Si nota lieve ulteriore riduzione volumetrica della lesione già nota al passaggio corpo-istmo del
Gentile dottori,
leggo spesso i suoi consulti e ritengo che le sue risposte siano sempre chiarificatrici e di sostegno a tutti coloro che, vivendo come me situazioni difficili, chiedono un particolare aiuto e conforto.
Sono qui a scriverle richiedendo la sua cortese attenzione sulla lunga storia clinica di mia mamma, ho ritenuto giusto renderla il più completa possibile per renderle più chiara l’evoluzione della sua malattia .
Mia madre ha 56 anni, nel 2005 e nel 2006 ha avuto due episodi di tromboflebite a livello degli arti inferiori . In seguito a questi episodi il chirurgo ha chiesto alcuni accertamenti e tra questi anche il dosaggio dei markers , il Ca 19-9 è risultato di 330 (v.n.<39) il CEA di 6.7 (v.n.<3.4).
In relazione all’esito degli esami si è richiesta una ecografia addominale con diagnosi di angiomi epatici con conferma da TAC addome e successiva PET che non ha evidenziato alcun iperaccumulo .
Dicembre 2006 viene ripetuta TAC addome che conferma l’esistenza di alcuni angiomi il più grande al VI segmento .
Maggio 2007 viene ripetuta la PET ch si conferma negativa.
Giugno 2007 viene eseguita una EGDS ed una Colonscopia entrambe negative .
Ed è proprio nel mese di giugno 2007 che mia mamma viene sottoposta ad un’altra TAC e successiva RM addominale che ha evidenziato la presenza di una lesione pancreatica e dei multipli angiomi epatici. La RM evidenzia Pancreas di segnale disomogeneo per la presenza al terzo medio del corpo di area ovalare del diametro di 20 mm, ipointensa in T1 , tenuemente iperintensa in T2, caratterizzata da enhancement dopo contrasto , che la rende lievemente iperintensa in fase tardiva rispetto al parenchima ghiandolare ; scarsamente definibile un chiaro clivaggio rispetto all’arteria mesenterica superiore, utile accertamento diretto.Il livello dei markers risultava : Ca 19-9 = 1653 ; CEA = 18.
A questo punto In data 09/07/07 mia mamma viene sottoposta a Napoli ad un intervento chirurgico che viene condotto in laparoscopia durante il quale viene confermata la presenza della neoformazione al corpo del pancreas che comprime e disloca l’antro gastrico, infiltra l’asse vascolare mesenterico superiore e la radice del mesocolon trasverso . Si esegue gastrodigiunostomia , viene confezionata una GEA su ansa esclusa alla Roux e non viene eseguito ago aspirato nè sulla lesione pancreatica né sulle lesioni al fegato. Prima della dimissione si esegue ago aspirato epatico sulle lesioni epatiche il cui esito è negativo per lesione secondaria (in quanto il chirurgo le riteneva lesioni metastatiche).
Mia mamma non ha mai riferito calo ponderale, non dolore addominale, o al dorso, non ittero.
Nel mese di luglio 2007 decidiamo di rivolgerci ad un’altra struttura ospedaliera, Verona. Viene eseguita ecografia con Mdc e Risonanza addome : si conferma la presenza della neoformazione solida del corpo-coda pancreatico di 30mm circa , ipovascolarizzata dopo somministrazione del mdc, con perdita del piano di clivaggio con arteria e vena mesenterica. A livello epatico si segnalano i multipli angiomi. Non secondarismi.Non versamento addominale. Viene eseguito ago aspirato pancreatico al corpo, il cui esito è: Numerosi e irregolari aggregati di cellule epiteliali atipiche . Quadro morfologico compatibile con adenocarcinoma duttale del pancreas. mgCP. Ca 19-9=3138 , CEA = 21.
Si rinvia all’oncologo per trattamento radio-chemioterapico, per poi una successiva ed eventuale rivalutazione chirurgica.
Da Agosto 2007: Mia mamma inizia un trattamento combinato Radio-Chemioterapico.
Radioterapia con acceleratore lineare sulla regione pancreatica con metodica conformazionale. La dose giornaliera è stata di 1.8 Gy, la dose totale erogata è stata di 59,4Gy. Durata trattamento 33 sedute. Termine ciclo radio 5/10/2007.
I cicli di chemioterapia sono stati eseguiti con Gemcitabina+Fluoracile ad infusione continua. Fino a novembre. Ca 19-9 = 69,68 , CEA 2,9.
