Rx torace bambino rischi
Buongiorno, scrivo per ricevere un vostro parere riguardo a mio figlio di 4 anni il quale e' stato sottoppsto a rx torace singola proiezione per sospetta polmonite. Il risultato ha evidenziato polmoni in perfetta salute. Tuttavia mi sono documentato sui rischi dei raggi x sui bambini e vorrei porre alcune domande al riguardo. Da quanto ho capito, i raggi bombardano se cosi si puo' dire una determinata zona, nel mio caso tutto il torace. Si tratta di una frazione di secondo in cui il dna puo' essere danneggiato....il che non mi sembra poco...Se poi si legge che i bimbi sono molto piu' radiosensibili degli adulti, la cosa mi preoccupa parecchio. Non posso dire se fosse o no necessaria la lastra, ho di fronte solo il mio bimbo che di punto in bianco ha aumentato di non so quanto il rischio di ammalarsi di cancro. Mi scusi la concitazione, ma capisca la mia ansia genitoriale. Senonche' ho di fronte agli occhi il bimbo dei nostri vicini, 4 anni leucemia linfoide acuta e l'anno precedente sottoposto ad una rx torace, sara' un caso?...Grazie in anticipo per la risposta, cordiali saluti
[#1]
Gentile Signore,
del tutto comprensibile lo stato di apprensione per quanto racconta, sono anch'io genitore. Posso dirLe tuttavia che le mutazioni genetiche che potrebbero essere realizzate durante un'esposizione radiante per una radiografia del torace rientrano nell'ambito del danno probabilistico e pertanto non prevedibile.
Tenga presente che per limitare l'esposizione nei bambini viene eseguita una sola radiografia, come Lei ha detto, mentre non viene eseguita la radiografia laterale come negli adulti.
Un dato importante è rappresentato dalla necessità di chiarire un dubbio clinico circa una probabile polmonite. Dalle informazioni ricevute con la radiografia ne deriva una scelta terapeutica più o meno impegnativa che evidentemente non sarebbe stata attuata con adeguata pertinenza senza una chiara risposta diagnostica!
Circa la correlazione tra rx torace e leucemia nel caso che Lei racconta.... mah... nessuno sarebbe grado di poter attribuire una responsabilità alla radiografia.
Posso sicuramente suggerirLe di stare sereno e di razionalizzare un'accettazione serena dell'ipotetico e teorico rischio di danno da radiazioni al DNA legato alla radiografia, tenendo sempre presente che l'aver escluso una polmonite ha risparmiato a Suo figlio una terapia farmacologica non necessaria.
State sereni! Il rischio di ammalarsi di cancro per quella radiografia è davvero teorico!
Buon Anno.
del tutto comprensibile lo stato di apprensione per quanto racconta, sono anch'io genitore. Posso dirLe tuttavia che le mutazioni genetiche che potrebbero essere realizzate durante un'esposizione radiante per una radiografia del torace rientrano nell'ambito del danno probabilistico e pertanto non prevedibile.
Tenga presente che per limitare l'esposizione nei bambini viene eseguita una sola radiografia, come Lei ha detto, mentre non viene eseguita la radiografia laterale come negli adulti.
Un dato importante è rappresentato dalla necessità di chiarire un dubbio clinico circa una probabile polmonite. Dalle informazioni ricevute con la radiografia ne deriva una scelta terapeutica più o meno impegnativa che evidentemente non sarebbe stata attuata con adeguata pertinenza senza una chiara risposta diagnostica!
Circa la correlazione tra rx torace e leucemia nel caso che Lei racconta.... mah... nessuno sarebbe grado di poter attribuire una responsabilità alla radiografia.
Posso sicuramente suggerirLe di stare sereno e di razionalizzare un'accettazione serena dell'ipotetico e teorico rischio di danno da radiazioni al DNA legato alla radiografia, tenendo sempre presente che l'aver escluso una polmonite ha risparmiato a Suo figlio una terapia farmacologica non necessaria.
State sereni! Il rischio di ammalarsi di cancro per quella radiografia è davvero teorico!
Buon Anno.
Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)
[#2]
Ex utente
Grazie mille dottore per la sua celere risposta anche il giorno di Capodanno! ..
Avrei solo un paio di dubbi ancora da chiarire...mi domando se e' possibile in qualche modo quantificare questa probabilita' di ammalarsi in futuro di tumore a causa di un danno al dna...in particolare se dovesse rendersi ancora necessaria una lastra...Tra l'altro il tecnico radiologo per rassicurarmi ha paragonato la lastra ad un volo aereo, a veder bene un inezia, ma e' credibile questo paragone secondo lei..Grazie ancora !
