Metastasi cerebrale e radio mal tollerata

Buon Giorno,

a seguito della casuale scoperta di alcuni tumori cerebrali, a un paziente è stato consigliata una serie di sedute di radioterapia.

Durante il colloquio con un medico, NON è stata esposta alcuna controindicazione ma solo pregi, il massimo poteva essere qualche emicrania della durata di una settimana/quindici giorni, facilmente risolvibile con cortisone.

Al contrario, il paziente è entrato nel reparto per la PRIMA irradiazione con le sue gambe (una persona fino al quel momento autonoma, iperattiva, lunghe passeggiate in bicicletta, ferie, gite, feste...), e ne è uscito barcollante, totalmente privo di equilibrio, con vertigini, nausea, vomito, al punto di dover essere accompagnato e sostenuto già dall'uscita della sala.

Anche gli altri pazienti che erano in sala d'attesa si meravigliavano della cosa, perchè lo videro entrare pimpante, e uscire distrutto.

Durante il tragitto verso casa, ha cominciato a perdere vistosamente capelli, che si staccavano a ciocche.

Alla seduta successiva, allarmato dalla cosa, e recato presso il reparto (ovviamente accompagnato e sostenuto, perso ogni minima autonomia), ha chiesto spiegazioni per i forti sintomi che lamentava dopo l'irradiazione, sentendosi rispondere che era del tutto normale, che gli prescrivevano del cortisone.

Dalla quinta seduta, il paziente non aveva più equilibrio, e durante il breve tragitto dall'auto all'ingresso del padiglione, doveva camminare sostenuto da una o due persone, e doveva tenere gli occhi chiusi per evitare capogiri che lo avrebbero fatto vomitare.

Il risultato a fine dei cicli di radio, è un enorme edema cerebrale in continua crescita (che a detta dei medici porterà presto alla morte), e ovviamente nessun recupero della propria autonomia, che al contrario, continua a peggiorare di giorno in giorno.

Dopo un mese dalla fine dell'intero ciclo, è anche stato ricoverato per problemi legati all'edema, che sono stati "curati" con forti somministrazioni di mannitolo e cortisone per via endovenosa.
Durante il ricovero, ha anche avuto un evento paragonabile ad una crisi epilettica.

Tutti questi disturbi, benchè sembrano molto diffusi nel caso di irradiazioni cerebrali, sembrano essere comparsi troppo presto, cioè durante la prima irradiazione, quindi vorrei chiedere,

è normale questa situazione (il proseguo delle irradiazioni), o dovevano sospendere le sedute dopo l'insorgere di così gravi e vistose reazioni dopo la prima irradiazione ?

Grazie.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Prima di iniziare un trattamento si deve firmare un consenso e leggere quanto illustrato in termini di benefici ed effetti collaterali possibili, anche quelli poco frequenti. Diritto del paziente e' chiedere delucidazioni e fare domande. dovere del medico e' spiegare tutto: non metto in dubbio che questo, essendo normale prassi, sia gia' avvenuto. In ogni caso non sta a me fare commenti su questi aspetti che solo chi era presente puo' conoscere e non riguardano questo forum.. Detto questo, Cefalea, nausea, vomito, alopecia sono possibili. Spesso comunque non è' la (sola) radioterapia a determinarli ma la malattia stessa. Una metastasi(o più) nell'encefalo determinano un effetto di compressione dentro la scatola cranica che non è' elastica ma rigida e ripercuote questa pressione sul tessuto cerebrale causando gli stessi sintomi che sopra descrive. Quindi, il trattamento cortisonico e la terapia depletiva( Mannitolo) vanno modulate proprio in base a questi disturbi al fine di ridurre l'edema e la compressione

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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