Il 27/11/2007 si esegue TAC addome superiore senza e con Mdc che rileva a livello delle porzioni più caudali del corpo pancreatico una importante riduzione volumetrica della nota lesione , i cui margini sono più ben riconoscibili , essendo tuttavia apprezzabile area focale di disomogenea ipodensità in tutte le fasi dinamiche post-contrastografiche espletate, con diametro massimo di circa 15 mm rispetto alla quale attualmente risulta sempre riconoscibile piano di clivaggio con l’arteria mesenterica superiore . Si apprezza inoltre discreto imbottimento del tessuto cellulo-adiposo della retrocavità degli epiploon (i reperti sono tuttavia di non univoca interpretazione non essendo possibile escludere la natura di esiti della terapia radiante). Non si riconoscono linfonodi aumentati di volume e con caratteristiche patologiche in ambito retro peritoneale. Tutti gli altri organi nella norma.
11 dicembre 2007 si esegue Pet che non ha evidenziato aree di intensa attività metabolica a livello dei distretti corporei esaminati.
18 Dicembre 2007 mia mamma viene sottoposta ad intervento chirurgico che doveva essere di “splenopancreasectomia distale” ma che è stata solo una “laparotomia esplorativa” . Descrizione: Laparatomia mediana. Lisi aderenziale . La nota lesione trattata con chemio-radio risulta essere di non più di 2 cm, locata a livello testa istmo, profonda a cavaliere del crocicchio spleno-mesenterico. All’esame eco IO la lesione appare come “sfumata “, non assume le caratteristiche tipiche di massa occupante spazio suggerendo più la genesi attinica che neoplastica. Si isolano gli elementi del legamento epato-duodenale; dopo legatura dell’arteria gastro-duodenale si isola abbondantemente la porzione portale sovra pancreatica e si riesce a passare posteriormente alla parete pancreatica sino a “sbattere”inferiormente sulla lesione descritta. A livello del margine inferiore si tenta ripetutamente uno spazio per il clivaggio necessario alla demolizione , ma reiterati tentativi risultano in due lesioni venose che vengono controllate con punti di prolene. Si ritiene quindi impossibile il proseguimento dell’intervento ai fini demolitivi .Alle dimissioni viene confermata la non resecabilità della massa infiltrante l’asse mesenterico.
Si rinvia all’oncologo per un trattamento adiuvante.
Febbraio 2008 inizio chemioterapia con Gemcitabina con cili 1°-8°-15° + TARCEVA.
Da allora mia mamma ha effettuato i controlli strumentali (Tac, scintigrafia ossea,PET-Tac) con cadenza trimestrale , e le indagini sono sovrapponibili tra di loro non evidenziando alcuna variazione rispetto alle precedenti.
Luglio 2008 PET Negativa. Ca 19-9 =78.
Ottobre 2008 si esegue Tac con e senza Mdc: attualmente ancora riconoscibile a livello del margine inferiore del corpo pancreatico a livello del mesocolon , formazione solida con diametro massimo di 14 millimetri , non modifica in modo significativo le proprie caratteristiche di densità in fase post-contrastografica , essendo apprezzabile piano di clivaggio rispetto all’asse vascolare spleno-portale . Non si riconoscono ulteriori lesioni spazio-occupanti del parenchima pancreatico . Permane riconoscibile modesto sovvertimento strutturale con imbottimento del tessuto cellulo-adiposo a livello della retro cavità degli epiploon;coesiste diffuso ispessimento delle pareti gastriche (esiti).Come di norma l’asse spleno-portale. Non linfonodi significativamente aumentati di volume e con caratteristiche patologiche in ambito retro peritoneale, né lungo le catene lombo aortiche. Permangono immodificati i multipli noti emangiomi. Immodificati i reperti a carico di vie biliari , colecisti , milza surreni e reni.
Si esegue anche ecografia con mdc : si nota lieve ulteriore riduzione volumetrica della lesione già nota al passaggio corpo-istmo del pancreas con maggior asse attuale di 12 mm. All’esame contrastografico la lesione presenta impregnazione di mdc quasi analoga rispetto alla ghiandola adiacente (buona risposta alla terapia). Il fegato ha morfologia e volume nei limiti; invariate le lesioni angiomatose già note. Non lesioni ripetitive nel contesto del parenchima, reperto che si conferma l’esame contrasto grafico.Non dilatazione delle vie biliari.Dall'esame TAC ed ecografico sembra che la massa abbia modificato il suo aspetto e si sia ridotta. E' possibile? E ci sono i presupposti per un'altro intervento chirurgico però demolitivo e non esplorativo? Mi sono documentata sul tumore al pancreas, ho sempre letto dell’aggressività di questo tipo di tumore. Mi chiedo se un un tumore così aggressivo , può per così dire “morire”?Ossia ciò che è rimasto di questo tumore se non è captato dalla Pet è un tumore? Credo che comprendiate la nostra preoccupazione. Scusatemi per i troppi dubbi e le troppe domande e davvero grazie per la vostra attenzione.
leggo spesso i suoi consulti e ritengo che le sue risposte siano sempre chiarificatrici e di sostegno a tutti coloro che, vivendo come me situazioni difficili, chiedono un particolare aiuto e conforto.
Sono qui a scriverle richiedendo la sua cortese attenzione sulla lunga storia clinica di mia mamma, ho ritenuto giusto renderla il più completa possibile per renderle più chiara l’evoluzione della sua malattia .
Mia madre ha 56 anni, nel 2005 e nel 2006 ha avuto due episodi di tromboflebite a livello degli arti inferiori . In seguito a questi episodi il chirurgo ha chiesto alcuni accertamenti e tra questi anche il dosaggio dei markers , il Ca 19-9 è risultato di 330 (v.n.<39) il CEA di 6.7 (v.n.<3.4).
In relazione all’esito degli esami si è richiesta una ecografia addominale con diagnosi di angiomi epatici con conferma da TAC addome e successiva PET che non ha evidenziato alcun iperaccumulo .
Dicembre 2006 viene ripetuta TAC addome che conferma l’esistenza di alcuni angiomi il più grande al VI segmento .
Maggio 2007 viene ripetuta la PET ch si conferma negativa.
Giugno 2007 viene eseguita una EGDS ed una Colonscopia entrambe negative .
Ed è proprio nel mese di giugno 2007 che mia mamma viene sottoposta ad un’altra TAC e successiva RM addominale che ha evidenziato la presenza di una lesione pancreatica e dei multipli angiomi epatici. La RM evidenzia Pancreas di segnale disomogeneo per la presenza al terzo medio del corpo di area ovalare del diametro di 20 mm, ipointensa in T1 , tenuemente iperintensa in T2, caratterizzata da enhancement dopo contrasto , che la rende lievemente iperintensa in fase tardiva rispetto al parenchima ghiandolare ; scarsamente definibile un chiaro clivaggio rispetto all’arteria mesenterica superiore, utile accertamento diretto.Il livello dei markers risultava : Ca 19-9 = 1653 ; CEA = 18.
A questo punto In data 09/07/07 mia mamma viene sottoposta a Napoli ad un intervento chirurgico che viene condotto in laparoscopia durante il quale viene confermata la presenza della neoformazione al corpo del pancreas che comprime e disloca l’antro gastrico, infiltra l’asse vascolare mesenterico superiore e la radice del mesocolon trasverso . Si esegue gastrodigiunostomia , viene confezionata una GEA su ansa esclusa alla Roux e non viene eseguito ago aspirato nè sulla lesione pancreatica né sulle lesioni al fegato. Prima della dimissione si esegue ago aspirato epatico sulle lesioni epatiche il cui esito è negativo per lesione secondaria (in quanto il chirurgo le riteneva lesioni metastatiche).
Mia mamma non ha mai riferito calo ponderale, non dolore addominale, o al dorso, non ittero.
Nel mese di luglio 2007 decidiamo di rivolgerci ad un’altra struttura ospedaliera, Verona. Viene eseguita ecografia con Mdc e Risonanza addome : si conferma la presenza della neoformazione solida del corpo-coda pancreatico di 30mm circa , ipovascolarizzata dopo somministrazione del mdc, con perdita del piano di clivaggio con arteria e vena mesenterica. A livello epatico si segnalano i multipli angiomi. Non secondarismi.Non versamento addominale. Viene eseguito ago aspirato pancreatico al corpo, il cui esito è: Numerosi e irregolari aggregati di cellule epiteliali atipiche . Quadro morfologico compatibile con adenocarcinoma duttale del pancreas. mgCP. Ca 19-9=3138 , CEA = 21.
Si rinvia all’oncologo per trattamento radio-chemioterapico, per poi una successiva ed eventuale rivalutazione chirurgica.
Da Agosto 2007: Mia mamma inizia un trattamento combinato Radio-Chemioterapico.
Radioterapia con acceleratore lineare sulla regione pancreatica con metodica conformazionale. La dose giornaliera è stata di 1.8 Gy, la dose totale erogata è stata di 59,4Gy. Durata trattamento 33 sedute. Termine ciclo radio 5/10/2007.
I cicli di chemioterapia sono stati eseguiti con Gemcitabina+Fluoracile ad infusione continua. Fino a novembre. Ca 19-9 = 69,68 , CEA 2,9.
Il 27/11/2007 si esegue TAC addome superiore senza e con Mdc che rileva a livello delle porzioni più caudali del corpo pancreatico una importante riduzione volumetrica della nota lesione , i cui margini sono più ben riconoscibili , essendo tuttavia apprezzabile area focale di disomogenea ipodensità in tutte le fasi dinamiche post-contrastografiche espletate, con diametro massimo di circa 15 mm rispetto alla quale attualmente risulta sempre riconoscibile piano di clivaggio con l’arteria mesenterica superiore . Si apprezza inoltre discreto imbottimento del tessuto cellulo-adiposo della retrocavità degli epiploon (i reperti sono tuttavia di non univoca interpretazione non essendo possibile escludere la natura di esiti della terapia radiante). Non si riconoscono linfonodi aumentati di volume e con caratteristiche patologiche in ambito retro peritoneale. Tutti gli altri organi nella norma.
11 dicembre 2007 si esegue Pet che non ha evidenziato aree di intensa attività metabolica a livello dei distretti corporei esaminati.
18 Dicembre 2007 mia mamma viene sottoposta ad intervento chirurgico che doveva essere di “splenopancreasectomia distale” ma che è stata solo una “laparotomia esplorativa” . Descrizione: Laparatomia mediana. Lisi aderenziale . La nota lesione trattata con chemio-radio risulta essere di non più di 2 cm, locata a livello testa istmo, profonda a cavaliere del crocicchio spleno-mesenterico. All’esame eco IO la lesione appare come “sfumata “, non assume le caratteristiche tipiche di massa occupante spazio suggerendo più la genesi attinica che neoplastica. Si isolano gli elementi del legamento epato-duodenale; dopo legatura dell’arteria gastro-duodenale si isola abbondantemente la porzione portale sovra pancreatica e si riesce a passare posteriormente alla parete pancreatica sino a “sbattere”inferiormente sulla lesione descritta. A livello del margine inferiore si tenta ripetutamente uno spazio per il clivaggio necessario alla demolizione , ma reiterati tentativi risultano in due lesioni venose che vengono controllate con punti di prolene. Si ritiene quindi impossibile il proseguimento dell’intervento ai fini demolitivi .Alle dimissioni viene confermata la non resecabilità della massa infiltrante l’asse mesenterico.
Si rinvia all’oncologo per un trattamento adiuvante.
Febbraio 2008 inizio chemioterapia con Gemcitabina con cili 1°-8°-15° + TARCEVA.
Da allora mia mamma ha effettuato i controlli strumentali (Tac, scintigrafia ossea,PET-Tac) con cadenza trimestrale , e le indagini sono sovrapponibili tra di loro non evidenziando alcuna variazione rispetto alle precedenti.
Luglio 2008 PET Negativa. Ca 19-9 =78.
Ottobre 2008 si esegue Tac con e senza Mdc: attualmente ancora riconoscibile a livello del margine inferiore del corpo pancreatico a livello del mesocolon , formazione solida con diametro massimo di 14 millimetri , non modifica in modo significativo le proprie caratteristiche di densità in fase post-contrastografica , essendo apprezzabile piano di clivaggio rispetto all’asse vascolare spleno-portale . Non si riconoscono ulteriori lesioni spazio-occupanti del parenchima pancreatico . Permane riconoscibile modesto sovvertimento strutturale con imbottimento del tessuto cellulo-adiposo a livello della retro cavità degli epiploon;coesiste diffuso ispessimento delle pareti gastriche (esiti).Come di norma l’asse spleno-portale. Non linfonodi significativamente aumentati di volume e con caratteristiche patologiche in ambito retro peritoneale, né lungo le catene lombo aortiche. Permangono immodificati i multipli noti emangiomi. Immodificati i reperti a carico di vie biliari , colecisti , milza surreni e reni.
Si esegue anche ecografia con mdc : si nota lieve ulteriore riduzione volumetrica della lesione già nota al passaggio corpo-istmo del pancreas con maggior asse attuale di 12 mm. All’esame contrastografico la lesione presenta impregnazione di mdc quasi analoga rispetto alla ghiandola adiacente (buona risposta alla terapia). Il fegato ha morfologia e volume nei limiti; invariate le lesioni angiomatose già note. Non lesioni ripetitive nel contesto del parenchima, reperto che si conferma l’esame contrasto grafico.Non dilatazione delle vie biliari.Dall'esame TAC ed ecografico sembra che la massa abbia modificato il suo aspetto e si sia ridotta. E' possibile? E ci sono i presupposti per un'altro intervento chirurgico però demolitivo e non esplorativo? Mi sono documentata sul tumore al pancreas, ho sempre letto dell’aggressività di questo tipo di tumore. Mi chiedo se un un tumore così aggressivo , può per così dire “morire”?Ossia ciò che è rimasto di questo tumore se non è captato dalla Pet è un tumore? Credo che comprendiate la nostra preoccupazione. Scusatemi per i troppi dubbi e le troppe domande e davvero grazie per la vostra attenzione.