Avrei solo un paio di dubbi ancora da chiarire...mi domando se e' possibile in qualche modo quantificare questa probabilita' di ammalarsi in futuro di tumore a causa di un danno al dna...in particolare se dovesse rendersi ancora necessaria una lastra...Tra l'altro il tecnico radiologo per rassicurarmi ha paragonato la lastra ad un volo aereo, a veder bene un inezia, ma e' credibile questo paragone secondo lei..Grazie ancora !
[#3]
Non è possibile quantificare questa alquanto remota possibilità.
Ogni paragone con altre modalità di "disastro" sarebbe impropria e poco rispondente alle esigenze reali del paziente, ovvero esigenza di buona sanità e salute!
Vi basti sapere che il rischio è alquanto remoto. Anche pazienti non sottoposti ad esami radiologici possono sviluppare neoplasie. E quindi? Di cosa stiamo parlando?
Diverso il caso di chi deve svolgere controlli tac ripetuti o trattamenti radioterapici per gravi patologie. Li si inizia a parlare di dosi diverse. Non è il vostro caso.
Ancora auguri e.... state sereni!
Ogni paragone con altre modalità di "disastro" sarebbe impropria e poco rispondente alle esigenze reali del paziente, ovvero esigenza di buona sanità e salute!
Vi basti sapere che il rischio è alquanto remoto. Anche pazienti non sottoposti ad esami radiologici possono sviluppare neoplasie. E quindi? Di cosa stiamo parlando?
Diverso il caso di chi deve svolgere controlli tac ripetuti o trattamenti radioterapici per gravi patologie. Li si inizia a parlare di dosi diverse. Non è il vostro caso.
Ancora auguri e.... state sereni!
[#7]
Gentile Signore,
il dettaglio da Lei richiesto relativamente ad argomenti di radioprotezione e radiobiologia comporterebbe un approfondimento teorico-specialistico che esula francamente dagli scopi di questa discussione.
Basti sapere in linea di principio che il Gray (Gy), con le relative sottograndezze, è una parametro dosimetrico che fa riferimento alla dose assorbita, mentre in realtà è il Sievert (Sv) che fa riferimento alla misura del danno e degli effetti provocati nell'organismo da parte delle radiazioni.
I reali effetti biologici delle radiazioni non dipendono solo dalla dose assorbita!
Come consiglio sempre a tutti i miei pazienti (ben lungi dal fare riferimento a questi complessi parametri fisici che rispetto alla reale applicazione ed utilità clinica degli esami diagnostici hanno un peso molto relativo) considerate sempre i principi di giustificazione ed ottimizzazione. Il primo esprime l'esigenza che ogni indagine diagnostica radiologica sia realmente motivata da esigenze cliniche mentre il secondo sottolinea la necessità di effettuare l'esposizione mantenendo a livelli più bassi possibile la dose.
Questo è ciò che realmente interessa al paziente e che deve essere tenuto presente da tutti gli operatori sanitari dedicati ad indagini radiologiche che impiegano radiazioni ionizzanti.
Non che non sia importante considerare la dose, tutt'altro, ma bisogna anche considerare il rapporto rischio-beneficio che ogni volta ne deriva.
Sperando di non aver deluso le sue aspettative nella risposta, vi incoraggio nuovamente ad essere sereni.
Cordiali saluti.
il dettaglio da Lei richiesto relativamente ad argomenti di radioprotezione e radiobiologia comporterebbe un approfondimento teorico-specialistico che esula francamente dagli scopi di questa discussione.
Basti sapere in linea di principio che il Gray (Gy), con le relative sottograndezze, è una parametro dosimetrico che fa riferimento alla dose assorbita, mentre in realtà è il Sievert (Sv) che fa riferimento alla misura del danno e degli effetti provocati nell'organismo da parte delle radiazioni.
I reali effetti biologici delle radiazioni non dipendono solo dalla dose assorbita!
Come consiglio sempre a tutti i miei pazienti (ben lungi dal fare riferimento a questi complessi parametri fisici che rispetto alla reale applicazione ed utilità clinica degli esami diagnostici hanno un peso molto relativo) considerate sempre i principi di giustificazione ed ottimizzazione. Il primo esprime l'esigenza che ogni indagine diagnostica radiologica sia realmente motivata da esigenze cliniche mentre il secondo sottolinea la necessità di effettuare l'esposizione mantenendo a livelli più bassi possibile la dose.
Questo è ciò che realmente interessa al paziente e che deve essere tenuto presente da tutti gli operatori sanitari dedicati ad indagini radiologiche che impiegano radiazioni ionizzanti.
Non che non sia importante considerare la dose, tutt'altro, ma bisogna anche considerare il rapporto rischio-beneficio che ogni volta ne deriva.
Sperando di non aver deluso le sue aspettative nella risposta, vi incoraggio nuovamente ad essere sereni.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 32.1k visite dal 01/01/2015.
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