Truebeam o termoablazione ?
A mia madre, 68 anni, monorene (nefrectomia rene sinistro nel 2008) è stato riscontrato a inizio luglio un tumore alla cervice uterina per il quale si è sottoposta a un tattamento di radio-chemioterapia.
Presentava inoltre una metastasi epatica della lunghezza di 1,5 cm (referto tac del 15 agosto)che al termine del trattamento si è accresciuto a 2,5 cm (tac 15 ottobre).
Chiedo un consiglio su come procedere:
- Ho chiesto un consulto per una possibile termoablazione tramite radiofrequenza. Il radiologo ha dato parere favorevole.
- Ho in programma un consulto per un eventuale intervento tramite TrueBeam, l'apparecchio ad altissima precisione di radiazione.
La mia domanda è la seguente: quali sono i vantaggi e gli svantaggi di queste due diverse tecniche? Nel caso venisse dato parere favorevole anche per il truebeam qual è la modalità più opportuna di intervento nel caso di mia mamma?
Ringrazio per la consulenza
Riporto dati cartella clinica:
Obiettività all'ingresso:
Portio interessata da lesione vegeto-infiltrante di circa 5 cm di diametro massimo, con coinvolgimento dei parametri, bilateralmente econ maggiore estensione a dx senza raggiungere la parete pelvica, dei legamenti utero-sacrali, dei fornici vaginali e dei 2/3 superiori della vagina. Isterometria 4 cm. Interessamento del setto retto- vaginale.
Non adenopatie palpabili nelle sedi superficiali.
la paziente è stata sottoposta al seguente trattamento:
RAdioterapia con fasci sagomati di fotoni 18 Mv sulla pelvi 1.8 Gy - 54 Gy
Chemioterapia concomitante con CDDP 40 mg / m2 a posologia ridotta del 25% e controllo clinico della funzionalità renale.
Al termine del trattamento la situzione clinica è:
Trattamento radio-chemioterapico discretamente tollerato. Scomparsa delle perdite ematiche vaginali. Ridotta la massa cervico-uterina, soprattutto nella sua componente vegetante con riassorbimento completo dei paracolpi. Eseguita tac: accrescimento della lesione epatica da 1,5 a 2,5 cm.
Alla luce della lesione epatica si considera concluso il trattamento pelvico a 54 Gy.
N.B. Inizialmente era previsto anche un trattamento di brachiterapia, poi sospeso a causa dell'accrescimento della lesione epatica).
Presentava inoltre una metastasi epatica della lunghezza di 1,5 cm (referto tac del 15 agosto)che al termine del trattamento si è accresciuto a 2,5 cm (tac 15 ottobre).
Chiedo un consiglio su come procedere:
- Ho chiesto un consulto per una possibile termoablazione tramite radiofrequenza. Il radiologo ha dato parere favorevole.
- Ho in programma un consulto per un eventuale intervento tramite TrueBeam, l'apparecchio ad altissima precisione di radiazione.
La mia domanda è la seguente: quali sono i vantaggi e gli svantaggi di queste due diverse tecniche? Nel caso venisse dato parere favorevole anche per il truebeam qual è la modalità più opportuna di intervento nel caso di mia mamma?
Ringrazio per la consulenza
Riporto dati cartella clinica:
Obiettività all'ingresso:
Portio interessata da lesione vegeto-infiltrante di circa 5 cm di diametro massimo, con coinvolgimento dei parametri, bilateralmente econ maggiore estensione a dx senza raggiungere la parete pelvica, dei legamenti utero-sacrali, dei fornici vaginali e dei 2/3 superiori della vagina. Isterometria 4 cm. Interessamento del setto retto- vaginale.
Non adenopatie palpabili nelle sedi superficiali.
la paziente è stata sottoposta al seguente trattamento:
RAdioterapia con fasci sagomati di fotoni 18 Mv sulla pelvi 1.8 Gy - 54 Gy
Chemioterapia concomitante con CDDP 40 mg / m2 a posologia ridotta del 25% e controllo clinico della funzionalità renale.
Al termine del trattamento la situzione clinica è:
Trattamento radio-chemioterapico discretamente tollerato. Scomparsa delle perdite ematiche vaginali. Ridotta la massa cervico-uterina, soprattutto nella sua componente vegetante con riassorbimento completo dei paracolpi. Eseguita tac: accrescimento della lesione epatica da 1,5 a 2,5 cm.
Alla luce della lesione epatica si considera concluso il trattamento pelvico a 54 Gy.
N.B. Inizialmente era previsto anche un trattamento di brachiterapia, poi sospeso a causa dell'accrescimento della lesione epatica).
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L'indicazione potrebbe esserci, essendo il true beam una metodica di precisione adatta per piccoli volumi, sopratutto singoli.
Naturalmente bisogna vvalutare con calma e con il paziente rischi e benefici rispetto alla termoablazione.
Naturalmente bisogna vvalutare con calma e con il paziente rischi e benefici rispetto alla termoablazione.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 17/10/2010.
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