Irradiazione adenoma ipofisari non secernente

Ho 45 anni sono stata operata 3 volte per via transfenoidale per adenoma ipofisario non secernente. La prima volta a Careggi nel 1993, la seconda e la terza al S.Raffaele di Milano rispettivamente nel 1994 e nel 2004.A Firenze ho avuto un intevento di riduzione del macroadenoma e successivamente mi hanno fatto un intervento di brachiterapia dove mi è stato somministrato una dose di 20 gy.Inoltre era stato programmato una serie di 20 sedute di radioterapia tradizionale che vista la mia eta' decisi di non fare.Visto che dopo 3 interventi ovviamente la mia ipofisi non è opiù integra,ma, soprattutto,i miei nervi ottici sembrano allentati, sia a Milano che al S.Chiara di Pisa mi hanno sconsigliato un intervento radiante con gamma Knife.Quindi, dovendo fare un intervento radiante con metodo tradizionale, vorrei sapere gli eventuali effetti collaterali anche nel tempo che tale terapia può apportare.In particolare mi hanno messo al corrente di un danno all'ipofisi e,molto raramente ai nervi ottici.Cosa significa?Poblemi al campo visivo? Oppure abbassamento di qualche grado o addirittura cecità? Inoltre con una terapia sostitutiva dell'ipofisi potrò avere una vita normale? Infine in una eventuale recidiva anche dopo l'intervento radiante cosa dovrò fare? Scusate tutte queste domande ma sono lettralmente terrorizzata!!!!
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Dr. Andrea Casullo Radiologo, Radiologo interventista 87
Gentile Utente, mi spiace rispondere con un certo ritardo ed in modo assolutamente inconcludente. I quesiti che lei pone, assolutamente importanti e pertinenti al suo problema, possono trovare una risposta concreta solamente se rivolti a Colleghi specialisti in Radioterapia.
Restiamo, comunque, a disposizione.
Cordiali Saluti.

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Cara signora,
il ritrattamento è di elevata frequenza per una neoformazione benigna quale l'adenoma ipofisario. Non è possibile risponderle nel dettaglio in quanto è indispensabile conoscere i vecchi piani di trattamento con le dosi relative nel dettaglio anche sugli organi a rischio vicini. Inoltre è indispensabile vedere le immagini della lesione allo stato attuale. Qualsiasi Specialista in Radioterapia potrà darle le delucidazioni richieste in termini di rapporto/costo beneficio e di possibile successo del trattamento radiante, ma è necessario farlo di presona dopo avere valutato i fattori suddetti.
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)