Ho la fobia dei raggi x

Buonasera, volevo un informazione riguardo un fatto che mi è accaduto ieri.

Ho dovuto portare urgentemente mio figlio di 13 anni dal dentista per un forte dolore al dente, c’era anche l’altra mia bambina di 6 anni con noi e Premetto che io sono in gravidanza di 4 mesi.
Arrivata in studio la segretaria ha fatto accomodare me e la bambina in sala d’attesa e ha portato mio figlio nella stanza dove lei ha una scrivania e ha anche un macchinario per fare ortopanoramiche.
Lei ha chiuso la porta ed è venuta fuori in sala d’attesa con me e la bambina e ha lasciato mio figlio dentro per fare la lastra fino a qui nulla di strano, noto però che lo studio dentistico (nuova apertura in città) non ha una vera e propria stanza esclusivamente per radiologie come ero abituata a vedere negli altri studi, con quel fatidico vetro anti raggi, ma è una semplice stanza dove lei si accomoda a ricevere le persone , in più notavo che anche le porte non sono a protezione dei raggi, sono semplici porte di legno con un adesivo attaccato con su scritto vietato entrare durante le radiazioni ionizzanti.
essendo incinta e avendo portato anche mia figlia di 6 anni, da ieri non penso ad altro, Mi chiedevo se anche noi al di fuori di quella stanza abbiamo comunque assimilato qualche raggio x inconsapevolmente
[#1]
Dr. Giovanni Auletta Dentista, Ortodontista 1.5k 36
La maggior parte delle radiografie odontoiatriche sono realizzate con metodica digitale e per tale motivo prevedono una bassissima emissione di raggi.
Inoltre gli studi odontoiatrici sono soggetti regolarmente a controlli di qualità e se lei è stata collocata in una determinata stanza,vuole dire che quelle è considerata come zona sicura.

Se non fosse così,i primi ad averne conseguenze,saremmo noi operatori sanitari ,che eseguiamo quotidianamente decine di indagini RX.

La risposta ha il solo scopo informativo.

Dr.Giovanni Auletta

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto