Dolore fianco sinistro dopo scleroembolizzazione

gentili dottori sono un ragazzo di 27 anni, giovedì scorso, una settimana fa quindi, mi sono sottoposto ad un intervento di scleroembolizzazione di un varicocele di sx. il decorso post operatorio è stato poco problematico nei primi due-tre giorni, tuttavia da qualche giorno comincio a sentire un fastidio ingravescente al fianco sinistro che si manifesta durante respiri un pò più profondi o in casi in cui contraggo la muscolatura addominale come quando mi alzo dal letto. altre volte invece è un dolole pulsante che dal fianco va fino al testicolo.ora, questo dolore si era manifestato in sede di intervento e il radiologo interventista che mi ha operato mi ha detto che era un risentimento causato da una rottura di un piccolo vaso in prossimità della sede di scleroembolizzazione. ho fatto 3 giorni di antinfiammatorio (orudis 200mg) ma dato che il dolore non si è attenuato ho telefonato 2 giorni fa chiedendo se fosse il caso di riprendere con gli antiinfiammatori ma mi è stato detto che non era necessario , che è normale un pò di risentimento e che al max il giorno successivo , cioè ieri, sarei stato meglio, ma il fastidio è uguale se non peggiorato. a questo c'è da aggiungere che il polo superiore del testicolo sx (in corrispondenza dell'epididimo) è dolente alla minima pressione. tuttavia non ho gonfiore nè arrossamenti nè febbre.. peraltro avevo notato nei giorni scorsi che la cute dello scroto sx era più spessa rispetto a dx mentre adesso va assottigliandosi normalmente. adesso mi chiedo se la persistenza di questi fastidi a 7 giorni dall'intervento rientri ancora nella norma e se così non fosse a cosa sarebbe attribuibile . grazie
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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21
Rientrerebbe tutto nel contesto post-operatorio della scleroembolizzazione retrograda ma è il caso comunque di farsi vedere di persona dal medico che l'ha operata al fine eventualmente di una terapia antiflogistica un po' più appropriata.

DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce

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Utente
Utente
grazie per la risposta. oggi sono andato a farmi visitare dal radiologo che mi ha operato e, con mia sorpresa (e poca gioia nel beccarmi altre radiazioni per un controllo) mi ha sottoposto ad una tac dell'addome. il suo sospetto era che, dati gli insoliti dolori, ci fosse stato uno stravaso ematico o della mousse sclerosante dal punto in cui è avvenuto il cedimento del vaso. tuttavia alla tac non si è evidenziato nulla di anomalo e quindi ha supposto una lieve irritazione da minimo versamento in sede operatoria e comunque un quadro che rientrerebbe nel normale decorso post operatorio. infine mi ha rimandato ad un controllo dopo l'estate per confermare il successo terapeutico mentre nulla è stato detto su una eventuale terapia antiflogistica. qualora fosse da reintraprendere una terapia antinfiammatoria, dato che soffro di gastrite e reflusso, la sostituzione dell'orudis con l'ibuprofene, più clemente con lo stomaco, sarebbe fattibile? ci sono delle preparazioni a base di ibuprofene più specifiche per questi casi? o anche un semplice brufen in compressa sarebbe adatto? grazie mille.
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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21
Ritengo che si possa attuare una terapia antiflogistica, anche steroidea,per pochi gg, per non ledere lo stomaco ma sarebbe meglio a tal proposito chiedere anche al proprio medico di famiglia.
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