[#1]
tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto.
vuoi per la pregressa neoplasia e sicuramente per il successivo trattamento radiochemioterapico le aderenze che si sono create non rendono resecabile la massa.
come le è stato detto questo tipo di tumori sono molto aggressivi e dal momento della scoperta, in relazione anche alla dimensione dl massa stessa, la sopravvivenza è molto scarsa.
il fatto che sia passato più di un anno, in relazione a tutte le indagini eseguite risultate negative per una continuazione della malattia, anzi la massa si è ridotta di dimensioni, lascia molto ben sperare.
la prudenza in questi casi, proprio in presenza di questo tipo di malattia, e d'obbligo, proprio per non generare false convinzioni.
un cauto ottimismo però può essere condiviso. vi consiglio di continuare ad attenervi a dei controlli non molto ravvicinati, per concentrasi ora sulla qualità della vita, visto che sulla qantità avete già brillantemente (voi ed i professionisti che vi hanno assistito) lavorato. auguri
vuoi per la pregressa neoplasia e sicuramente per il successivo trattamento radiochemioterapico le aderenze che si sono create non rendono resecabile la massa.
come le è stato detto questo tipo di tumori sono molto aggressivi e dal momento della scoperta, in relazione anche alla dimensione dl massa stessa, la sopravvivenza è molto scarsa.
il fatto che sia passato più di un anno, in relazione a tutte le indagini eseguite risultate negative per una continuazione della malattia, anzi la massa si è ridotta di dimensioni, lascia molto ben sperare.
la prudenza in questi casi, proprio in presenza di questo tipo di malattia, e d'obbligo, proprio per non generare false convinzioni.
un cauto ottimismo però può essere condiviso. vi consiglio di continuare ad attenervi a dei controlli non molto ravvicinati, per concentrasi ora sulla qualità della vita, visto che sulla qantità avete già brillantemente (voi ed i professionisti che vi hanno assistito) lavorato. auguri
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Ex utente
Egr prog Catani,
la ringrazio innanzitutto per la risposta e per l'attenzione rivolta. Le volevo però chiedere Lei come medico, cosa farebbe? Interverrebbe chirurgicamente? So che non è facile darmi una risposta ma alla luce di ciò che le ho scritto cosa ci consiglierebbe ?
Grazie ancora per la sua attenzione
la ringrazio innanzitutto per la risposta e per l'attenzione rivolta. Le volevo però chiedere Lei come medico, cosa farebbe? Interverrebbe chirurgicamente? So che non è facile darmi una risposta ma alla luce di ciò che le ho scritto cosa ci consiglierebbe ?
Grazie ancora per la sua attenzione
[#3]
sono stati eseguiti due tentativi, il cui esito è stato negativo non certo per scarsa capacità dei chirurghi, ma per la situazione anatomica. ritengo che quello che lei ha raggiunto con le terapie successive sia paragonabile se non in più di qullo che avrebbe potuto raggiungere con la sola chirurgia. mi accontententerei, anzi ritengo non ci siano alternative. certola possibilità di poter far visionare l'eventuale filmato girato durante il primo intervento a qualcuno di sua fiducia potrebbe darle la definitiva certezza.
rimango a sa disposizione. auguri
rimango a sa disposizione. auguri
[#4]
Ex utente
Egr. dott.
le scrivo per aggiornarla sulla situazione di mia madre.
Abbiamo eseguito ieri 19 gennaio una tac con e senza mdc da cui risulta che :
Assenza di lesioni focali in atto pleuriche e o polmonari
assenza
assenza versamento pleurico, assenza di adenopatie ilomediastiniche, assenza di versamento fluido libero o saccato in addome.
A carico della regione dell'istmo del pancreas si apprezza area di alterata densità ( ipodensa rispetto al parenchima ghiandolare) che allo stato misura circa 1.2 cm. La lesione appare non dissociabile dalla vena mesenterica superiore che sembra infiltrata.
Piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1cm si osservano a sede celiaco mesenterica.
