Pet o tac?
gentilissimi dottori, vorrei avere un chiarimento riguardo l'opportunità o meno di alcuni esami in caso di valutazione di eventurali metastasi. mia sorella (anni 32) lo scorso anno è stata operata per un carcinoma al seno (10/14 linfonodi ascellari attaccati dalla malattia). la prima tac effettuata un mese dopo l'intervento (dicembre 2006) rilevava una immagine semilnodulare al polmone e una formazione ipoecogena al fegato di circa un centimentro. identico risultato nell'ecografia senza mdc effettuata nel febbraio scorso e anche nell'ultima ecografia di pochi giorni fa. premetto tra l'altro che mia sorella qualche giorno fa doveva effettuare una tac con mezzo di contrasto ma il medico si è rifiutato di farla perchè non voleva prendersi responsabilità per eventuali reazioni allergiche (l'esame era stato effettuato a dicembre senza problemi, ma mia sorella ha avuto una seria reazione allergica durante una seduta di chemioterapia con taxotere). è stato quindi effettuata una tac senza mdc e una ecografia addominale. questi esami sono effettivamente utili e validi quanto una tac? il risultato è preciso quanto quello che si sarebbe ottenuto facendo una tac con mdc? il medico poteva effettivamente rifiutarsi di procedere all'esame? l'oncologo ha sconsigliato poi di eseguire la pet perchè ha detto che noduli così piccoli non si possono vedere, e che quindi è meglio fare una tac. potreste spiegarmi un pò di differenze su questi esami. nel suo caso sarebbe opportuno fare anche una risonanza magnetica per avere la certezza che questo nodulo sia effettivamente una lesione? grazie mille, spero di essere stata abbastanza chiara
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Gentile Utente,
una reazione allergica in corso di chemioterapia con docetaxel (Taxotere) non è una evenienza rara. Importante quando si impiega questo farmaco è eseguire una premedicazione adeguata. Tutto ciò però non entra in nessun modo con l'opportunità o meno di eseguire una TC con mezzo di contrasto. Infatti il fatto di aver sperimentato una allergia a docetaxel non implica alcun rischio di allergia al mezzo di contrasto. Una TC senza contrasto non consente di vedere quanto una con e quindi direi che la cosa più opportuna da fare è eseguire nuovamente l'esame impiegando il mdc. La differenza tra PET e TC è sostanziale. La PET consente di eseguire valutazioni funzionali su eventuali nodularità mentre la TC consente di avere informazioni morfologiche. In questo caso l'esame più indicato è una TC con mdc.
Un caro saluto
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
una reazione allergica in corso di chemioterapia con docetaxel (Taxotere) non è una evenienza rara. Importante quando si impiega questo farmaco è eseguire una premedicazione adeguata. Tutto ciò però non entra in nessun modo con l'opportunità o meno di eseguire una TC con mezzo di contrasto. Infatti il fatto di aver sperimentato una allergia a docetaxel non implica alcun rischio di allergia al mezzo di contrasto. Una TC senza contrasto non consente di vedere quanto una con e quindi direi che la cosa più opportuna da fare è eseguire nuovamente l'esame impiegando il mdc. La differenza tra PET e TC è sostanziale. La PET consente di eseguire valutazioni funzionali su eventuali nodularità mentre la TC consente di avere informazioni morfologiche. In questo caso l'esame più indicato è una TC con mdc.
