Stenosi dell'anastomosi bilio-digestiva
Gentili Dottori,
Vi scrivo per chiederVi un nuovo consulto su mia madre, 62 anni.
Per la storia clinica di mia madre faccio riferimento alla mia precedente
richiesta di consulto ("Sospetta colangite" pubblicata in data 06/10/2008).
Ricordo che mia madre era stata ricoverata per frequenti episodi di colangite, diagnosi poi confermata da TC
e Colangio-RM. I primi di novembre 2008 è stata dimessa
con la seguente diagnosi:
"In base agli accertamenti eseguiti è stata rilevata come causa dei ripetuti episodi di colangite una lieve stenosi dell'anastomosi bilio-digestiva,
la quale potrebbe essere trattata mediante dilatazione
per via percutanea transepatica. Tuttavia, in accordo con la paziente,
al momento si preferisce rinviare tale procedura all'eventualità
che gli episodi di colangite si ripresentino con maggiori intensità".
Il 26 dicembre mia madre ha riavuto la febbre in forma più leggera.
Il 31 gennaio la febbre si è ripresentata toccando i 40° ed accompagnata
dai soliti dolori addominali.
Attualmente mia madre si sta curando con antibiotici e deursil (che prende sempre).
Stiamo valutando la necessità di effettuare il trattamento indicato, anche se non c'è molta chiarezza sulle modalità di esecuzione.
In ospedale sostengono che potrebbe essere effettuato anche per via endoscopica da un gastroenterologo.
Io ho letto che, di solito, viene praticata un incisione
con un ago in anestesia locale all'altezza del punto da raggiungere
ed, in questo caso, se ne dovrebbe occupare un radiologo (?).
E' corretto parlare di bilioplastica?
E' rischioso inoltre aspettare o conviene procedere il prima possibile
(anche se potrebbe non essere risolutivo).
A completamento dei dati forniti, mia madre ha effettuato l'ultimo esame (un'ecografia con mezzo di contrasto)
il 17 dicembre scorso, che sostanzialmente confermava la diagnosi
della colangiorisonanza:
"..E' presente una concomitante ectasia delle vie biliari intra-epatiche con presenza di un'evidente areobilia."
Vi chiedo se possibile un consiglio.
Grazie per l'attenzione.
Elisabetta
Vi scrivo per chiederVi un nuovo consulto su mia madre, 62 anni.
Per la storia clinica di mia madre faccio riferimento alla mia precedente
richiesta di consulto ("Sospetta colangite" pubblicata in data 06/10/2008).
Ricordo che mia madre era stata ricoverata per frequenti episodi di colangite, diagnosi poi confermata da TC
e Colangio-RM. I primi di novembre 2008 è stata dimessa
con la seguente diagnosi:
"In base agli accertamenti eseguiti è stata rilevata come causa dei ripetuti episodi di colangite una lieve stenosi dell'anastomosi bilio-digestiva,
la quale potrebbe essere trattata mediante dilatazione
per via percutanea transepatica. Tuttavia, in accordo con la paziente,
al momento si preferisce rinviare tale procedura all'eventualità
che gli episodi di colangite si ripresentino con maggiori intensità".
Il 26 dicembre mia madre ha riavuto la febbre in forma più leggera.
Il 31 gennaio la febbre si è ripresentata toccando i 40° ed accompagnata
dai soliti dolori addominali.
Attualmente mia madre si sta curando con antibiotici e deursil (che prende sempre).
Stiamo valutando la necessità di effettuare il trattamento indicato, anche se non c'è molta chiarezza sulle modalità di esecuzione.
In ospedale sostengono che potrebbe essere effettuato anche per via endoscopica da un gastroenterologo.
Io ho letto che, di solito, viene praticata un incisione
con un ago in anestesia locale all'altezza del punto da raggiungere
ed, in questo caso, se ne dovrebbe occupare un radiologo (?).
E' corretto parlare di bilioplastica?
E' rischioso inoltre aspettare o conviene procedere il prima possibile
(anche se potrebbe non essere risolutivo).
A completamento dei dati forniti, mia madre ha effettuato l'ultimo esame (un'ecografia con mezzo di contrasto)
il 17 dicembre scorso, che sostanzialmente confermava la diagnosi
della colangiorisonanza:
"..E' presente una concomitante ectasia delle vie biliari intra-epatiche con presenza di un'evidente areobilia."