Fegato aumentato di volume a densità disomogenea con presenza di alcuni angiomi che appaiono invariati. Vie biliari ed extra epatiche non dilatate. Milza surreni e re ni nei limiti. Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale senza segni di ostacolato deflusso.
Reperto strumentale nei limiti normali in sede pelvica.
Assenza di adenopatie di rilievo a sede lombo aortica iliaca inguinale.
Inoltre il CA 19.9 è 1623 ed il Cea è 26. Consideri che il ca 19.9 era 3 mesi fa 208.
Cosa ne pensate? Sono un pò preoccupata.
Grazie in anticipo per l'attenzione
Aspetto vs notizie
le scrivo per aggiornarla sulla situazione di mia madre.
Abbiamo eseguito ieri 19 gennaio una tac con e senza mdc da cui risulta che :
Assenza di lesioni focali in atto pleuriche e o polmonari
assenza
assenza versamento pleurico, assenza di adenopatie ilomediastiniche, assenza di versamento fluido libero o saccato in addome.
A carico della regione dell'istmo del pancreas si apprezza area di alterata densità ( ipodensa rispetto al parenchima ghiandolare) che allo stato misura circa 1.2 cm. La lesione appare non dissociabile dalla vena mesenterica superiore che sembra infiltrata.
Piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1cm si osservano a sede celiaco mesenterica.
Fegato aumentato di volume a densità disomogenea con presenza di alcuni angiomi che appaiono invariati. Vie biliari ed extra epatiche non dilatate. Milza surreni e re ni nei limiti. Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale senza segni di ostacolato deflusso.
Reperto strumentale nei limiti normali in sede pelvica.
Assenza di adenopatie di rilievo a sede lombo aortica iliaca inguinale.
Inoltre il CA 19.9 è 1623 ed il Cea è 26. Consideri che il ca 19.9 era 3 mesi fa 208.
Cosa ne pensate? Sono un pò preoccupata.
Grazie in anticipo per l'attenzione
Aspetto vs notizie
[#5]
la dimensione contenuta ed il fatto che sia stata riscontrata diversi anni fa, mi fa pensare che siano stati raggiunti risultati che la chirurgia da sola non avrebbe raggiunto. purtroppo il fatto che questa leione sia indissociabile dalla vena mesenterica perchè risulta infiltrata rende il caso non opeabile, o comunque ad altissimo rischio. il mio consiglio è quello di tornare dagli oncologi per un controllo
[#6]
Ex utente
Volevo fare una correzione alla mia email . Il CEA e' 2.6 e non 26, mi scuso per l'errore e poi volevo chiederle ma cosa sono queste piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1cm che si osservano a sede celiaco mesenterica? Volevo cnche dirle che mia madre sta prendendo solo il Tarceva ( erlorinib ) ed ha sospeso la chemioterapia con gemcitabina nel mese di settembre 2008. Lunedi' avremo il consulto con l'oncologo che ha in cura mia madre.Grazie ancora per la sua attenzione e spero in una risposta alla mia domanda.
[#7]
potrebbero essere dei linfonodi, probabilmente un pò aumentati di volume ed in parte vengono visti anche per merito delle nuove macchine radiologiche molto più sensibili. il valore da attribuire a queste tumefazioni linfonodali non è univoco possono essere infiammatori o essere sede di ripetizioni. impossibile da dire se non andando a fare una biopsia, vista a sede ed il problema di base credo sarebbe più opportuno rimanere a guardare.
il suo oncologo che la sta seguendo sicuramente potrà risponderle in modo più accurato e certo visto che avrà a disposizione sia la signora che tutte le indagini.
mi faccia sapere dopo l'oncologo,
il suo oncologo che la sta seguendo sicuramente potrà risponderle in modo più accurato e certo visto che avrà a disposizione sia la signora che tutte le indagini.
mi faccia sapere dopo l'oncologo,
[#10]
Ex utente
Egregio Dotto.Catani
le sto scrivendo perchè desideravo aggiornarla sulla situazione di mamma e sugli ultimi controllo TAC eseguiti nel mese di Maggio, e il 12 Ottobre.
Il referto del 25 Maggio segnalava:
A carico della regione dell'istmo del pancreas si apprezza area di alterata densità (ipodensa rispetto al parenchima ghiandolare) che allo stato misura circa 2,5 cm. La lesione appare modicamente incrementata e non è dissocialbile dalla vena mesenterica superiore che sembra infiltrata. La LESIONE inoltre appare scarsamente dissociabile allo stato dall'ansa duodenale. Piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1,3 cm si osservano a sede celiaco mesenterica.
