Radioterapia per Cancro mammario infiltrante la cute

Buongiorno,
mi sto sottoponendo ad un ciclo di radioterapia di 30 sedute alla dose massima di 60 gy, per un cancro al seno non operabile, in quanto già metastatico, ed infiltrante la cute, ER 40%, PgR 40%, Ki67 30%, HER2 negativo.
Dopo vari cicli di chemioterapia e terapia ormonale, il tumore ha ora infiltrato la cute del seno malato, ed ha prodotto una lesione vegetante di circa 5 cm x 3, ulcerata nel solco mammario inferiore. Perciò l'oncologo mi ha proposto la radioterapia, alla quale mi sono sottoposta con urgenza senza lunghe attese, poichè la lesione si ingrandiva velocemente.
Dopo 19 sedute la lesione si è molto ridotta di dimensioni, ma a causa di guasti tecnici della macchina, la scorsa settimana ho saltato 4 sedute, poi ne ho fatte 3, ed oggi e domani, ma non è certo che siano solo 2 giorni, salterà ancora per altro problema tecnico.
La mia preoccupazione è che queste interruzioni lunghe e ravvicinate compromettano il risultato che invece avrei potuto avere con terapie continuative, in termini di riduzione di questa formazione esterna che crea parecchi disagi e preoccupazioni.
Il radioterapista non ha saputo dirmi cosa comporta di preciso l'interruzione, nè può prevedere un aumento della dose , in quanto è già calcolata la dose massima.
Perciò volevo avere un altro parere autorevole in merito al problema che mi angoscia.
Ringraziando in anticipo per l'attenzione che potrete dedicarmi, porgo i miei più cordiali saluti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Cara Signora,

1)il tempo ridotto agisce sul ripopolamento cellulare: significa cioe' che, se la terapia viene fatta in tempi contenuti, le cellule ferite a morte dalla radioterapia non hanno tempo di essere rimpiazzate dai cloni tumorali pronti al ricambio a livello locale.
2)di contro, trattamenti troppo brevi possono anche essere dannosi per gli effetti collaterali sui tessuti sani.
Lei pensi che il sabato e la domenica nei reparti di radioterapia oncologica, solitamente, non si effettuano sedute di trattamento. Sono cioè 5 giorni di sedute sui sette settimanali. E questo non è certo per consentire allo staff di fare il week end liberi, ma perchè alla base di questa pausa c'è la possibilità delle cellule sane di recuperare il danno ricevuto durante le sedute precedenti.

C'è quindi un equilibrio tra cellule tumorali uccise e cellule sane che devono recupaerare il danno. Ovviamente, interruzioni di qualche giorno, non vanno ad inficiare, a mio avviso, l'efficiacia del trattamento, se non superano i 5-7 giorni continuativi. Se dovvessero invece esserci lunghe pause, vale la pena ricalcolare biologicamente la dose e compensare il tempo allungato con qualche seduta in più alla fine. Ma questo lo deve valutare chi la segue.

Cordialmente

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
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Egr. Dott. Alongi
La ringrazio per la pronta ed esauriente risposta, che mi ha sicuramente tranquillizzato.

cordiali saluti
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