Adenopatia mediastinica secondaria a carcinoma retto

Buongiorno,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il caso di mio padre, 66 anni, che da 3 anni combatte contro un adenocarcinoma metastatico del retto.
Provo a sintetizzare la sua storia clinica sperando di fornirvi tutte le informazioni utili.

Aprile 2010: resezione anteriore del retto + resezione colica dx per adenocarcinoma del retto G3pT3pN2a(6/19) + adenoma tubulare con focolaio di displasia grave. Ileostomia provvisoria.
TC torace addome pre-operatoria eseguita a marzo 2010 evidenzia nodulo polmonare lobo sup. dx di dimensioni millimetriche

Maggio - giugno 2010: RT su pelvi (45 Gy) + capecitabina 1500 mg/die con intento adiuvante
luglio – dicembre 2010: XELOX x 8 con intento adiuvante
febbraio 2011: TC torace-addome negativa
marzo 2011: ricanalizzazione intestinale
ottobre 2011: TC torace-addome evidenzia nodulo 1,5 cm segm apicale lobo sup. polmone dx. Il confronto con TC del marzo 2010 conferma che si tratta della lesione già segnalata.
Novembre 2011: PET – CT conferma unicità della sede.
Gennaio 2012: resezione segmentale polmone dx + linfoadenectomia regionale. Localizzazione polmonare di adenocarcinoma con quadro morfologico in accordo con l’origine intestinale R0; metastasi in 1 linfonodo e in 1 frammento di tessuto linforeticolare. K-ras mutato al codone 13.
Febbraio 2012: TC-TB esiti post-chirurgici. Avviata terapia XELOX.
Marzo 2012: sospensione xeloda dopo primo ciclo per rischio cardiotossicità (episodio di FAP); terapia con solo oxaliplatino per 3 mesi. Nessuna patologia cardiaca riscontrata attraverso ecocadiocolordoppler e ECG dinamico secondo Holter. Ripristino xeloda a seguito di parere positivo scritto del cardioncologo (per i tre cicli rimanenti).
agosto 2012: fine chemioterapia; TAC negativa.
Marzo 2013: Alla TC di controllo adenopatia mediastinica circa 2 cm (lesione unica); visita chirurgica toracica: recente aumento CEA (5 ng/ml); alla TC adenopatia mediastinica (stazione 4) monostazione. No attuali indicazioni chirurgiche.
Attualmente le condizioni di salute di mio padre sono ottime a parte i problemi connessi all'intervento sull'intestino e probabilmente alla radioterapia post-operatoria.

Vi chiedo: ha senso pensare, alla luce degli esiti dell'ultima TAC, oltre che a chemioterapia classica, a metodiche avanzate di radioterapia quali radiochirurgia stereotassica e tomoterapia?
Vi ringrazio infinitamente per il tempo che vorrete dedicarmi
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
La radioterapia stereotassica deve essere contestualizzata con l'intento e le condizioni generali del paziente. La sede potrebbe essere aggredìbile, se unica, con tecniche focali. Nel nostro Istituto usiamo proprio la radioterapia stereotassica ablativa con Truebeam nei pazienti oligomestastatici, all'interno di protocolli specifici. Anche tomoterapia o tecniche simili possono essere adeguate, ma l'indicazione dipende dalla decisione del radio-oncologo che deve valutarne l'appropriatezza.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
Utente
Gentile dott. Alongi,
la ringrazio per la sollecita risposta e le auguro Buona Pasqua.
Cordialmente,
Mina