Un caro saluto
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
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Utente
grazie mille dottor pastore, come sempre è stato chiarissimo! vorrei esporle un altro dubbio. a fine giugno mia sorella ha terminato la chemioterapia e, oltre a proseguire ogni tre settimane con l'herceptin, le era stato aggiunto al decapeptyl, una compressa al giorno di tamoxifene. nello stesso periodo sul corpo sono però fuoriuscite delle macchie, tipo punture di zanzara, in particolare sull'addome, vicino all'inguine e man mano iniziavano a diffondersi sulle gambe. il medico ha dunque sospeso il medicinale e le ha detto di fare attenzione a eventuali prodotti o capi di abbigliamento nuovi che stava utilizzando. il tamoxifene è stato poi sostituito con il femara (il decapeptyl invece che per due anni è stato prolungato per cinque anni). queste macchie però continuano ad uscire, sempre negli stessi punti, ed è stata quindi esclusa la possibilità di una reazione allergica ai farmaci. il medico vuole fare delle prove allergiche nei prossimi giorni, (ha ipotizzato prima una allergia a qualche tessuto, poi al polline). per quanto riguarda il farmaco ha detto di proseguire con il femara per evitare di passare da un farmaco ad un altro. secondo lei, visto che è stata esclusa la possibilità di un'allergia al farmaco, sarebbe stato più opportuno tornare all'utilizzo del tamoxifene? che differenza c'è fra i due farmaci? grazie ancora di cuore.
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Cara Amica,
ti ringrazio per i complimenti :) Allora... direi di restare sul Femara. Il Femara (letrozolo) è un farmaco definito "inibitore dell'aromatasi" che è un enzima coinvolto nel metabolismo ormonale (per definire le cose in modo comprensibile). Tale antiormone si è dimostrato molto efficace e pertanto proseguirei su questa strada senza patemi d'animo. Per quanto riguarda le eruzioni cutanee effettuerei le prove allergiche e valuterei altre ipotesi in base ai risultati delle stesse.
Per qualunque altra domanda resto a disposizione.
Cari saluti
Carlo Pastore
ti ringrazio per i complimenti :) Allora... direi di restare sul Femara. Il Femara (letrozolo) è un farmaco definito "inibitore dell'aromatasi" che è un enzima coinvolto nel metabolismo ormonale (per definire le cose in modo comprensibile). Tale antiormone si è dimostrato molto efficace e pertanto proseguirei su questa strada senza patemi d'animo. Per quanto riguarda le eruzioni cutanee effettuerei le prove allergiche e valuterei altre ipotesi in base ai risultati delle stesse.
Per qualunque altra domanda resto a disposizione.
Cari saluti
Carlo Pastore
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Concordo pienamente con il dr. Pastore che, esclusa una intolleranza al farmaco,
è opportuno proseguire con il letrozolo (Femara) che determina un vantaggio
superiore rispetto al tamoxifene nel ridurre l'incidenza cumulativa degli eventi tumore-correlati.
Inoltre ha dimostrato una buona tollerabilità come terapia adiuvante.
Infatti rispetto al tamoxifene, il letrozolo, ad eccezione delle artralgie, ha registrato una significativa riduzione degli eventi avversi registrati ( vampate di calore /flush, sudorazioni notturne, sanguinamento vaginale, eventi tromboembolici ecc) .
Cordiali saluti
Salvo Catania
è opportuno proseguire con il letrozolo (Femara) che determina un vantaggio
superiore rispetto al tamoxifene nel ridurre l'incidenza cumulativa degli eventi tumore-correlati.
Inoltre ha dimostrato una buona tollerabilità come terapia adiuvante.
Infatti rispetto al tamoxifene, il letrozolo, ad eccezione delle artralgie, ha registrato una significativa riduzione degli eventi avversi registrati ( vampate di calore /flush, sudorazioni notturne, sanguinamento vaginale, eventi tromboembolici ecc) .
Cordiali saluti
Salvo Catania
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
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Utente
grazie di cuore per le vostre risposte! per quanto riguarda le eruzioni cutanee, non si tratta di una reazione allergica. il medico ha fatto fare un esame del sangue, non ricordo il nome, per vedere se c'è un'allergia in corso, ma i valori sono nella norma. le è stata quindi prescritta solo una visita dermatologica. vi terrò aggiornati. grazie ancora!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 34.6k visite dal 11/09/2007.
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