Urgente: tac per caduta con botta alla testa
RICHIESTA DAVVERO URGENTE E IMPORTANTE
Mio nonno, un anziano di 89 anni, in buona salute fisica e mentale, due giorni fa mentre era in casa è caduto a terra (non sappiamo bene le cause di questo "mancamento", il secondo nel giro di pochi mesi) battendo la testa (ferita non profonda, ma sanguinante). I miei parenti che vivono con lui hanno prontamente chiamato l'ambulanza e mio nonno è stato ricoverato in ospedale, e ora si trova nel reparto di Cardiologia. Il medico ritiene che sia necessario mettergli subito un peacemaker e nonostante le pressanti richieste di noi parenti rifiuta categoricamente di fare una TAC alla testa, dicendo che sarebbe inutile e addirittura dannosa. Il fatto è che secondo la loro visita neurologica mio nonno non ha problemi (dicono abbia , per esempio, riportato correttammente il nome di tutti i figli). Ma noi che in questi giorni gli parliamo, gli siamo vicino e lo conoscevamo prima (a differenza di medici e infermieri) non possiamo certo dire che la botta alla testa non abbia avuto conseguenze: crede di essere a casa sua, dice di vedere passare nel corridoio il nipotino (che invece non c'è), non riconosce alcuni amici, vede immaginarie mosche e macchie sul naso di chi gli sta accanto, ecc.
Siamo molto preoccupati e non vorremmo che ci fossero problemi alla testa, che se non verificati per tempo con una TAC potrebbero peggiorare (ho in mente il caso di un mio conoscente che per una tac in ritardo ci ha lasciato le penne). Come possiamo convincere i medici dell'ospedale a fare questa TAC? Perchè questo loro cieco rifiuto a fare un esame per noi fondamentale? Non vorremmo tra qualche giorno piangere e magari dovere ricorrere ai tribunali perchè l'ospedale (magari per risparmiare soldi o perchè in fondo mio nonno ha già 90 anni...) si è rifiutato di fare una TAC a una persona che è caduta, a battuto la testa, e i suoi parenti dicono che ora straparla!
Grazie per l'aiuto e per la risposta, sperando che non arrivi troppo tardi...
Mio nonno, un anziano di 89 anni, in buona salute fisica e mentale, due giorni fa mentre era in casa è caduto a terra (non sappiamo bene le cause di questo "mancamento", il secondo nel giro di pochi mesi) battendo la testa (ferita non profonda, ma sanguinante). I miei parenti che vivono con lui hanno prontamente chiamato l'ambulanza e mio nonno è stato ricoverato in ospedale, e ora si trova nel reparto di Cardiologia. Il medico ritiene che sia necessario mettergli subito un peacemaker e nonostante le pressanti richieste di noi parenti rifiuta categoricamente di fare una TAC alla testa, dicendo che sarebbe inutile e addirittura dannosa. Il fatto è che secondo la loro visita neurologica mio nonno non ha problemi (dicono abbia , per esempio, riportato correttammente il nome di tutti i figli). Ma noi che in questi giorni gli parliamo, gli siamo vicino e lo conoscevamo prima (a differenza di medici e infermieri) non possiamo certo dire che la botta alla testa non abbia avuto conseguenze: crede di essere a casa sua, dice di vedere passare nel corridoio il nipotino (che invece non c'è), non riconosce alcuni amici, vede immaginarie mosche e macchie sul naso di chi gli sta accanto, ecc.
Siamo molto preoccupati e non vorremmo che ci fossero problemi alla testa, che se non verificati per tempo con una TAC potrebbero peggiorare (ho in mente il caso di un mio conoscente che per una tac in ritardo ci ha lasciato le penne). Come possiamo convincere i medici dell'ospedale a fare questa TAC? Perchè questo loro cieco rifiuto a fare un esame per noi fondamentale? Non vorremmo tra qualche giorno piangere e magari dovere ricorrere ai tribunali perchè l'ospedale (magari per risparmiare soldi o perchè in fondo mio nonno ha già 90 anni...) si è rifiutato di fare una TAC a una persona che è caduta, a battuto la testa, e i suoi parenti dicono che ora straparla!
Grazie per l'aiuto e per la risposta, sperando che non arrivi troppo tardi...
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Gentile utente, l'indicazione alla TC dopo un trauma cranico dipende da protocolli internazionali abbastanza precisi, relativi ad una serie di parametri clinici tra cui la durata della perdita di coscienza e la durata dell'amnesia anterograda dopo il trauma, che i medici dei DEA conoscono molto bene.
Se poi c'e la necessità di di introdurre un Pacemaker è possibile che questa sia comunque prioritaria.
Cordili saluti
Se poi c'e la necessità di di introdurre un Pacemaker è possibile che questa sia comunque prioritaria.
Cordili saluti
Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia
[#2]
Utente
Grazie per la cortese risposta.
Segnalo che nel frattempo mio nonno è stato trasferito in un ospedale più grande per l'introduzione del Peacemaker e qui i medici ci hanno dato ragione e hanno prontamente effettuato la tac a mio nonno. Quindi nell'arco di dodici ore un ospedale ci ha detto che la tac era "inutile, anzi dannosa", e un altro ha prontamente (e giustamente!) deciso di sottoporre mio nonno a una tac. I protocolli internazionali sono certamente rigidi, ma a volte la testa e le logiche di certi medici sono ancora più dure...
Segnalo che nel frattempo mio nonno è stato trasferito in un ospedale più grande per l'introduzione del Peacemaker e qui i medici ci hanno dato ragione e hanno prontamente effettuato la tac a mio nonno. Quindi nell'arco di dodici ore un ospedale ci ha detto che la tac era "inutile, anzi dannosa", e un altro ha prontamente (e giustamente!) deciso di sottoporre mio nonno a una tac. I protocolli internazionali sono certamente rigidi, ma a volte la testa e le logiche di certi medici sono ancora più dure...
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Gentile utente, il punto è proprio questo: le linee guida non sono rigide, visto che la loro applicazione non è un obbligo se si dà una giustificazione della loro mancata applicazione; la rigidità, sia nell'applicarle che non, è sempre nelle persone.
Cordiali saluti e auguri per suo nonno.
Cordiali saluti e auguri per suo nonno.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.2k visite dal 18/06/2009.
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