Bagno encefalico

Fra 2 ore verrà condotta la seconda seduta di bagno encefalico su mia madre. Sono presenti 3/4 metastasi, il primitivo è al polmone. Il tutto si è scoperto in seguito ad analisi per una caduta causata da vertigini. Ci hanno parlato di migliorare la qualità della vita nel tempo restante per cui si è deciso di affrontare i sintomi prima con una radioterapia e poi una chemioterapia per un contrasto generale.
Visto che i sintomi sono legati alla pressione intracranica di una massa: perché doverle affrontare tutte con un bagno che distrugge il cervello nel suo complesso? come si concilia questo con la qualità della vita? se la massa necrotizzata resta nel cervello con lo stesso volume la pressione intracranica non diminuirà quindi gli effetti neurologici resteranno?
Per problemi di diuresi legati all'uso di mannitolo, i nefrologi hanno consigliato di diminuirlo con conseguente peggioramento della pressione intracranica e dei sintomi (braccio e gamba sinistra fermi). QQual'è la giusta priorità da dare agli effetti collaterali? ha senso morire con i reni che funzionano e non essere più in grado di interagire?
Tornando al bagno encefalico:la necrotizzazione delle cellule tumorali insieme al resto del cervello è un reale successo?
Quante sedute occorrono per avere effetti? (nella sono state programmate 5 + altre 5 se necessario.) Se gli effetti della radioterapia si vedono a distanza di mesi, come si fa a capire se è necessario il secondo ciclo?
È possibile su più metastasi la radioterapia stereotassica?
Anche se restassro metastasi qual'è il loro tempo di accrescimento?
Se fosse superiore alla aspettativa di vita ha senso tentare di curarle? Oltre al fatto che così com'era perora si trascura il pprimitivo al polmone e quelle al fegato.
Vi ringrazio per i chiarimenti che potete darmi con un approccio più generale di quello esclusivo sulla possibilità di distruggere o meno il tumore.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Emerge il fatto che probabilmente non ha parlato nel dettaglio con I medici che seguono sua madre..
La radioterapia, quando indirizzata per un bagno encefalico, non "necrotizza" i tessuti sani. Le dosi utilizzate per l'irradiazione di tutto l'encefalo sono ben tollerate e servono:a) a sterilizzare la malattia microscopica per ridurre il rischio di altre metastasi, visto che la chemioterapia non passa la barriera ematoencefalica; b) a decomprimere la massa metastatica bloccando la progressione o rallentandola. Il tessuto cerebrale ha ampia possibilità a queste dosi di recuperare il danno e gli eventuali effetti di "invecchiamento" vasculo-nervoso (sindrome simil Alzheimer) che sono di solito evidenti solo in alcuni casi e dopo mesi o anni.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio.
Probabilmente ci sono state carenze di comunicazione. Ma il dover scoprire dopo l'inizio, che la terapia scelta non è mirata ma interessa tutto un organo ed in particolare il cervello, mina la fiducia medico/paziente o familiari.
Il fatto è che sul momento non si sa cosa chiedere non essendo esperti della materia; tutte le possibili implicazioni e opzioni andrebbero illustrate in automatico, proprio per dimostrare che si sono valutati i pro e i contro.
Doversi poi sentir dire, (una volta che si inizia a leggere sull'argomento, che ci si informa, con la difficoltà nel trattare un argomento delicato ) in modo irritato "ma a lei chi gliene ha parlato di queste cose?.". Fa sorgere tanti dubbi.
Per quanto riguarda la radioterapia scelta si tratta di 30 gy ipofrazionati (5 giorni). In questo momento è a casa.
Grazie di nuovo per la risposta.

[#3]
Utente
Utente
La ringrazio.
Probabilmente ci sono state carenze di comunicazione. Ma il dover scoprire dopo l'inizio, che la terapia scelta non è mirata ma interessa tutto un organo ed in particolare il cervello, mina la fiducia medico/paziente o familiari.
Il fatto è che sul momento non si sa cosa chiedere non essendo esperti della materia; tutte le possibili implicazioni e opzioni andrebbero illustrate in automatico, proprio per dimostrare che si sono valutati i pro e i contro.
Doversi poi sentir dire, (una volta che si inizia a leggere sull'argomento, che ci si informa, con la difficoltà nel trattare un argomento delicato ) in modo irritato "ma a lei chi gliene ha parlato di queste cose?.". Fa sorgere tanti dubbi.
Per quanto riguarda la radioterapia scelta si tratta di 30 gy ipofrazionati (5 giorni). In questo momento è a casa.
Grazie di nuovo per la risposta.

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