Danni da raggi x

Gentili dottori,
nel 2007 ho effettuato: tenue seriato, stratrigrafia reni, urografia, rx torace per ricovero, scintigrafia renale per stenosi del giunto poi operato

nel 2009: scintigrafia renale (post intervento), ortopantomografia e ora per un dente del giudizio mi è stata proposta una "dental scan".

Vi chiedo..quanto in realtà tutto ciò può essere dannoso per la mia salute? Perché se è troppo sinceramente rinuncerei alla tac ai denti anche perché tra un anno e mezzo dovrei ripetere la scintigrafia renale.

Chiedo scusa se non è la sezione adatta, nel caso potete spostare il mio post?
Grazie
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 581 23
Gentile utente, certamente nel 2007 ha subito un carico di radiazioni superiore alla media.
Il danno per esposizione diagnostica è un danno statitisco e quindi non quantizzabile negli esiti nel singolo individuo.
Per l'esposizione diagnostica alle radiazioni ionizzanti vale il principio di giustificazione, per cui l'indagine viene eseguita se il beneficio diagnostico che ne deriva è superiore all'eventuale danno potenziale.
Va considerato inoltre che i danni potenziali per uso diagnostico delle radiazioni non sono dose dipendenti e , quindi, l'ulteriore indagine che dovrebbe eseguire non aggiungerà danno al danno, quindi, sempre se necessaria, potrà eseguirla in tutta tranquillità, facendo attenzione solo, vistà l'età, a non eseguirla in stato di gravidanza.
Cordiali saluti.

Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio dottore per la risposta.
Purtroppo nel 2007 mi hanno quasi obbligata ad eseguire tutte quelle radiografie dovendo subire un intervento di giuntopatia in quanto avrei rischiato di perdere il rene (che era al suo minimo utile) a breve e quindi come dice lei in quel caso il beneficio diagnostico era superiore all'eventuale danno da rx. Il rene infatti mi è stato salvato.

La cosa però mi preoccupò tantissimo in quanto erano esami che miravano tutti alla stessa zona che tra l'altro è piena di organi importanti.
Da quello che lei scrive però, se ho capito bene, il rischio non dipende dalla "dose" e questo un pò mi rincuora.
Volevo farle se possibile una ulteriore domanda a cui non so se esiste una risposta.
Un eventuale danno dopo quanto tempo può manifestarsi? Insomma dopo quanto tempo potrò pensare "quelle indagini del 2007 non mi hanno recato danni ma solo il beneficio di salvare un organo"?
Grazie mille.
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 581 23
Gentile utente, le chiedo scusa per il ritardo. Il danno da radiazioni è un danno biochimico, ovvero la rottura di una molecola che, se non strategica, come avviene nella stragrande maggioranza delle rotture ( il bersaglio più grosso è , ad esempio, l'acqua), è privo di conseguenze.
Se invee si tratta di una molecola in posizione strategica ( ad esmpio un gene importante)la latenza varia a seconda delle funzioni del gene.
Nel suo caso non ritengo che debba attendersi nulla più di quanto possa capitare a tutti noi in termini di malattie neoplastiche.
Cordiali saluti