Un rx della colonna vertebrale
Salve! In seguito ad un incidente stradale ho riportato la frattura anteriore del corpo vertebrale di L4!
In ospedale,al pronto soccorso, ho fatto un RX della colonna vertebrale e un RX della zona lombo-sacrale in due proiezioni che hanno riscontrato la frattura.
Dopo due giorni ho fatto una TAC lombo-sacrale per vedere il tipo esatto di frattura.
Il giorno della dimissione, dopo una settimana, ho fatto un Rx alla spalla sinistra, una alla spalla destra, un Rx del rachide cervicale in due proezioni e nuovamente un Rx in due proiezioni del rachide lombare.
Ritengo che la prima radiografia e la Tac siano state necessarie.
La radiografia alla spalla e al collo pure in quanto ho riferito che lamentavo un pò di dolore.
Ma ripetere nuovamente Rx alla colonna a distanza di quattro giorni daal Tac dopo la quale sono rimasto immobile nel letto ha cosa è servito?
Questa è la prima domanda.
La seconda domanda è la seguente:
sò che sono stati effettuati degli studi sugli effetti delle radiazioni ionizzanti sull'organismo umano in quanto al superamento di una certa soglia possono causare mutamenti a livello cellulare con la comparsa in piccola percentuale di patologie gravi. Si può sapere qual'è questa soglia minima espressa in numero di lastre effettuate? Centra qualcosa la frequenza troppo ravvicinata di queste radiografie?
sono consapevole del fatto che se il medico prescrive delle lastre evidentemente le ritiene necessarie e non inutili, ma considerato che una Tac corrisponde ad un numero elevato di radiografie fatte in un unica volta, bhè io in così poco tempo ne avrei fatte troppe!
Cosa dicono gli studi recenti in merito?
Posso stare tranquillo per la mia salute escludendo naturalmente l'effetto casuale o stocastico?
Grazie per la pazienza!
Cordiali saluti!
In ospedale,al pronto soccorso, ho fatto un RX della colonna vertebrale e un RX della zona lombo-sacrale in due proiezioni che hanno riscontrato la frattura.
Dopo due giorni ho fatto una TAC lombo-sacrale per vedere il tipo esatto di frattura.
Il giorno della dimissione, dopo una settimana, ho fatto un Rx alla spalla sinistra, una alla spalla destra, un Rx del rachide cervicale in due proezioni e nuovamente un Rx in due proiezioni del rachide lombare.
Ritengo che la prima radiografia e la Tac siano state necessarie.
La radiografia alla spalla e al collo pure in quanto ho riferito che lamentavo un pò di dolore.
Ma ripetere nuovamente Rx alla colonna a distanza di quattro giorni daal Tac dopo la quale sono rimasto immobile nel letto ha cosa è servito?
Questa è la prima domanda.
La seconda domanda è la seguente:
sò che sono stati effettuati degli studi sugli effetti delle radiazioni ionizzanti sull'organismo umano in quanto al superamento di una certa soglia possono causare mutamenti a livello cellulare con la comparsa in piccola percentuale di patologie gravi. Si può sapere qual'è questa soglia minima espressa in numero di lastre effettuate? Centra qualcosa la frequenza troppo ravvicinata di queste radiografie?
sono consapevole del fatto che se il medico prescrive delle lastre evidentemente le ritiene necessarie e non inutili, ma considerato che una Tac corrisponde ad un numero elevato di radiografie fatte in un unica volta, bhè io in così poco tempo ne avrei fatte troppe!
Cosa dicono gli studi recenti in merito?
Posso stare tranquillo per la mia salute escludendo naturalmente l'effetto casuale o stocastico?
Grazie per la pazienza!
Cordiali saluti!
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Gentile utente, per quanto riguarda la prima domanda, in assenza di elementi specifici circa il tipo di frattura non è facile rispondere. Poiché, a quanto sembra di capire, è stato dimesso senza nessun trattamento particolare della frattura, presumo che questa avesse caratteri di stabilità di cui si è ritenuto giusto avere conferma qualche giorno dopo il trauma.
