull'organo dove sono site queste cellule con effetti collaterali non indifferenti.
Anche per la chemioterapia il discorso è' analogo.
Quindi se il bisturi in questo caso di tumore benigno è' indicato è' perché è' la scelta più adeguata, sebbene invasiva.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 23/10/2014.
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