Risonanza magnetica bacino / schiena
Salve, ho 21 anni e peso 67kg.
Il mese prossimo dovrei eseguire una risonanza magnetica al bacino / parte bassa della schiena,per dei dolori che avverto nell'ultimo periodo in quella zona.Ieri però ho effettuato un'ecografia al ginocchio sinistro,che mi sta creando un bel pò di fastidio da circa 2 mesi , e il medico mi ha detto che eseguirebbe un esame più approfondito(e quindi una risonanza) , seguito da una visita ortopedica.Il suo responso in particolare è stato il seguente:
"Esame ecografico eseguito con sonda lineare ad alta risoluzione.
Normale lo spessore e l'ecostruttura del tendine rotuleo.
A livello della regione pre-tibiale si rileva una sottile falda liquida da riferire a reazione flogistica."
Ho eseguito l'esame solo al ginocchio sinistro ma avverto il fastidio ad entrambi(al sinistro di piu').E' inziiato tutto un paio di mesi fa,eseguendo un esercizio di stretching(sedendomi sui talloni) e avvertendo "tirare" i tendini delle ginocchia.Avverto il dolore soprattutto al mattino presto e alla sera tardi,scompare se riscaldo completamente le ginocchia , posso correrci "sopra"(però poi mi sveglio al mattino seguente con dolore maggiore).Il ginocchio non si è mai gonfiato/arrossato in modo particolare.
Adesso mi chiedo , dal momento che i tempi di attesa per eseguire questo tipo d'esame sono piuttosto lunghi , sarebbe possibile esaminare ,tramite un'unica risonanza , sia bacino / schiena che ginocchia?E se la risposta fosse no , cosa comporterebbero due esami di questo tipo , eseguiti a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, sul mio corpo?Effetti collaterali possibili?
Vi ringrazio in anticipo per il tempo che mi dedicherete
Il mese prossimo dovrei eseguire una risonanza magnetica al bacino / parte bassa della schiena,per dei dolori che avverto nell'ultimo periodo in quella zona.Ieri però ho effettuato un'ecografia al ginocchio sinistro,che mi sta creando un bel pò di fastidio da circa 2 mesi , e il medico mi ha detto che eseguirebbe un esame più approfondito(e quindi una risonanza) , seguito da una visita ortopedica.Il suo responso in particolare è stato il seguente:
"Esame ecografico eseguito con sonda lineare ad alta risoluzione.
Normale lo spessore e l'ecostruttura del tendine rotuleo.
A livello della regione pre-tibiale si rileva una sottile falda liquida da riferire a reazione flogistica."
Ho eseguito l'esame solo al ginocchio sinistro ma avverto il fastidio ad entrambi(al sinistro di piu').E' inziiato tutto un paio di mesi fa,eseguendo un esercizio di stretching(sedendomi sui talloni) e avvertendo "tirare" i tendini delle ginocchia.Avverto il dolore soprattutto al mattino presto e alla sera tardi,scompare se riscaldo completamente le ginocchia , posso correrci "sopra"(però poi mi sveglio al mattino seguente con dolore maggiore).Il ginocchio non si è mai gonfiato/arrossato in modo particolare.
Adesso mi chiedo , dal momento che i tempi di attesa per eseguire questo tipo d'esame sono piuttosto lunghi , sarebbe possibile esaminare ,tramite un'unica risonanza , sia bacino / schiena che ginocchia?E se la risposta fosse no , cosa comporterebbero due esami di questo tipo , eseguiti a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, sul mio corpo?Effetti collaterali possibili?
Vi ringrazio in anticipo per il tempo che mi dedicherete
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Reumatologo, Medico di medicina generale, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali
perché passare alla RMN?
Prima di tutto deve essere eseguito un banale esame radiologico con metodica stabilometrica ovvero un ortoradiogramma con rx eseguite in piedi per verificare sia gli scarichi che gli appoggi ai livelli dei piatti tibiali degli acetaboli e anche verificare la simmetria posturale... Poi utile é anche eseguire un rx tangenziali rotule, ma la cosa migliore é una bella visita ortopedico reumatologica che verifichi da dove origina il dolore... La RMN mostra strutture alterate, ma non cosa genera il dolore....
Cordiali saluti
Prima di tutto deve essere eseguito un banale esame radiologico con metodica stabilometrica ovvero un ortoradiogramma con rx eseguite in piedi per verificare sia gli scarichi che gli appoggi ai livelli dei piatti tibiali degli acetaboli e anche verificare la simmetria posturale... Poi utile é anche eseguire un rx tangenziali rotule, ma la cosa migliore é una bella visita ortopedico reumatologica che verifichi da dove origina il dolore... La RMN mostra strutture alterate, ma non cosa genera il dolore....
