Trattamento radiofreguenza
buon giorno dottori,operato nell 12/08di splenectomia e pancreasectomia del corpo coda ghiandolare.Dopo vari controlli e terapie si rileva che tra il VII e VIII segmento e una nel III segmento la presenza di piccole aree di natura secondarie.Dalla biopia non si e potuto rilevare la natura. Circa un mese fa (7/2009)sono stato sottoposto ad un trattamentodi termoablazione per radiofreguenza per 10' a 6W per la lesione epatica del VII seg. successivamente si è proceduti alla termoablazione laser della lesione epatica del IIIseg.dopo un mese sono andato al controllo mi hanno fatto un ecografia con questo responso:la lesione nel lobo sinistro è evidente come con piccolo nodulo di 16mm mentre nel VII segmento si osseva solo sfumata area disomogenea.Mi hanno detto che procede bene ed il prossimo controllo ecografico con contrasto fra un mese.Cortesemente vorrei avere un vostro responso.Anticipatamente ringrazio.
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Gentile Utente l'ecografia è poco perforamante nei controlli post-laser e post-RF sicuramente mentre l'indagine di elezione è la TC multibanco.
Ma tornando al discorso delle lesioni secondarie penso che le terapie cosiddette ablative da sole non bastino e consiglierei di prendere in considerazione anche le cosiddette "terapie antiblastiche supeselettive endovasali" come la TACE o lo stop-flow epatico al fine di "sterilizzare" tutto il parenchima epatico e "colpire" le cosiddette microlesioni secondarie che non si rendono evidenti con le tecniche di "imaging" comuni.
Le allego un NS articolo in merito anche se riguarda solo le lesioni primitive del fegato e non le secondarie ma il principio è assolutamete lo stesso.
https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia-interventistica/
Ovviamente mi metto a disposizione qualora lei volesse esser trattato da noi a Lecce.
Ma tornando al discorso delle lesioni secondarie penso che le terapie cosiddette ablative da sole non bastino e consiglierei di prendere in considerazione anche le cosiddette "terapie antiblastiche supeselettive endovasali" come la TACE o lo stop-flow epatico al fine di "sterilizzare" tutto il parenchima epatico e "colpire" le cosiddette microlesioni secondarie che non si rendono evidenti con le tecniche di "imaging" comuni.
Le allego un NS articolo in merito anche se riguarda solo le lesioni primitive del fegato e non le secondarie ma il principio è assolutamete lo stesso.
https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia-interventistica/
Ovviamente mi metto a disposizione qualora lei volesse esser trattato da noi a Lecce.
DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 30/08/2009.
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