Fegato aumentato di volume e densità disomogenea con presenza di alcuni angiomi che appaiono invariati. Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate. Milza surreni e reni nei limiti.
Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale senza segni di ostacolato deflusso. Reperto strumentale nei limi normali in sede pelvica.
Inoltre dagli esami del sangue, i markers tumorali risultano: Ca 19-9 di "3135" mentre il CEA "4,9", Serotonina "240", Cromogranina "41".
Dopo il controllo di Maggio, mia mamma ha iniziato dal mese di Luglio una nuova terapia con Oxaliplatino con una seduta una volta a settimana,poi il richiamo la settimana successiva, ed una settimana di riposo, proseguendo in questo modo. All'Oxaliplatino l'oncologo ha abbinato lo Xeloda da 500 prendendo 3 compresse la mattina e 3 compresse la sera per 14 giorni.
Il giorno 12 Ottobre mamma ha eseguito il controllo con TAC TORACE,ADDOME,PELVI,con e senza mezzo di contrasto, indagine eseguita con metodica spirale multistrato, prima e dopo infusione iodata. Il referto segnala:
Campi polmonari simmetrici, regolarmenteespansi.
Assenza di alterazioni densiometriche a carattere focale in atto in ambito pleurico o polmonare. Assenza di versamento pleurico. Assenza di adenopatie ilomediastiniche.
Persiste falda fluida in corrispondenza del Douglas. Rispetto al precedente esame Tac si segnala modica riduzione volumetrica della lesione ipodensa segnalata in corrispondenza della regione dell'istmo pancreatico. Allo stato la residua componente lesionale appare strettamente contigua alla vena mesenterica superiore; conservata opacizzazione della arteria mesenterica superiore. Attenuazione delle piccole nodulazioni linfonodali precedentemente segnalate a sede celiaco-mesenterica (allo stato residua qualche piccola nodulazione inferiore al cm)Fegato aumentato di volume a densità disomogenea per marcata e diffusa steatosi.
Invariate le formazioni angiomatose in precedenza segnalate ( la maggiore al VI segmento di circa 3 cm.)
Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate. Milza, surreni e reni nei limiti.
Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale. Reperto strumentale nei limiti in sede pelvica. Assenza di adenopatie a sede lombo aortica, iliaca otturatoria ed inguinale. Ca 19-9= 244,1 CEA= 0,8
Mamma fortunatamente sta conducendo una qualità della vita quasi normale, a parte i fastidi della chemioterapia, alcune flebiti in corso di chemio,ma nessun calo di peso. Si alimenta normalmente, avverte qualche difficoltà digestiva, ma questo potrebbe dipendere dall'intervento di gastrodigiunostomia? Un'altra mia domanda è: se la lesione è stata misurata a Gennaio (1,2 cm) poi a Maggio (2,5 cm), nell'ultima TAC invece non c'è misurazione, perchè? Potrebbe la lesione non essere più così evidente? Non assorbire il mezzo di contrasto? Vorrei illudermi per la completa remissione della lesione...Poi mi chiedo se la lesione infiltra la vena mesenterica superiore, cosa significa? Che la lesione aderisce alla vena o è all'interno?
La ringrazio anticipatamente per la sua cortesia. La saluto cordialmente.
le sto scrivendo perchè desideravo aggiornarla sulla situazione di mamma e sugli ultimi controllo TAC eseguiti nel mese di Maggio, e il 12 Ottobre.
Il referto del 25 Maggio segnalava:
A carico della regione dell'istmo del pancreas si apprezza area di alterata densità (ipodensa rispetto al parenchima ghiandolare) che allo stato misura circa 2,5 cm. La lesione appare modicamente incrementata e non è dissocialbile dalla vena mesenterica superiore che sembra infiltrata. La LESIONE inoltre appare scarsamente dissociabile allo stato dall'ansa duodenale. Piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1,3 cm si osservano a sede celiaco mesenterica.
Fegato aumentato di volume e densità disomogenea con presenza di alcuni angiomi che appaiono invariati. Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate. Milza surreni e reni nei limiti.
Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale senza segni di ostacolato deflusso. Reperto strumentale nei limi normali in sede pelvica.
Inoltre dagli esami del sangue, i markers tumorali risultano: Ca 19-9 di "3135" mentre il CEA "4,9", Serotonina "240", Cromogranina "41".
Dopo il controllo di Maggio, mia mamma ha iniziato dal mese di Luglio una nuova terapia con Oxaliplatino con una seduta una volta a settimana,poi il richiamo la settimana successiva, ed una settimana di riposo, proseguendo in questo modo. All'Oxaliplatino l'oncologo ha abbinato lo Xeloda da 500 prendendo 3 compresse la mattina e 3 compresse la sera per 14 giorni.
