Compatibilità protesi con risonanza magnetica
Buonasera,
a seguito di resezione del femore prossimale per condrosarcoma di grado 2, nel 2020 mi è stata impiantata una protesi modulare GMRS di quasi 30 cm (composta principalmente da titanio, ma anche cromo, cobalto ed altri elementi, oltre a cemento).
Per degli accertamenti medico legali riferiti ad altra patologia (spondilodiscoartrosi con radicolopatia cronica s1), mi è stato chiesto di eseguire una risonanza magnetica lombo sacrale.
Essendo la prima risonanza post intervento, sono preoccupato da possibili interferenze dei campi elettromagnetici con la protesi.
L'ortopedico che ha eseguito l'intervento ha riferito che non dovrebbero esserci problemi, ma la ditta costruttrice sostiene che è il medico radiologo che deve tarare il macchinario disponibile per evitare possibili problemi e che loro non rilasciano dichiarazioni di compatibilità della protesi con RMN.
Poiché la cosa mi preoccupa fortemente, ho anche pensato di eseguire una TAC lombo sacrale al posto della RMN.
Potrebbe essere un'utile alternativa?
Considerando comunque che negli ultimi 3 anni ho eseguito circa 12/13 tac al torace, per follow up oncologico (non vorrei quindi aggiungere ulteriori radiazioni se non strettamente necessario).
Ringrazio anticipatamente.
a seguito di resezione del femore prossimale per condrosarcoma di grado 2, nel 2020 mi è stata impiantata una protesi modulare GMRS di quasi 30 cm (composta principalmente da titanio, ma anche cromo, cobalto ed altri elementi, oltre a cemento).
Per degli accertamenti medico legali riferiti ad altra patologia (spondilodiscoartrosi con radicolopatia cronica s1), mi è stato chiesto di eseguire una risonanza magnetica lombo sacrale.
Essendo la prima risonanza post intervento, sono preoccupato da possibili interferenze dei campi elettromagnetici con la protesi.
L'ortopedico che ha eseguito l'intervento ha riferito che non dovrebbero esserci problemi, ma la ditta costruttrice sostiene che è il medico radiologo che deve tarare il macchinario disponibile per evitare possibili problemi e che loro non rilasciano dichiarazioni di compatibilità della protesi con RMN.
Poiché la cosa mi preoccupa fortemente, ho anche pensato di eseguire una TAC lombo sacrale al posto della RMN.
Potrebbe essere un'utile alternativa?
Considerando comunque che negli ultimi 3 anni ho eseguito circa 12/13 tac al torace, per follow up oncologico (non vorrei quindi aggiungere ulteriori radiazioni se non strettamente necessario).
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile Utente,
mi pare molto strano che la ditta costruttrice si rifiuti di rilasciare una certificazione del genere...
In ogni caso, La tranquillizzo: pur non conoscendo esattamente con che macchina effettuerà l'esame, e quindi non potendo essere più preciso, di una cosa sono certo, che non ci saranno "problemi" per la protesi, nel senso che non corre il rischio di mobilizzarla o danneggiarla in alcun modo; ci saranno degli artefatti (difetti nelle immagini) più o meno vistosi a seconda del tipo di macchina e delle diverse sequenze, ma (e qui ha ragione la ditta fornitrice della protesi) sarà comunque il Collega che farà l'esame materialmente a valutare in primo luogo se la Sua protesi è "compatibile" con la macchina adoperata, e quali sequenze preferire...
Qualto al fare una TAC, per alcuni quesiti è adeguato anche quella, ma nel Suo caso tutto sommato preferirei la RM, a meno che all'atto dell'esame si verifichi che proprio non c'è modo di farlo in maniera valida...
Per quel che riguarda l'ultimo Suo dubbio la quantità di Raggi X che Lei riceverebbe da una eventuale ulteriore TAC non aumenterebbe il rischio di danni in maniera misurabile.
