Aneurisma intatto

Buongiorno,
innanzitutto chiedo scusa per il disturbo; desiderei sottoporre un quesito che mi preoccupa molto: in questi giorni mi è stato diagnosticato, a seguito di RM encefalo senza mdc ed angio-RM intracranico senza mdc, un aneurisma sacciforme del diametro massimo di circa 4mm, posto nella carotide interna di sinistra all'origine dell'arteria oftalmica. L'aneurisma mostra un colletto apparentemente in rapporto 2:1 con la sacca. Il radiologo interventista che ha sottoposto, a novembre 2008, mia sorella ad embolizzazione urgente, con esito positivo, di un aneurisma che le si era rotto, con abbondante sanguinamento, e che mi ha suggerito di eseguire la risonanza per un eventuale rischio familiare per l'aneurisma stesso, mi ha consigliato di sottopormi a mia volta ad un doppio intervento endovascolare per eliminare il mio aneurisma; sostiene che, dato che il mio aneurisma ha il colletto largo, si deve prima introdurre un stent nel punto della carotide corrispondente all'aneurisma e, dopo circa un mese, intervenire per introdurre una spirale nell'aneurisma e chiuderlo così definitivamente. Sostiene inoltre che non sarei operabile dal neurochirurgo in quanto il mio aneurisma di trova in una zona particolarmente vascolarizzata, dove il neurochirurgo avrebbe notevoli difficoltà ad arrivare. Mi preoccupa molto questo doppio intervento e chiedo quindi una opinione al riguardo: quanti rischi ho che l'aneurisma si rompa? (soffro di pressione alta). Quanto è rischioso questo doppio intervento? Debbo farmi visitare da qualche altro specialista?
Ringraziando anticipatamente per l'attenzione e scusandomi ancora per il disturbo, porgo distinti saluti.
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Radiologo, Radiologo interventista, Neuroradiologo attivo dal 2004 al 2014
Radiologo, Radiologo interventista, Neuroradiologo
Cara Signora,
purtroppo la scoperta di un aneurisma cerebrale che non ha mai sanguinato pone sempre grossi problemi, sia dal punto di vista terapeutico sia psicologico per il Paziente. Vista la storia di Sua sorella, Lei saprà bene che il rischio di sanguinamento c'è e considerando la Sua giovane età e la sede dell'aneurisma sono d'accordo che una terapia va fatta, anche se ciò comporta dei rischi che, in genere, con il trattamento endovascolare sono molto più contenuti. Ma dipende, come tutte le cose, anche dall'esperienza dell'operatore.
Per darLe un giudizio sul miglior trattamento da fare andrebbero visionate le immagini della RM ma andrebbe comunque eseguita anche un'angiografia diagnostica, meglio se con acquisizione tridimensionale, per stabilire con esattezza quale intervento darebbe più garanzie nel Suo caso (se chirurgico o endovascolare) e, nel caso fosse fattibile quello endovascolare, quale tecnica adottare.
Per mia esperienza (e in base anche alle linee guida di quello che per noi è Centro di riferimento, presso il prof.Moret a Parigi) mettere uno stent in prima battuta, e in età giovane, va molto ben ponderato, xchè comporterebbe una terapia con farmaci antiaggreganti probabilmente a vita. Non capisco poi perchè Le abbiano prospettato l'intervento in due tempi. Se il colletto è effettivamente molto ampio esistono altre tecniche utilizzabili e in unico intervento per inserire le spirali e chiudere l'aneurisma. Ma, ripeto, per decidere questo, servono le immagini RM, consulenza mutlidisciplinare con i neurochirurghi, e un'angiografia diagnostica che resta l'esame più importante ed è, ad oggi, decisamente superiore rispetto alla semplice RM.
Vedo che è di Roma, quindi se le occorressero ulteriori chiarimenti e una consulenza presso il nostro centro al Gemelli, può scrivermi: apedicelli@rm.unicatt.it oppure chiamare ai numeri del mio reparto che trova nella mia pagina personale.
Cari saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio infinitamente dottore per la sua cortesia e celerità della risposta, esauriente e precisa. Provvederò a contattare il Vs centro al Gemelli per prenotare una sua visita il più presto possibile. La ringrazio ancora tanto e le auguro tutto il bene del mondo.
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