In sede distale risulta incomprimibile e occupata da materiale ecogeno per verosimile trombosi
Salve, di recente mi è stata praticata l'angioplastica alle giugolari per correzione CCSVI nella sclerosi multipla . A seguito di un ecodoppler di controllo 10 gg. dopo l'intervento è risultato che si è formato un trombo, il referto dice: In sede distale la vena giugolare interna destra risulta filiforme nel tratto distale m è pervia. In sede distale risulta incomprimibile e occupata da materiale ecogeno per verosimile trombosi. Mi è stata prescritta la seguente terapia: 20 gg. seleparina, 10 gg. seledie 08, 20 gg. capillarema.
Vorrei sapere un vs. parere in merito a quanto mi è accaduto, se può avere conseguenze gravi e se la terapia è adeguata.
Vorrei sapere un vs. parere in merito a quanto mi è accaduto, se può avere conseguenze gravi e se la terapia è adeguata.
[#1]
Gentile Utente,
la terapia medica prescrittale è a mio giudizio adeguata.
In merito alle potenziali complicanze (fra le quali la trombosi per l'appunto) a seguito di manovre interventistiche sul circolo venoso sarà sicuramente stata edotta dallo staff medico prima dell'intervento, sottoscrivendo un consenso informato.
La trombosi Giugulare monolaterale non è di per se comunque particolarmente invalidante, vedrà che con la opportuna terapia prescrittale si risolverà.
I rischi connessi alla presenza del trombo comunque esistono, il più grave consiste nel dstacco massivo del trombo e sua successiva "dispersione ed intrappolamento " nel circolo polmonare (embolia polmonare), la cui gravità è proporzionale al "quantitativo di circolo embolizzato" ed allo stato di salute complessivo. Il rischio minore è che non succeda nulla, se non qualche tempo in ansia per lei!
Vorrei piuttosto che lei ci raccontasse (se ne ha voglia) la storia clinica che la ha condotta ad effettuare la angioplastica venosa per la sua malattia e se questa ha condotto a dei risultati (al di là della complicanza).
Stia serena e ci tenga aggiornati sull'evoluzione del problema.
Cordialità,
la terapia medica prescrittale è a mio giudizio adeguata.
In merito alle potenziali complicanze (fra le quali la trombosi per l'appunto) a seguito di manovre interventistiche sul circolo venoso sarà sicuramente stata edotta dallo staff medico prima dell'intervento, sottoscrivendo un consenso informato.
La trombosi Giugulare monolaterale non è di per se comunque particolarmente invalidante, vedrà che con la opportuna terapia prescrittale si risolverà.
I rischi connessi alla presenza del trombo comunque esistono, il più grave consiste nel dstacco massivo del trombo e sua successiva "dispersione ed intrappolamento " nel circolo polmonare (embolia polmonare), la cui gravità è proporzionale al "quantitativo di circolo embolizzato" ed allo stato di salute complessivo. Il rischio minore è che non succeda nulla, se non qualche tempo in ansia per lei!
Vorrei piuttosto che lei ci raccontasse (se ne ha voglia) la storia clinica che la ha condotta ad effettuare la angioplastica venosa per la sua malattia e se questa ha condotto a dei risultati (al di là della complicanza).
Stia serena e ci tenga aggiornati sull'evoluzione del problema.
Cordialità,
Dr. Rodolfo Lanocita, Fondazione Istituto Nazionale Tumori - Milano
[#2]
Ex utente
Buon giorno,
la ringrazio per la sua risposta. In risposta alla sua richiesta le racconto in breve la mia storia clinica.
Sono una ragazza di 32 anni con sclerosi multipla recidiva remittente da 10 anni. Fortunatamente non ho disabilità fisica, tanto per intenderci ho quel tipo di SM che in apparenza non si vede (cammino, pratico sport saltuariamente, conduco una vita normale). I problemi che la malattia mi ha causato sono i seguenti: mal di testa e pesantezza a livello di occhi ed encefalo quasi perenne, stanchezza mentale cronica (ciò significa che mi svegliavo al mattino, indipendentemente se avevo dormito 6 - 8 -10 ore, stanca e questa sensazione peggiorava nell'arco della giornata fino a raggiungere livello elevato verso sera) con conseguente difficoltà di concentrazione e di lavoro, vescica iperattiva. Sicuramente c'è chi, avendo la sm, sta peggio di me, ma questi miei sintomi sicuramente non mi consentivano di acere la qualità di vita che dovrebbe avere una donna della mia età. Oltre alla stanchezza che spesso mi limitava la mia vita sociale e mi creava problemi sul lavoro, ogni volta che uscivo di casa avevo sempre bisogno di un bagno nelle vicinanze.
