Rx addome
Buongiorno, a seguito di forti dolori addominali ho eseguito un rx addome (dalla quale non è emerso nulla). Preoccupata dei miei sintomi non ho pensato al pericolo radiazioni, pensiero che adesso mi sta distruggendo. Riporto i dati del calcolo della dose assorbita sperando di mi possiate essere di aiuto.
Apparecchio: Philips digital diagnost
Addome AP
Numero scatti 1, formato campo 35x43, dist fuoco rivelatore 160 cm, distanza fuoco pelle 145 cm, la 85, mAs per scatto 7, SEV (mm Al) alla tensione urilizzata 3,5, kerma in aia normalizzato senza backscatter 0,060 dist 100, kerma in aria alla distanza corrispondente entrata pelle 0,20 mGy.
Addome PA
Numero scatti 1, formato campo 35x43, dist fuoco rivelatore 180 cm, distanza fuoco pelle 165 cm, la 85, mAs per scatto 3, SEV (mm Al) alla tensione urilizzata 3,5, kerma in aria normalizzato senza backscatter 0,060 dist 100, kerma in aria alla distanza corrispondente entrata pelle 0,07mGy. La dose utero calcolata è 0,11. Il fisico sanitario che ha effettuato il calcolo dice che devo stare tranquilla perché la dose che ho preso è molto bassa e che “la prenderei anche facendo un viaggio in canada”. Le mie paure tuttavia sussistono per:
Rischi per future gravidanze (danni agli ovuli)
Rischio tumori (ho letto che gli organi irradiati con questo esame sono molto sensibili alle radiazioni).
Inoltre, sono consapevole che la dose non è elevatissima e che viviamo con le radiazioni ma mi chiedo se il fatto di averle prese tutte in una volta e in pochi secondi possa avere causato piu danni dell’esposizione al fondo naturale. Spero possiate essermi d’aiuto perché ormai penso solo a questo e alla leggerezza con la quale ho affrontato l’esame. Grazie
Apparecchio: Philips digital diagnost
Addome AP
Numero scatti 1, formato campo 35x43, dist fuoco rivelatore 160 cm, distanza fuoco pelle 145 cm, la 85, mAs per scatto 7, SEV (mm Al) alla tensione urilizzata 3,5, kerma in aia normalizzato senza backscatter 0,060 dist 100, kerma in aria alla distanza corrispondente entrata pelle 0,20 mGy.
Addome PA
Numero scatti 1, formato campo 35x43, dist fuoco rivelatore 180 cm, distanza fuoco pelle 165 cm, la 85, mAs per scatto 3, SEV (mm Al) alla tensione urilizzata 3,5, kerma in aria normalizzato senza backscatter 0,060 dist 100, kerma in aria alla distanza corrispondente entrata pelle 0,07mGy. La dose utero calcolata è 0,11. Il fisico sanitario che ha effettuato il calcolo dice che devo stare tranquilla perché la dose che ho preso è molto bassa e che “la prenderei anche facendo un viaggio in canada”. Le mie paure tuttavia sussistono per:
Rischi per future gravidanze (danni agli ovuli)
Rischio tumori (ho letto che gli organi irradiati con questo esame sono molto sensibili alle radiazioni).
Inoltre, sono consapevole che la dose non è elevatissima e che viviamo con le radiazioni ma mi chiedo se il fatto di averle prese tutte in una volta e in pochi secondi possa avere causato piu danni dell’esposizione al fondo naturale. Spero possiate essermi d’aiuto perché ormai penso solo a questo e alla leggerezza con la quale ho affrontato l’esame. Grazie
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Non so se potrò esserle di aiuto, perché l'aiuto bisogna innanzitutto volerlo.
Lei è già stata abbondantemente rassicurata, come scrive, ma si attacca ad una infondata preoccupazione con uno zelo che sfiora la paranoia.
Ma di quale leggerezza parla?
Di una dose di irradiazione irrisoria, a fronte di un fondato motivo per effettuare un esame diagnostico?
O pensa forse che nel frattempo la tecnologia abbia fornito i Clinici di sfera di cristallo con cui poter esprimere una diagnosi?
Mi perdoni per la veemenza di quanto ho scritto, ma sono francamente esausto di dover sistematicamente rispondere a domande simili, dopo aver scritto e ribadito più volte, anche in questo sito, che si tratta appunto di preoccupazioni paranoidi.
Tanto, sono sicuro che, se anche riuscirà a lasciarsi alle spalle il problema "dose di irradiazione", tra brevissimo tempo troverà qualche altra cosa di cui preoccuparsi mortalmente.
Lei è già stata abbondantemente rassicurata, come scrive, ma si attacca ad una infondata preoccupazione con uno zelo che sfiora la paranoia.
Ma di quale leggerezza parla?
Di una dose di irradiazione irrisoria, a fronte di un fondato motivo per effettuare un esame diagnostico?
O pensa forse che nel frattempo la tecnologia abbia fornito i Clinici di sfera di cristallo con cui poter esprimere una diagnosi?
Mi perdoni per la veemenza di quanto ho scritto, ma sono francamente esausto di dover sistematicamente rispondere a domande simili, dopo aver scritto e ribadito più volte, anche in questo sito, che si tratta appunto di preoccupazioni paranoidi.
Tanto, sono sicuro che, se anche riuscirà a lasciarsi alle spalle il problema "dose di irradiazione", tra brevissimo tempo troverà qualche altra cosa di cui preoccuparsi mortalmente.
Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 16/08/2018.
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