Vi chiedo se possibile un consiglio.
Grazie per l'attenzione.
Elisabetta
[#1]
Radiologo, Radiologo interventista, Neuroradiologo
Cara Signora,
se si presentano periodicamente episodi di colangite nonostante le cure farmacologiche è bene innanzitutto che sua madre sia rivalutata da un chirurgo (visita e valutazione degli esami del sangue); dev'essere lui a porre l'indicazione ad un eventuale trattamento di stenosi dell'anastomosi BD.
Se ci fosse l'indicazione, poichè l'anastomosi è conseguenza di una duodeno-cefalo-pancreasectomia, per via endoscopica sarebbe molto complesso fare un trattamento e quindi molto probabilmente sarebbe necessaria una procedura di radiologia interventistica. La procedura consisterebbe in una colangiografia percutanea con posizionamento di drenaggio biliare. Le spiego cosa significa: in anestesia locale sul fianco dx, sotto guida ecografica, si esegue una puntura delle vie biliari del fegato; attraverso questa puntura, dopo aver introdotto un mezzo di contrasto per visualizzare tutto l'albero biliare, si inserisce, con una serie di passaggi, un tubicino (catetere di drenaggio) che passa nelle vie biliari e arriva fino nelle anse intestinali. Questo serve per "drenare" la bile e quindi mettere a riposo il fegato e per permettere una iniziale dilatazione dell'anastomosi che è stenotica. La bilioplastica consiste nella dilatazione della stenosi con un palloncino, attraverso questo stesso accesso. In un caso come questo tuttavia la bilioplastica è poco efficace e funziona molto meglio il "calibraggio" della stenosi. Il calibraggio consiste nell'inserire via via tubi di drenaggio di maggiore calibro a intervalli di tempo (in genere almeno a un mese uno dall'altro).
La prima volta la procedura, se eseguita da mano esperta, è solo un po' fastidiosa e in genere senza significativo dolore; qualche volta può essere più o meno dolorosa (dipende da tante cose..)e quindi può essere necessaria una sedazione cosciente. Se viene poi praticato il calibraggio le volte successive è una manovra velocissima (bisogna solo sostituire il tubo precedente) e indolore.
Spero di averle chiarito qualche dubbio.
Cari saluti
se si presentano periodicamente episodi di colangite nonostante le cure farmacologiche è bene innanzitutto che sua madre sia rivalutata da un chirurgo (visita e valutazione degli esami del sangue); dev'essere lui a porre l'indicazione ad un eventuale trattamento di stenosi dell'anastomosi BD.
Se ci fosse l'indicazione, poichè l'anastomosi è conseguenza di una duodeno-cefalo-pancreasectomia, per via endoscopica sarebbe molto complesso fare un trattamento e quindi molto probabilmente sarebbe necessaria una procedura di radiologia interventistica. La procedura consisterebbe in una colangiografia percutanea con posizionamento di drenaggio biliare. Le spiego cosa significa: in anestesia locale sul fianco dx, sotto guida ecografica, si esegue una puntura delle vie biliari del fegato; attraverso questa puntura, dopo aver introdotto un mezzo di contrasto per visualizzare tutto l'albero biliare, si inserisce, con una serie di passaggi, un tubicino (catetere di drenaggio) che passa nelle vie biliari e arriva fino nelle anse intestinali. Questo serve per "drenare" la bile e quindi mettere a riposo il fegato e per permettere una iniziale dilatazione dell'anastomosi che è stenotica. La bilioplastica consiste nella dilatazione della stenosi con un palloncino, attraverso questo stesso accesso. In un caso come questo tuttavia la bilioplastica è poco efficace e funziona molto meglio il "calibraggio" della stenosi. Il calibraggio consiste nell'inserire via via tubi di drenaggio di maggiore calibro a intervalli di tempo (in genere almeno a un mese uno dall'altro).
La prima volta la procedura, se eseguita da mano esperta, è solo un po' fastidiosa e in genere senza significativo dolore; qualche volta può essere più o meno dolorosa (dipende da tante cose..)e quindi può essere necessaria una sedazione cosciente. Se viene poi praticato il calibraggio le volte successive è una manovra velocissima (bisogna solo sostituire il tubo precedente) e indolore.
Spero di averle chiarito qualche dubbio.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 11.4k visite dal 06/02/2009.
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