Microcalcificazioni
Sono preoccupatissima in merito ad un referto di mia madre per una ecografia mammaria,spero vivamente di ricevere una spiegazione da voi quanto prima..In attesa di una vostra risposta ringrazio anticipatamente.
Il problema è il seguente:
Normali il rivestimento cutaneo e lo spessore adiposo sottocutaneo;struttura fibroghiandolare del corpus mammae. Quadro radiologico ed acustico sostanzialmente sovrapponibili alle ecografie precedenti. In particolare permangono nei settori supero-esterni addensamenti "a chiazza" nel cui contesto a sn sembra apprezzarsi cluster di microcalcificazioni. L'indagine acustica ha confermato tali aree a disomogeneità strutturale prevalente iperecogena senza evidenza di focalità.
Il problema è il seguente:
Normali il rivestimento cutaneo e lo spessore adiposo sottocutaneo;struttura fibroghiandolare del corpus mammae. Quadro radiologico ed acustico sostanzialmente sovrapponibili alle ecografie precedenti. In particolare permangono nei settori supero-esterni addensamenti "a chiazza" nel cui contesto a sn sembra apprezzarsi cluster di microcalcificazioni. L'indagine acustica ha confermato tali aree a disomogeneità strutturale prevalente iperecogena senza evidenza di focalità.
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Salve gentile utente sicuramente il referto non e' rassicurante, l'area iperecogena denota un nodulo solido e le calcificazioni non sono in genere foriere di buone notizie.Faccia sottoporre la mamma a biopsia e ci faccia sapere
Dott.Alberto Emiliano Baccarini
Specialista in Chirurgia Toracica
U.O.Chirurgia Toracica-A.O.Sant'Andrea-Roma
Azienda Ospedaliera Sant'Andrea, Roma
[#3]
Gentile utente
troppo scarne sono le informazioni per una valutazione corretta.
L'unico riscontro che ci descrive nel referto eco-mammografico è un "cluster" di microcalcificazioni e NON un nodulo solido come ha scritto il collega, tant'è che viene ribadito >>L'indagine acustica ha confermato tali aree a disomogeneità strutturale prevalente iperecogena senza evidenza di focalità>>>
Per quanto riguarda le microcalcificazioni, in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Le sue calcificazioni non vengono definite nè come benigne , nè come dubbie, nè come sospette, nè come maligne, ma è chiarissima la conclusione rassicurante >>Quadro radiologico ed acustico sostanzialmente sovrapponibili alle ecografie precedenti>>
Quindi non deve fare alcuna biopsia , ma semplicemente fare consultare quanto riportato dai referti tramite una visita senologica.
Conclusioni : IL REFERTO E' RASSICURANTE , ma precauzionalmente vanno verificate le mie deduzioni in assenza del materiale iconografico che non è possibile consultare tramite Internet.
troppo scarne sono le informazioni per una valutazione corretta.
L'unico riscontro che ci descrive nel referto eco-mammografico è un "cluster" di microcalcificazioni e NON un nodulo solido come ha scritto il collega, tant'è che viene ribadito >>L'indagine acustica ha confermato tali aree a disomogeneità strutturale prevalente iperecogena senza evidenza di focalità>>>
Per quanto riguarda le microcalcificazioni, in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Le sue calcificazioni non vengono definite nè come benigne , nè come dubbie, nè come sospette, nè come maligne, ma è chiarissima la conclusione rassicurante >>Quadro radiologico ed acustico sostanzialmente sovrapponibili alle ecografie precedenti>>
Quindi non deve fare alcuna biopsia , ma semplicemente fare consultare quanto riportato dai referti tramite una visita senologica.
Conclusioni : IL REFERTO E' RASSICURANTE , ma precauzionalmente vanno verificate le mie deduzioni in assenza del materiale iconografico che non è possibile consultare tramite Internet.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#4]
Utente
Gentilissimo Dott Catania,la ringrazio vivamente per la risposta...ora sono veramente piu'tranquilla..specialmente perche'mia madre ha effettuato un ulteriore mammografia e l'esito e'stato questo: Al confronto con il precedente esame si rileva parziale involuzione delle strutture ghiandolari senza comparsa di lesioni focali.Piccole calcificazioni benigne.Libero il tessuto adiposo sottocutaneo. Al controllo ecografico si conferma l'assenza di lesioni a focolaio.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 16/02/2012.
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