Metastasi cerebrali (presumibilmente) da carcinoma mammario
Salve,
Mia mamma è stata operata ne 2008 per un carcinoma mammario allo IEO di Milano.
Tutto bene fino a circa un mese e mezzo fa, quando in seguito al lieve innalzamento di un marcatore da PET e successiva TAC è stata riscontrata la seguente situazione.
A carico di entrambi i polmoni numerosi noduli interessanti tutti i segmenti con dimensioni
massime di quasi 2 cm ..
Non versamento pleurico né lesioni di tipo addensativo.
Non significative linfoadenomegalie ilo-mediastiniche.
In addome non versamento.
Non alterazioni densitometriche focali a carico di fegato pancreas milza reni e surreni.
Non linfoadenomegalie retroperitoneali.
Non alterazioni focali della struttura ossea.
A livello del cranio, in sede fronto-parietale sn, nodulo iperdenso di 1.2 cm.; in sede frontale dx
ulteriore nodulo di 1.4 cm. disomogeneamente iperdenso.
Minimi segni di edema perilesionale prevalentemente a sn. con strutture mediane in asse.
Stiamo aspettando l'esito della biopsia polmonare eseguita pochi giorni fa.
Ma oggi l'oncologa di mia madre ci chiama dicendo che la prima cosa da trattare sono i noduli cerebrali con ripetute sedute di radioterapia. Per la questione dei polmoni poi si vede. Intanto è stata prescritta una risonanza magnetica con mezzo di contrasto.
Ora, io non sono un medico. Ma sono un fisico nucleare e conosco abbastanza bene il funzionamento delle apparecchiature radioterapiche. E avrei due domande:
-Come mai non si prende nemmeno in considerazione la radiochirurgia (con gamma-knife o cyberknife) se i due noduli fossero singoli da risonanza magnetica?
(sono consapevole che allo IEO non c'è un reparto di neurologia)
- Come mai non si prevede contemporaneamente ad intervenire sui polmoni con terapia sistemica, se anche quel fenomeno fosse della stessa origine? Che significa per quello possiamo aspettare, è meno grave. Non si possono fare le due cose contemporaneamente?
Grazie mille per l'attenzione
Mia mamma è stata operata ne 2008 per un carcinoma mammario allo IEO di Milano.
Tutto bene fino a circa un mese e mezzo fa, quando in seguito al lieve innalzamento di un marcatore da PET e successiva TAC è stata riscontrata la seguente situazione.
A carico di entrambi i polmoni numerosi noduli interessanti tutti i segmenti con dimensioni
massime di quasi 2 cm ..
Non versamento pleurico né lesioni di tipo addensativo.
Non significative linfoadenomegalie ilo-mediastiniche.
In addome non versamento.
Non alterazioni densitometriche focali a carico di fegato pancreas milza reni e surreni.
Non linfoadenomegalie retroperitoneali.
Non alterazioni focali della struttura ossea.
A livello del cranio, in sede fronto-parietale sn, nodulo iperdenso di 1.2 cm.; in sede frontale dx
ulteriore nodulo di 1.4 cm. disomogeneamente iperdenso.
Minimi segni di edema perilesionale prevalentemente a sn. con strutture mediane in asse.
Stiamo aspettando l'esito della biopsia polmonare eseguita pochi giorni fa.
Ma oggi l'oncologa di mia madre ci chiama dicendo che la prima cosa da trattare sono i noduli cerebrali con ripetute sedute di radioterapia. Per la questione dei polmoni poi si vede. Intanto è stata prescritta una risonanza magnetica con mezzo di contrasto.
Ora, io non sono un medico. Ma sono un fisico nucleare e conosco abbastanza bene il funzionamento delle apparecchiature radioterapiche. E avrei due domande:
-Come mai non si prende nemmeno in considerazione la radiochirurgia (con gamma-knife o cyberknife) se i due noduli fossero singoli da risonanza magnetica?
(sono consapevole che allo IEO non c'è un reparto di neurologia)
- Come mai non si prevede contemporaneamente ad intervenire sui polmoni con terapia sistemica, se anche quel fenomeno fosse della stessa origine? Che significa per quello possiamo aspettare, è meno grave. Non si possono fare le due cose contemporaneamente?
Grazie mille per l'attenzione
[#1]
La presenza di metastasi encefaliche può essere impattante:
1)per influenzare negativamente la prognosi e la sopravvivenza,
2) in termini di rischio di sintomatologia neurologica e rischio di decadimento delle funzioni cognitive.
La radiochirurgia NON necessita di neurologia. Anzi, è una procedura che si effettua con apparecchiature radioterapiche come gli stessi acceleratori lineari(che conosce) o con apparecchiature dedicate come la GAMMAKNIFE.
In genere per effettuare la radiochirurgia si considerano diversi fattori, compresa la prognosi. Se purtroppo c'è un quadro con diverse localizzazioni sistemiche craniche ed extracraniche il rischio che la malattia possa progredire a breve impedisce di pensare ad un trattamento mirato solo a quelle visibili ed impone di valutare un trattamento ad ampio spettro che possa controllare anche la malattia micrometastatica potenziale ed occulta. A livello cranico pertanto la radioterapia panencefalica ottiene il controllo di quelle visibili e riduce potenzialmente il rischio che se ne formino altre.
Forse nel caso della paziente potrebbe essere, come suggerito anche dalle linee guida, la scelta più opportuna.
1)per influenzare negativamente la prognosi e la sopravvivenza,
2) in termini di rischio di sintomatologia neurologica e rischio di decadimento delle funzioni cognitive.
La radiochirurgia NON necessita di neurologia. Anzi, è una procedura che si effettua con apparecchiature radioterapiche come gli stessi acceleratori lineari(che conosce) o con apparecchiature dedicate come la GAMMAKNIFE.