Pur facendo una terapia tradizionale presso un centro SM (copaxone) mi sono sempre tenuta aggiornata sulle varie terapie alternative, ho provato diverse terapie omeopatiche con la convinzione che avrebbero funzionato sulla stanchezza e sulla vescica, ma nonostante l'autoconvinzione non hanno funzionato. Quando ho letto su internet del chirurgo vascolare Zamboni che aveva fatto questa "big scoperta" della CCSVI come causa della SM, ho approfondito il suo studio leggendo tutto ciò che trovavo su internet tra cui la sua relazione sui 65 pazienti da lui trattati, le varie esperienze di chi si era sottoposto al trattamento di angioplastica. A quel punto ne ho parlato col mio neurologo il quale si è dimostrato contrario a questo trattamento, allora ne ho parlato con il mio medico di base che al contrario, dopo essersi informata, mi ha incoraggiata a tentare questa strada. Alla fine ho deciso di fare l'intervento. Mi ci è voluto 1 anno perchè trovare un ospedale col ssn è stato difficilissimo!. In conclusione mi ritengo soddisfatta del risultato ottenuto. Ad oggi mi è scomparso quel mal di testa e pesantezza mentale, scomparsa della stanchezza cronica, miglioramento funzione della vescica.
Cordiali saluti
la ringrazio per la sua risposta. In risposta alla sua richiesta le racconto in breve la mia storia clinica.
Sono una ragazza di 32 anni con sclerosi multipla recidiva remittente da 10 anni. Fortunatamente non ho disabilità fisica, tanto per intenderci ho quel tipo di SM che in apparenza non si vede (cammino, pratico sport saltuariamente, conduco una vita normale). I problemi che la malattia mi ha causato sono i seguenti: mal di testa e pesantezza a livello di occhi ed encefalo quasi perenne, stanchezza mentale cronica (ciò significa che mi svegliavo al mattino, indipendentemente se avevo dormito 6 - 8 -10 ore, stanca e questa sensazione peggiorava nell'arco della giornata fino a raggiungere livello elevato verso sera) con conseguente difficoltà di concentrazione e di lavoro, vescica iperattiva. Sicuramente c'è chi, avendo la sm, sta peggio di me, ma questi miei sintomi sicuramente non mi consentivano di acere la qualità di vita che dovrebbe avere una donna della mia età. Oltre alla stanchezza che spesso mi limitava la mia vita sociale e mi creava problemi sul lavoro, ogni volta che uscivo di casa avevo sempre bisogno di un bagno nelle vicinanze.
Pur facendo una terapia tradizionale presso un centro SM (copaxone) mi sono sempre tenuta aggiornata sulle varie terapie alternative, ho provato diverse terapie omeopatiche con la convinzione che avrebbero funzionato sulla stanchezza e sulla vescica, ma nonostante l'autoconvinzione non hanno funzionato. Quando ho letto su internet del chirurgo vascolare Zamboni che aveva fatto questa "big scoperta" della CCSVI come causa della SM, ho approfondito il suo studio leggendo tutto ciò che trovavo su internet tra cui la sua relazione sui 65 pazienti da lui trattati, le varie esperienze di chi si era sottoposto al trattamento di angioplastica. A quel punto ne ho parlato col mio neurologo il quale si è dimostrato contrario a questo trattamento, allora ne ho parlato con il mio medico di base che al contrario, dopo essersi informata, mi ha incoraggiata a tentare questa strada. Alla fine ho deciso di fare l'intervento. Mi ci è voluto 1 anno perchè trovare un ospedale col ssn è stato difficilissimo!. In conclusione mi ritengo soddisfatta del risultato ottenuto. Ad oggi mi è scomparso quel mal di testa e pesantezza mentale, scomparsa della stanchezza cronica, miglioramento funzione della vescica.
Cordiali saluti
[#3]
Ex utente
Caro dott.Lanocita,
le scrivo per aggiornarla sulla mia situazione e anche per avere un suo consulto. Recentemente ho rifatto l'ecodoppler di controllo e questo è il risultato che ho ricevuto:
"La vena giugolare interna destra è filiforme e con pareti lievemente ispessite ma è pervia. La vena giugolare esterna destra è ipertrofica. A sinistra il reperto è immodificato rispetto al precedente analogo esame eseguito in data 17/08/11".
(Il referto del 17/08/11 diceva: In sede distale la vena giugolare interna destra risulta filiforme nel tratto distale m è pervia. In sede distale risulta incomprimibile e occupata da materiale ecogeno per verosimile trombosi).
Lei cosa ne pensa di quest'ultimo referto? C'è qualcosa di preoccupante? Dovrei rivolgermi ad un angiologo?
Grazie anticipatamente, cordiali saluti
le scrivo per aggiornarla sulla mia situazione e anche per avere un suo consulto. Recentemente ho rifatto l'ecodoppler di controllo e questo è il risultato che ho ricevuto:
"La vena giugolare interna destra è filiforme e con pareti lievemente ispessite ma è pervia. La vena giugolare esterna destra è ipertrofica. A sinistra il reperto è immodificato rispetto al precedente analogo esame eseguito in data 17/08/11".
(Il referto del 17/08/11 diceva: In sede distale la vena giugolare interna destra risulta filiforme nel tratto distale m è pervia. In sede distale risulta incomprimibile e occupata da materiale ecogeno per verosimile trombosi).
Lei cosa ne pensa di quest'ultimo referto? C'è qualcosa di preoccupante? Dovrei rivolgermi ad un angiologo?
Grazie anticipatamente, cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 17/08/2011.
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