Per quanto riguarda la nocività delle radiazioni, la sua citazione degli effetti stocastici presuppone un suo certo livello di conoscenza; le confermo quindi, che per quante numerose siano le radiografie effettuate, il cumulo di dose resta nell'ambito degli effetti stocastici, che, essendo dose indipendenti, non hanno una soglia minima.
Per quanto riguarda il tempo di cumulo della dose, la concentrazione degli esami in tempo ridotto, se è vero che in linea teorica il tempo di frazionamento di una dose complessiva ha la sua importanza circa gli effetti elementari, in pratica il fattore non conta molto perché i danni biochimici sono comunque irreversibili ( ad esempio la rottura di una molecola di acqua, evento altamente probabile ma innoquo), quello che conta è la criticità del besaglio danneggiato ( ad esempio un legame di un segmento di DNA che alteri irreversibilmente quel gene, evento altamente improbabile)che non subirebbe una riparazione anche se la dose fosse frazionata.
Il fattore tempo di irradiazione ha invece un'importanza fondamentale per gli effetti probabilistici ( se lei assorbisse in pochi secondi la dose di irradiazioone solare che assorbirebbe in una settimana di esposizione al sole, probabilmente finirebbe arrosto), ma questi non sono nel range di esposizione utilizzata in radiologia diagnostica.
Con la speranza di essere stato chiaro, lo porgo i miei saluti e auguri per la frattura.
Per quanto riguarda la nocività delle radiazioni, la sua citazione degli effetti stocastici presuppone un suo certo livello di conoscenza; le confermo quindi, che per quante numerose siano le radiografie effettuate, il cumulo di dose resta nell'ambito degli effetti stocastici, che, essendo dose indipendenti, non hanno una soglia minima.
Per quanto riguarda il tempo di cumulo della dose, la concentrazione degli esami in tempo ridotto, se è vero che in linea teorica il tempo di frazionamento di una dose complessiva ha la sua importanza circa gli effetti elementari, in pratica il fattore non conta molto perché i danni biochimici sono comunque irreversibili ( ad esempio la rottura di una molecola di acqua, evento altamente probabile ma innoquo), quello che conta è la criticità del besaglio danneggiato ( ad esempio un legame di un segmento di DNA che alteri irreversibilmente quel gene, evento altamente improbabile)che non subirebbe una riparazione anche se la dose fosse frazionata.
Il fattore tempo di irradiazione ha invece un'importanza fondamentale per gli effetti probabilistici ( se lei assorbisse in pochi secondi la dose di irradiazioone solare che assorbirebbe in una settimana di esposizione al sole, probabilmente finirebbe arrosto), ma questi non sono nel range di esposizione utilizzata in radiologia diagnostica.
Con la speranza di essere stato chiaro, lo porgo i miei saluti e auguri per la frattura.
Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia
[#2]
Utente
Lei dottore è stato chiarissimo!
Sì è vero, un minimo di conoscenza ce l'ho dal momento che faccio l'infermiere al policlinico militare di Roma, ma anche noi che lavoriamo nel campo, se è vero che ci trascuriamo un pò nonostante giochiamo in casa un pò di ansia e di preoccupazione ce l'abbiamo pure noi.
Volevo che mi tranquillizzasse un pò dal momento che probabilmente dovrò effettuare altri controlli radiografici.
La ringrazio vivamente e le porgo cordiali saluti!
Sì è vero, un minimo di conoscenza ce l'ho dal momento che faccio l'infermiere al policlinico militare di Roma, ma anche noi che lavoriamo nel campo, se è vero che ci trascuriamo un pò nonostante giochiamo in casa un pò di ansia e di preoccupazione ce l'abbiamo pure noi.
Volevo che mi tranquillizzasse un pò dal momento che probabilmente dovrò effettuare altri controlli radiografici.
La ringrazio vivamente e le porgo cordiali saluti!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.3k visite dal 20/03/2009.
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