Soglia delle radiazioni.
Salve, mi sto documentando sulle radiazioni, ho visto che sono anche nell'ambiente, con un valore basso non dannoso; per quanto riguarda le radiografie e le tac ho letto che il rischio se c'è è notevolmente basso (1 su 1 milione o 1 su 10000, dipende anche su quale parte del corpo sono ed io ne ho fatte alcune di radiografie). Quello che non ho capito è se c'è una dose di sicurezza, come per l'ambiente, dove potrebbe scattare l'effetto se superata, o se per quanto riguarda radiografie e tac c'è comunque un rischio, anche se minimo, indipendente dalla dose. Grazie anticipatamente.
[#1]
Gentile signore,
premettendo che il rischio a cui probabilmente si riferisce Lei è quello definito stocastico (probabilistico) di ammalare di una patologia neoplastica,
non esiste un valore soglia per le radiazioni ionizzanti usate in campo medico, così come non esiste un vero e proprio valore soglia per quanto riguarda le radiazioni cosmiche, inteso come valore numerico al di sotto del quale è tutto ok ed al di sopra del quale inizia il rischio. Purtroppo l'argomento è molto dibattuto e la sua domanda, molto pertinente, apre un campo nel quale la ricerca e le ipotesi sono ancora aperte. Il problema fondamentale è che collegare con certezza l'esposizione ad un valore x di radiazioni, con la comparsa (a distanza) di un tumore radio-indotto è tutt'altro che semplice. Questo perchè le variabili che interferiscono sono molte e non eliminabili (fattori genetici, altri contaminanti ambientali, abitudini di vita e altre variabili non note). Nello studio sui grandi numeri la correlazione è stata trovata ma senza una soglia, piuttosto con una curva di tipo gaussiano (per cui a maggior dose si associa maggior rischio, ma zero dose non corrisponde a zero rischio anche perchè zero dose sulla terra non esiste); nel singolo individuo, al momento, nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile stabilire il nesso di causa ed effetto tra l'esposizione (specie se a basse dosi) ed il verificarsi di un danno. Spero di essermi spiegato, ma se ha dubbi non esiti a ricontattarci.
premettendo che il rischio a cui probabilmente si riferisce Lei è quello definito stocastico (probabilistico) di ammalare di una patologia neoplastica,
non esiste un valore soglia per le radiazioni ionizzanti usate in campo medico, così come non esiste un vero e proprio valore soglia per quanto riguarda le radiazioni cosmiche, inteso come valore numerico al di sotto del quale è tutto ok ed al di sopra del quale inizia il rischio. Purtroppo l'argomento è molto dibattuto e la sua domanda, molto pertinente, apre un campo nel quale la ricerca e le ipotesi sono ancora aperte. Il problema fondamentale è che collegare con certezza l'esposizione ad un valore x di radiazioni, con la comparsa (a distanza) di un tumore radio-indotto è tutt'altro che semplice. Questo perchè le variabili che interferiscono sono molte e non eliminabili (fattori genetici, altri contaminanti ambientali, abitudini di vita e altre variabili non note). Nello studio sui grandi numeri la correlazione è stata trovata ma senza una soglia, piuttosto con una curva di tipo gaussiano (per cui a maggior dose si associa maggior rischio, ma zero dose non corrisponde a zero rischio anche perchè zero dose sulla terra non esiste); nel singolo individuo, al momento, nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile stabilire il nesso di causa ed effetto tra l'esposizione (specie se a basse dosi) ed il verificarsi di un danno. Spero di essermi spiegato, ma se ha dubbi non esiti a ricontattarci.
Dott. Pierluigi Giordano
[#3]
Con precisione non le so rispondere, ma credo che sia anche difficile fare il paragone con precisione in ragione del tipo diverso di radiazioni.
Sicuramente è vero che in aereo si assorbono molte più radiazioni cosmiche che a terra, motivo per cui i piloti hanno come i radiologi l'allontanamento dai voli per un tot di giorni all'anno.
Sicuramente è vero che in aereo si assorbono molte più radiazioni cosmiche che a terra, motivo per cui i piloti hanno come i radiologi l'allontanamento dai voli per un tot di giorni all'anno.
[#5]
E' difficile da comprendere, ma Le posso assicurare che il fastidio da lei provato per questo motivo risulta decisamente più dannoso per la Sua salute rispetto alle radiazioni assorbite durante i voli. Negli ultimi anni gli studi che rapportano stato d'animo e tono dell'umore con la prevenzione delle malattie (da quelle cardiovascolari a quelle oncologiche) hanno fatto passi avanti. Perciò una risata in più ed un atteggiamento sereno e fiducioso, dalle analisi fatte, risulta decisamente più benefico rispetto all'evitare di effetturare un volo. Se Lei si chiudesse in una campana...di piombo... per evitare radiazioni ionizzanti, e vivesse comunque con paure e quant'altro, avrebbe più fattori di rischio di altre persone che vivono all'aperto, fanno footing e sono esposte alle radiazioni cosmiche ma che si godono la natura e vivono serene. In poche parole la paura di ammalare di una malattia espone l'organismo ad ammalarsi. Purtroppo al giorno d'oggi vivere sereni è diventato un dramma e quello a cui stiamo assistendo, almeno io personalmente, è un incremento di patologie insorte in seguito, ad esempio, allo stress da licenziamento da lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.3k visite dal 24/10/2012.
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