Cistite interstiziale-uretrocistografia

Salve, vorrei porvi questi due quesiti:

- in un soggetto sofferente di cistite interstiziale è possibile effettuare un'uretrocistografia retrograda e minzionale o è controindicato, in vista anche del fatto che viene introdotto all'interno della vescica un mezzo di contrasto iodato?

- l'utilizzo del mezzo di contrasto suddetto, per chi soffre di extrasistole ventricolari benigne, può favorire la formazione o amplificare la sintomatologia?

Cordiali saluti ...
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
tra le varie indagini indicate nella valutazione di una sospetta cistite interstiziale, quella radiografica non è certamente fra le più comuni ed utili in prima battuta per confermare la diagnosi. D'ogni modo, lei non ci fornisce alcun dettaglio sulla sua storia, quindi possiamo pensare che vi siano nel suo caso delle condizioni accessorie che abbiano spinto il nostro Collega che la segue a prescrivere anche questo tipo di esame. Diremmo che il dubbio che lei si pone costituisca un falso problema, poiché la quantità di iodio contenuta del mezzo di contrasto e solo ipoteticamente assorbita sarebbe talmente bassa da non poter causare alcun effetto nè danno. A questo fa unicamente eccezione una condizione di noti gravi precedenti di allergia al mezzo di contrasto, cui lei peraltro non fa cenno.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta. Volevo solo specificare che il mio precedente messaggio scaturisce dal fatto che dal 2008 soffro di CPPS, con una uroflussometria che evidenzia un normale flusso massimo e un flusso medio ai limiti inferiori da prolungato gocciolamento terminale. Residuo post minzionale fisiologico. Ecografia transrettale che evidenzia una prostata di 40cc con presenza di calcificazioni da riferire ad esiti flogistici, in aggiunta alla seguente sintomatologia che avverto da anni: mitto certe mattine ipovalido, senso di mancato svuotamento, gocciolamento postminzionale, a volte senso di ridotta sensibilità, dolore pene e testicoli, stimolo frequente di urinare, forza propulsiva dell'eiaculato ridotta. Di conseguenza, mi domandavo, di fronte il consiglio di eseguire un’uretrocistografia retrogada e minzionale, cosa esclude la presenza di un’ipotetica cistite interstiziale o vescica neurologica e fa invece indirizzare verso una possibile ostruzione cervico-uretrale? Da tutto questo nasce la mia preoccupazione nel dovere effettuare questa uretrocistografia. Infatti, mi chiedevo se, in una ipotetica presenza delle patologie suddette, l’eseguire questo esame possa comportare complicazioni o rischi, dato che , alla fine, non è nemmeno indicato nel confermare la presenza di una possibile cistite interstiziale o vescica neurologica e anche perchè, da quello che ho letto su internet, non tutti i sintomi che avverto fanno riferimento ad essi (cistite interstiziale, vescica neurologica). Ora che ho un poco fatto un piccolo quadro della mia situazione, approfitto per chiederle un parere, confidando nella sua esperienza e professionalità in tal campo. Cordiali saluti e grazie di vero cuore delle delucidazioni e chiarimenti che vorrà darmi in merito.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Lo studio radiologico delle basse vie urinarie non può aggiungere praticamente nulla nella valutazione di una cistite interstiziale o di una vescica neurologica. Per la prima diagnosi è essenziale l'esecuzione di una endoscopia (uretro-cistoscopia) con eventuali biopsie della vescica. Per la seconda diagnosi è invece essenziale l'esecuzione di uno studio funziinale (indagine urodinamica). D'altro canto, come già le abbiamo detto, l'esecuzione della citografia con può influire negativamente in alcun modo. Ancora una volta, ci chiediamo se manchi all'appello qualche particolare che abbia spinto un nostro Collega a consigliarle anche questo esame.
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