Il giorno 12 Ottobre mamma ha eseguito il controllo con TAC TORACE,ADDOME,PELVI,con e senza mezzo di contrasto, indagine eseguita con metodica spirale multistrato, prima e dopo infusione iodata. Il referto segnala:
Campi polmonari simmetrici, regolarmenteespansi.
Assenza di alterazioni densiometriche a carattere focale in atto in ambito pleurico o polmonare. Assenza di versamento pleurico. Assenza di adenopatie ilomediastiniche.
Persiste falda fluida in corrispondenza del Douglas. Rispetto al precedente esame Tac si segnala modica riduzione volumetrica della lesione ipodensa segnalata in corrispondenza della regione dell'istmo pancreatico. Allo stato la residua componente lesionale appare strettamente contigua alla vena mesenterica superiore; conservata opacizzazione della arteria mesenterica superiore. Attenuazione delle piccole nodulazioni linfonodali precedentemente segnalate a sede celiaco-mesenterica (allo stato residua qualche piccola nodulazione inferiore al cm)Fegato aumentato di volume a densità disomogenea per marcata e diffusa steatosi.
Invariate le formazioni angiomatose in precedenza segnalate ( la maggiore al VI segmento di circa 3 cm.)
Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate. Milza, surreni e reni nei limiti.
Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale. Reperto strumentale nei limiti in sede pelvica. Assenza di adenopatie a sede lombo aortica, iliaca otturatoria ed inguinale. Ca 19-9= 244,1 CEA= 0,8
Mamma fortunatamente sta conducendo una qualità della vita quasi normale, a parte i fastidi della chemioterapia, alcune flebiti in corso di chemio,ma nessun calo di peso. Si alimenta normalmente, avverte qualche difficoltà digestiva, ma questo potrebbe dipendere dall'intervento di gastrodigiunostomia? Un'altra mia domanda è: se la lesione è stata misurata a Gennaio (1,2 cm) poi a Maggio (2,5 cm), nell'ultima TAC invece non c'è misurazione, perchè? Potrebbe la lesione non essere più così evidente? Non assorbire il mezzo di contrasto? Vorrei illudermi per la completa remissione della lesione...Poi mi chiedo se la lesione infiltra la vena mesenterica superiore, cosa significa? Che la lesione aderisce alla vena o è all'interno?
La ringrazio anticipatamente per la sua cortesia. La saluto cordialmente.
[#11]
gentile utente,
vado in ordine rispetto le sue domande.
la premessa che deve essere fatta anche in una situazione come questa è che la consulenza a distanza risulta piuttosto limitata.
i disturbi dell'alimentazione sono solo in parte dovuti all'intervento in parte sono dovuti alla infiltrazione dei rami nervosi da parte della neoplasia che produce una incoordinazione della corretta progressione del bolo alimentare.
per quanto riguarda la misurazione tante potrebbero essere le spiegazioni, una potrebbe essere quella della non variazione di dimensione, in realtà basterà chiedere a colui che ha refertato la tc.
non credo che possa essere ipotizzata una situaziione del genere esulerebbe dalle mie capacità di comprensione professionale. prima di pensare a cose estremamente positive direi anche miracolose, pensiamo a qualcosa di più terreno.
la neoplasia aderisce alla vena e la ingloba. il passo successivo è entrare, infiltrando il vaso venoso.
mi spiace darle queste tristi spiegazioni.
stia vicino al suo caro.
a presto e sempre a disposizione
distinti saluti
vado in ordine rispetto le sue domande.
la premessa che deve essere fatta anche in una situazione come questa è che la consulenza a distanza risulta piuttosto limitata.
i disturbi dell'alimentazione sono solo in parte dovuti all'intervento in parte sono dovuti alla infiltrazione dei rami nervosi da parte della neoplasia che produce una incoordinazione della corretta progressione del bolo alimentare.
per quanto riguarda la misurazione tante potrebbero essere le spiegazioni, una potrebbe essere quella della non variazione di dimensione, in realtà basterà chiedere a colui che ha refertato la tc.
non credo che possa essere ipotizzata una situaziione del genere esulerebbe dalle mie capacità di comprensione professionale. prima di pensare a cose estremamente positive direi anche miracolose, pensiamo a qualcosa di più terreno.
la neoplasia aderisce alla vena e la ingloba. il passo successivo è entrare, infiltrando il vaso venoso.
mi spiace darle queste tristi spiegazioni.
stia vicino al suo caro.
a presto e sempre a disposizione
distinti saluti
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