Metastasi epatiche

Avendo letto dell'esistenza di nuovi strumenti, da qualcuno definiti "rivoluzionari" (mi riferisco al TrueBeam), richiedo un consulto per sapere se, almeno in linea teorica, è possibile trattare con radioterapia, in alternativa o in associazione a chemioterapia, una paziente, mia madre, affetta da metastasi epatiche insorte dopo circa 40 giorni da un intervento di duodenocefalopancreasectomia effettuato il 10.05.2010.
Per le esigenze di brevità richieste dal sito riporto solo il referto dell'ultima TAC addome eseguita il 25.06.2011, anche se la storia clinica è, ovviamente, molto articolata:

"Esame effettuato mediante acquisizione multistrato in condizioni basali e dopo iniezione di MdC nelle fasi arteriosa tardiva con tecnica in doppia energia e porto-venosa in singola energia.
Esiti di duodeno-cefalopancreasectomia.
In sede para-aortica ed a ridosso dell’arteria mesenterica superiore si rileva la presenza di qualche piccola adenopatia, con diametro assiale massimo rispettivamente di mm 16 e mm 10.
Il fegato ha dimensioni e contorni normali.
Nel contesto del parenchima si identificano almeno quattro lesioni nodulari caratterizzate da nucleo ipodenso con intenso rim enhancement arterioso, con dimensioni comprese tra 8 e 15 mm, localizzate ai segmenti VII, IV, V e VI. Tale ultima formazione determina si associa ad area di enhancement arterioso a valle, probabilmente conseguente a compressione di piccoli vasi portali.
Tali caratteri sono compatibili sia con la natura ripetitiva (ipotesi più probabile) che con quella asessuale biliare (valutare clinica e laboratorio).
Non è presente ascite.
Non si rilevano alterazioni TDM a carico della milza.
Normali reni e surreni."

In data 01.07.2011 è stato effettuato un ulteriore approfondimento diagnostico mediante agoaspirato di una delle predette lesioni epatiche, il cui esame citologico orienta per “secondarietà da adenoca G2, coerente con i precedenti di K pancreas”.

Gli oncologi che seguono mia madre, hanno optato, in considerazione delle condizioni generali della paziente, per l’avvio, in data 13 luglio 2011, di un trattamento con Gemcitabina 1000 mg/mq, 1,8,15 q 28.

Ringrazio anticipatamente chi risponderà.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
La presenza di più di 3 lesioni rende la situazione non candidabile ad un protocollo di sperimentazione che è presente nel mio istituto proprio con TrueBeam.
Comunque si può rivalutare il quadro alla prossima Tc, che in caso di stabilità(almeno fra 2 mesi) può consentire un tratamento locale eventuale(fuori protocollo) sulle lesioni rimaste, magari in una pausa tra i cicli di chemioterapia.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Gentilissimo dott. Alongi,
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Essa risulta peraltro in sostanziale coerenza con la consulenza ricevuta da una collega del Suo stesso Istituto, dove mi sono recato il 25 luglio.
Non resta che aspettare.
All'esito della prossima TC vedrò, pertanto, di contattarLa.
Grazie ancora per la risposta.