Ccsvi e sm

Sono un ragazzo di 22 anni affetto da SM dal 2007;
riassumo brevemente la mia storia clinica: la malattia si è manifestata inizialmente con una perdita del visus dell'occhio dx ,rientrata dopo trattamento con cortisone.Dall'Aprile del 2008 sono in trattamento con interferone beta,dopo diverse recidive,tutte rientrate con brevi cicli di cortisone.
Da Agosto di quest'anno ho accusato gravi disturbi nella deambulazione e nell'equilibrio,che tuttora non sono rientrati,nonostante la terapia cortisonica.
Essendo venuto a conoscenza degli studi del prof. Zamboni a settembre ho effettuato un primo ecodoppler,da cui sembrava evidenziarsi una stenosi della giugulare sx interna.
Ripetendo però l'esame secondo il protocollo Zamboni con macchianario specifico è risultato uno score di 0/5 e che il restringimento della giugulare (di oltre il 50% del calibro normale)non è da collegare a stenosi patologiche.Sempre in sede di esame è stata rilevato che in posizione seduta la giugulare non modifica il suo diametro e lo scarico avviene attraverso la vena vertebrale che si dilata abnormemente.
Vi chiedo se questa anomalia potrebbe avere una correlazione ,anche se al momento non ancora individuata, con la SM e se è indicabile un intervento .Vi chiedo di darmi dei suggerimenti sul percorso da intraprendere per ulteriori eventuali indagini .
Grato nel vostro interessamento
saluto cordialmente
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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21
Gentile Utente, i primi dati rilevati (italiani ed esteri) dalle prime importanti casistiche di PTA della giugulare in pazienti affetti da CCSVI accertata con ecodoppler e flebografia sembrebbero in contrasto con le teorie del Prof Zamboni.
Il suo caso specifico è particolare e richiederebbe probabilmente accertamenti con apparecchiature pesanti prima di deduzioni significative,ma non conoscendo i particolari del caso specifico probabilmente sbaglierei.
L'ISS ha dato un codice per il DRG della PTA per eseguirla in regime di SSN.
E' doveroso segnalare alcuni risultati considerati buoni dopo PTA della stenosi giugulare o azygos ma nelle forme RR laddove ad una fase sintomatica segue comunque una fase remissiva.Addirittura vi sono segnalate inspiegabili ancora "remissioni" dopo PTA di una giugulare senza stenosi significative alla flebografia preliminare.
Per quello che riguarda invece la mia esperinza personale ho eseguito, in via solo sperimentale e previo consenso dei pazienti,circa 25 ecodoppler seguendo le direttive del PR Zamboni (in clino e ortostasi) in pazienti con SM randomizzati e purtroppo devo dire che la percentuale di franche alterazioni emodinamiche è stata = a 0.Un solo caso sospetto sul territorio vertebrale che ho inoltrato alla angio-RM.
Quindi la parola d'ordine è "guai a farsi prendere da facili entusiasmi" .Il tempo darà ragione!

DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua disponibilità,dottore . Mi permetto di rivolgerle ancora una domanda : aldilà della mia condizione di malato di SM,questa anomalia del reflusso venoso (che non rientra nei parametri CCSVI)può essere tale da dover giustificare un intervento chirurgico?e se sì di che tipo ?

La saluto cordialmente
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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21
Un "singolo ecocolordoppler non fa primavera" per poter fornire una indicazione al trattamento.
Bisognerebbe confermare tutto con una "tecnologia più pesante".Anche nel caso in cui la stenosi dovesse essere confermanta alla angio-RM non è detto che sia da trattare e, soprattutto, non è detto che una volta trattata lei potrebbe beneficiare di qualche miglioramento clinico.
Come le ho anticipato prima il tempo darà ragione ed è molto probabile che si giunga ad una conclusione, scientificamente accettata, che le teorie del Prof Zamboni rimangano alla fine solo teorie.Consideri in fondo che i radiologi interventisti sono gli specialisti che hanno maggior interesse affinchè il trattamento con PTA possa essere efficace.