In genere per effettuare la radiochirurgia si considerano diversi fattori, compresa la prognosi. Se purtroppo c'è un quadro con diverse localizzazioni sistemiche craniche ed extracraniche il rischio che la malattia possa progredire a breve impedisce di pensare ad un trattamento mirato solo a quelle visibili ed impone di valutare un trattamento ad ampio spettro che possa controllare anche la malattia micrometastatica potenziale ed occulta. A livello cranico pertanto la radioterapia panencefalica ottiene il controllo di quelle visibili e riduce potenzialmente il rischio che se ne formino altre.
Forse nel caso della paziente potrebbe essere, come suggerito anche dalle linee guida, la scelta più opportuna.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
So bene che non serve il neurologo nell'utilizzo e nella pratica radioterapica.
Mi aspettavo esattamente questa risposta.
Seppur avanzata la malattia sembra limitata al momento alla zona polmonare. La prognosi (media), che conosco perchè mi sono andato a leggere decine di articoli negli ultimi due mesi, è quella che è.
Ma se poi uno lascia stare per un attimo le statistiche (voi siete medici giousto e ogni caso è a se come ben dite...l'eziologia non è oggi come oggi affatto chiara) si accorge, e li ho conosciuti personalmente, che ci sono casi di lungodegenze (intendo svariati anni) con metastasi cerebrali ripetutamente trattate e interessamente controllato di altri organi.
Tutti loro sono trattati con terapie mirate gamma, cyber, Truebeam. (sperimentazioni o quello che sia)
Lei dice giustamente: potrebbero esserci altri focolai encefalici. Ma potrebbero anche non esserci.
Potrebbe essere che non si riesca a controllare la malattia polmonare, per quanto relativamente embrionale. Ma potrebbe invece essere che si riesca a cronicizzarla per un certo tempo.
La panencefalica invece, come lei ben sa è palliativa. Tranne rarissimi casi in cui poi data la cronicizzazione della malattia si procede a terapie più mirate. Ma nel caso di mia madre non sono nemmeno stati chiari sul fatto di utilizzare concomitantemente la chemio per I polmoni.
Per quanto riguarda le line guida, credo che lei sappia bene che si tiene conto di valutazioni cliniche, ma spesso ancora di più di valutazioni economiche (perchè le cose costano).
Ma mi perdoni. Se uno deve affogare è meglio nell'acqua più alta possibile.
Lunedì saremo al Besta per un consulto e vediamo se c'è qualcuno disposto a dimenticare le famose linee guida che vi sono tanto care.
In tutto questo non mi prenda per uno favorevole a strane forme di accanimento terapeutico. Anzi, tutto il contrario.
E ovviamente, ogni decisione finele spetta a mia madre e a lei soltanto.
Mi aspettavo esattamente questa risposta.
Seppur avanzata la malattia sembra limitata al momento alla zona polmonare. La prognosi (media), che conosco perchè mi sono andato a leggere decine di articoli negli ultimi due mesi, è quella che è.
Ma se poi uno lascia stare per un attimo le statistiche (voi siete medici giousto e ogni caso è a se come ben dite...l'eziologia non è oggi come oggi affatto chiara) si accorge, e li ho conosciuti personalmente, che ci sono casi di lungodegenze (intendo svariati anni) con metastasi cerebrali ripetutamente trattate e interessamente controllato di altri organi.
Tutti loro sono trattati con terapie mirate gamma, cyber, Truebeam. (sperimentazioni o quello che sia)
Lei dice giustamente: potrebbero esserci altri focolai encefalici. Ma potrebbero anche non esserci.
Potrebbe essere che non si riesca a controllare la malattia polmonare, per quanto relativamente embrionale. Ma potrebbe invece essere che si riesca a cronicizzarla per un certo tempo.
La panencefalica invece, come lei ben sa è palliativa. Tranne rarissimi casi in cui poi data la cronicizzazione della malattia si procede a terapie più mirate. Ma nel caso di mia madre non sono nemmeno stati chiari sul fatto di utilizzare concomitantemente la chemio per I polmoni.
Per quanto riguarda le line guida, credo che lei sappia bene che si tiene conto di valutazioni cliniche, ma spesso ancora di più di valutazioni economiche (perchè le cose costano).
Ma mi perdoni. Se uno deve affogare è meglio nell'acqua più alta possibile.
Lunedì saremo al Besta per un consulto e vediamo se c'è qualcuno disposto a dimenticare le famose linee guida che vi sono tanto care.
In tutto questo non mi prenda per uno favorevole a strane forme di accanimento terapeutico. Anzi, tutto il contrario.
E ovviamente, ogni decisione finele spetta a mia madre e a lei soltanto.
[#3]
Concordo con lei che esistono casi che vanno molto bene con l'uso di Radiochirurgia, e' il mio lavoro quotidiano...
Ma e' vero che prima di dare false speranze bisogna vedere il caso nel dettaglio e questo non e' certo il mezzo in cui sponsorizzare trattamenti non indicati o fuori dalle linee guida. Per questo usiamo cautela. Spero che i colleghi a cui vi rivolgerete trovino, vedendo i dettagli del caso, gli estremi per sottoporla alla cura più "appropriata".
Un caro saluto
Ma e' vero che prima di dare false speranze bisogna vedere il caso nel dettaglio e questo non e' certo il mezzo in cui sponsorizzare trattamenti non indicati o fuori dalle linee guida. Per questo usiamo cautela. Spero che i colleghi a cui vi rivolgerete trovino, vedendo i dettagli del caso, gli estremi per sottoporla alla cura più "appropriata".
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 15.6k visite dal 15/10/2013.
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