Cordiali saluti
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Reumatologo, Medico di medicina generale, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali
Dimenticavo, anche la verifica della volta plantare puo' avere un suo scopo. Se vuole vedere cosa puo' generare l'alterazione delle volte plantari puo' scorrere questo sito commerciale, ma che contiene una discreta raccolta di patologie legate all'alterazione della demabulazione e delle volte dei piedi. www.footclinic.it
Le dico questo perché ho notato he tra i vecchi medici ed i giovani é cambiato completamente il modo di affrontare i pazienti e oggi si delega la diagnosi agli esami strumentali mettendo un po da parte l'esame clinico. L'esame clinico ben fatto é sempre fondamentale e indica dove deve essere indagato e l'RMN deve confermare o escludere e non costituire il vangelo a cui affidarsi per fare diagnosi, anche perché ci sono condizioni particolari che possono determinare lesioni distante e vedere solo le lesioni distanti puo' far perdere di vista la vera origine e se si interviene prima di aver identificato completamente il problema, l'intervento modifca il quadro che diventa poi impossibile risalire al fulcro del problema.
Le dico questo perché ho notato he tra i vecchi medici ed i giovani é cambiato completamente il modo di affrontare i pazienti e oggi si delega la diagnosi agli esami strumentali mettendo un po da parte l'esame clinico. L'esame clinico ben fatto é sempre fondamentale e indica dove deve essere indagato e l'RMN deve confermare o escludere e non costituire il vangelo a cui affidarsi per fare diagnosi, anche perché ci sono condizioni particolari che possono determinare lesioni distante e vedere solo le lesioni distanti puo' far perdere di vista la vera origine e se si interviene prima di aver identificato completamente il problema, l'intervento modifca il quadro che diventa poi impossibile risalire al fulcro del problema.
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Utente
La ringrazio ancora una volta.In realtà io ho dei problemi legati alla postura,e sto portando in particolare alcuni plantari che dovrebbero aiutarmi a correggerla.La rotula del mio ginocchio sinistro è leggermente extraruotata,ha notato il mio ortopedico,pero' questo particolare tipo di fastidio ho cominciato ad avvertirlo soltanto dopo aver eseguito un particolare esercizio di stretching (mi sono seduto col sui talloni appunto,e ho avvertito "tirare" in modo particolare le ginocchia) e mi accompagna ormai da molto tempo.
[#5]
Reumatologo, Medico di medicina generale, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali
l'ipotesi é iperpressione rotulea e lo stretching puo' aver fatto strisciare con attrito, una delle due emifacce rotulee su uno dei condili del femore. In quel caso si puo' modificare il plantare cercando di correggere l'angolo Q che non é altro che l'angolo formato dall'intersezione di due linee, la prima che congiunge la spina iliaca antero superiore ed il centro della rotula e che costituisce il vettore di forza del quadricipite femorale, e la seconda linea che va dal centro della rotula alla tuberosità tibiale anteriore e che quindi costituisce l'asse anatomico della rotula. Nell'uomo ha un valore compreso tra 15 e 18°.
Un aumento dell'angolo Q comporterebbe un aumento del valgismo del ginocchio che sarebbe a sua volta responsabile di uno spostamento laterale della rotula. L'area di contatto della rotula, all'interno del solco trocleare, rimane sostanzialmente la stessa, ma il problema che si viene a creare per la modifica dell'angolo Q, comporta un anomalo modello di carico a livello della cartilagine articolare e quindi aumento dell'attrito con maggiore consumo e artrosi precoce o semplice condropatia che puo' generare dolore e a volte senso di scatto.
Se abbiamo invece una diminuzione dell'angolo Q, questa non provoca invece la possibile lussazione mediale della rotula, ma aumenta le forza di compressione sul compartimento mediale tibio-femorale,aumentando il varo dell'articolazione del ginocchio e anche in questo caso progressivo danno del compartimento articolare mediale.
Trattando questa patologia con fisioterapia é consigliato impostare un programma conservativo su più sedute giornaliere di breve durata, piuttosto che su di una sola seduta molto lunga.
Mi faccia sapere la diagnosi finale posta e anche la terapia e soprattutto la conclusione che spero sia felice.
Un aumento dell'angolo Q comporterebbe un aumento del valgismo del ginocchio che sarebbe a sua volta responsabile di uno spostamento laterale della rotula. L'area di contatto della rotula, all'interno del solco trocleare, rimane sostanzialmente la stessa, ma il problema che si viene a creare per la modifica dell'angolo Q, comporta un anomalo modello di carico a livello della cartilagine articolare e quindi aumento dell'attrito con maggiore consumo e artrosi precoce o semplice condropatia che puo' generare dolore e a volte senso di scatto.
Se abbiamo invece una diminuzione dell'angolo Q, questa non provoca invece la possibile lussazione mediale della rotula, ma aumenta le forza di compressione sul compartimento mediale tibio-femorale,aumentando il varo dell'articolazione del ginocchio e anche in questo caso progressivo danno del compartimento articolare mediale.
Trattando questa patologia con fisioterapia é consigliato impostare un programma conservativo su più sedute giornaliere di breve durata, piuttosto che su di una sola seduta molto lunga.
Mi faccia sapere la diagnosi finale posta e anche la terapia e soprattutto la conclusione che spero sia felice.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 13k visite dal 19/09/2009.
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