Spero di esserLe stato utile e resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordialmente
mi pare molto strano che la ditta costruttrice si rifiuti di rilasciare una certificazione del genere...
In ogni caso, La tranquillizzo: pur non conoscendo esattamente con che macchina effettuerà l'esame, e quindi non potendo essere più preciso, di una cosa sono certo, che non ci saranno "problemi" per la protesi, nel senso che non corre il rischio di mobilizzarla o danneggiarla in alcun modo; ci saranno degli artefatti (difetti nelle immagini) più o meno vistosi a seconda del tipo di macchina e delle diverse sequenze, ma (e qui ha ragione la ditta fornitrice della protesi) sarà comunque il Collega che farà l'esame materialmente a valutare in primo luogo se la Sua protesi è "compatibile" con la macchina adoperata, e quali sequenze preferire...
Qualto al fare una TAC, per alcuni quesiti è adeguato anche quella, ma nel Suo caso tutto sommato preferirei la RM, a meno che all'atto dell'esame si verifichi che proprio non c'è modo di farlo in maniera valida...
Per quel che riguarda l'ultimo Suo dubbio la quantità di Raggi X che Lei riceverebbe da una eventuale ulteriore TAC non aumenterebbe il rischio di danni in maniera misurabile.
Spero di esserLe stato utile e resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordialmente
Dr. Vincenzo Portolano
Specialista in radiodiagnostica
Ecografia ambulatoriale
Consulenze TAC - Rx
[#2]
Utente
Egregio dottore,
la ringrazio per la risposta.
Ho personalmente parlato con l'ufficio tecnico della ditta che costruisce la protesi e mi è stata data la composizione dettagliata dei materiali, senza alcuna dichiarazione di compatibilità con RMN, che non vengono rilasciate.
L'ortopedico che ha eseguito l'intervento ritiene che l'esame si possa fare, anche se a voce mi ha riferito che in caso di dubbi è meglio orientarsi alla TAC.
Questa situazione non fa altro che aumentare il senso di insicurezza, perché se la ditta non rilascia alcuna certificazione di compatibilità potrebbe significare che un basso ma potenziale rischio di danni alla protesi potrebbe sussistere.
Mi risulta anche difficile fidarmi di eseguire l'esame in una struttura qualsiasi, perché la protesi è di dimensioni molto importanti e poco conosciuta perché relativa a patologia rara. E' impossibile eseguire l'esame nella struttura dove sono stato operato causa lista d'attesa sempre piena (non vengono eseguite RMN in libera professione).
Sto comunque valutando una strategia con il medico legale, che mi consenta di presentarmi in commissione medica con i vecchi referti di RMN pre-intervento, attendendo da loro eventuale indicazione per eseguire una TAC.
Cordiali saluti.
la ringrazio per la risposta.
Ho personalmente parlato con l'ufficio tecnico della ditta che costruisce la protesi e mi è stata data la composizione dettagliata dei materiali, senza alcuna dichiarazione di compatibilità con RMN, che non vengono rilasciate.
L'ortopedico che ha eseguito l'intervento ritiene che l'esame si possa fare, anche se a voce mi ha riferito che in caso di dubbi è meglio orientarsi alla TAC.
Questa situazione non fa altro che aumentare il senso di insicurezza, perché se la ditta non rilascia alcuna certificazione di compatibilità potrebbe significare che un basso ma potenziale rischio di danni alla protesi potrebbe sussistere.
Mi risulta anche difficile fidarmi di eseguire l'esame in una struttura qualsiasi, perché la protesi è di dimensioni molto importanti e poco conosciuta perché relativa a patologia rara. E' impossibile eseguire l'esame nella struttura dove sono stato operato causa lista d'attesa sempre piena (non vengono eseguite RMN in libera professione).
Sto comunque valutando una strategia con il medico legale, che mi consenta di presentarmi in commissione medica con i vecchi referti di RMN pre-intervento, attendendo da loro eventuale indicazione per eseguire una TAC.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.1k visite dal 10/01/2023.
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