Radioterapia tumore polmonare a piccole cellule
Buongiorno,
per mio padre affetto da BPCO IV Stadio a cui è stato diagnosticato a settembre 2010 Microcitoma Polmonare in fase ancora Limited Disease (T2N2M0), dopo i primi 5 cicli di chemio (carboplatino+etoposide) vista la buona remissione della neoplasia (anche se non completa) si sta valutando la radioterapia prima sul tumore primitivo e poi profilattica sull'encefalo.
Purtroppo però viste le scarse capacità respiratorie residue a causa della BPCO, i danni "collaterali" anche alle cellule polmonari sane che la radioterapia causerà determineranno una ulteriore perdita di capacità respiratorie con rischio di dover ricorrere all'ossigenoterapia portatile.
Ovviamente non c'è molta altra scelta però volevo chiedere se vi siano sostanziali differenze riguardanti la precisione e quindi i minori effetti collaterali tra diversi tipi di attrezzature: per es. ho letto del Truebeam di Rozzano o di altri apparati recentissimi. Premetto che anche l'ospedale presso il quale mio padre riceverà radioterapia è piuttosto attrezzato, però, partendo dal presupposto che il residuo tumorale verrà "bruciato" comunque indipendentemente dal tipo di attrezzatura utilizzata, mi chiedevo se abbia senso o meno mettersi in lista per accedere all'utilizzo di macchinari nuovissimi per ridurre al minimo possibile i danni collaterali oppure se le differenze tra le apparecchiature non giustificano un'attesa magari di qualche mese con i rischi di ripresa dell'attività neoplastica del tumore residuo.
Grazie e a presto.
per mio padre affetto da BPCO IV Stadio a cui è stato diagnosticato a settembre 2010 Microcitoma Polmonare in fase ancora Limited Disease (T2N2M0), dopo i primi 5 cicli di chemio (carboplatino+etoposide) vista la buona remissione della neoplasia (anche se non completa) si sta valutando la radioterapia prima sul tumore primitivo e poi profilattica sull'encefalo.
Purtroppo però viste le scarse capacità respiratorie residue a causa della BPCO, i danni "collaterali" anche alle cellule polmonari sane che la radioterapia causerà determineranno una ulteriore perdita di capacità respiratorie con rischio di dover ricorrere all'ossigenoterapia portatile.
Ovviamente non c'è molta altra scelta però volevo chiedere se vi siano sostanziali differenze riguardanti la precisione e quindi i minori effetti collaterali tra diversi tipi di attrezzature: per es. ho letto del Truebeam di Rozzano o di altri apparati recentissimi. Premetto che anche l'ospedale presso il quale mio padre riceverà radioterapia è piuttosto attrezzato, però, partendo dal presupposto che il residuo tumorale verrà "bruciato" comunque indipendentemente dal tipo di attrezzatura utilizzata, mi chiedevo se abbia senso o meno mettersi in lista per accedere all'utilizzo di macchinari nuovissimi per ridurre al minimo possibile i danni collaterali oppure se le differenze tra le apparecchiature non giustificano un'attesa magari di qualche mese con i rischi di ripresa dell'attività neoplastica del tumore residuo.
Grazie e a presto.
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Per le sedi ed i volumi suddetti una radioterapia conformazionale 3D(consgiliato nell'encefalo) e/o IMRT(principalmente per il torace) potrebbero essere adeguati, senza la necessità di cercare apparecchiature ultrasofisticate. Quest'ultime invece esprimono i vantaggi di precisione soprattutto, ad esempio, sulle piccole lesioni da trattare in pochissime sedute o in sedi strategiche in cui è stato dimostrato un vantaggio in termini di riduzione di tossicità.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 16/12/2010.
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