Insicurezza patologia, rossore e esaurimento
Vi scrivo perchè penso di essere arrivato al limite di una forma di esaurimento.Sento come se un elastico nella mia testa stesse per spezzarsi.
Cercherò di essere breve.
Partirò da sintomi che ho ormai da diversi mesi:
Sensazione come di scoppiare.
Mal di testa; Manie autodistruttive (parlare pur sapendo che farai danno a te stesso). Rossore costante anche per situazioni obiettivamente non così stressanti (Questo mi limita nel pormi davanti agli altri e mi sta portando ad un progressivo isolamento, quando io sono invece una persona molto solare e in un certo modo estroversa).
Tutto parte da una sostanziale insicurezza e da continui sensi di colpa per tutto. Sensi di colpa che sicuramente originano da un'educazione molto rigida e che non mi ha fatto sentire MAI un incoraggiamento da parte soprattutto di mia madre. Io io fondo sono quello che non sa fare niente. ( anche se poi nella vita pratica ho fatto tantissime cose e i risultati li ho sempre visti, ma, tant'è, penso di non valere niente).
Da aggiungere anche che sono omosessuale, il che mi comporta sicuramente uno stress in più dato che devo vivere la mia storia nel nascondimento.
In questo periodo sono sottoposto a stress notevoli anche perchè ho una sorella malata di tumore. E la cosa è abbastanza grave. Le mi certezze si sono totalmente distrutte in seguito a questa cosa.
Inoltre, a lavoro mi sembro veramentre sprecato. Non ho contatti con quasi nessuno in ufficio e dover andare la mattina diventa veramente pesante.
La cosa strana è che comuqnue sono una persona molto solare e che ha davvero bisogno del contatto con gli altri, dell'accettazione degli altri.
Ora, fondamentalmente penso che tutto in me origini da una INSICUREZZA PATOLOGICA che mi porta a non saper dire di no,a non essere mai sicuro di quello che faccio, ad arrossire sempree quindi a non essere assertivo e ad accettare la qualunque cosa ( anche in campo lavorativo) quando so potrei avere molto di più.
Vi scrivo perchè non ce la faccio più a stare male. Ho un disagio costante. Non so davvero dove sbattere la testa. Vorrei davvero dare una svolta alla mia vita e STARE BENE.
Vorrei sapere cosa è opportuno fare in questo momento.
Una psicoterapia? Con chi? Con uno psicologo? Uno psichiatra?
Io abito e lavoro a Milano per adesso e quindi vorrei, se possibile, sapere a chi posso rivolgermi qui in zona. E se, nel caso di una psicoterapia, questa sia mutuabile o meno.
Vi ringrazio anticipatamente per il Vostro consulto.
Sono veramete al limite.
Cercherò di essere breve.
Partirò da sintomi che ho ormai da diversi mesi:
Sensazione come di scoppiare.
Mal di testa; Manie autodistruttive (parlare pur sapendo che farai danno a te stesso). Rossore costante anche per situazioni obiettivamente non così stressanti (Questo mi limita nel pormi davanti agli altri e mi sta portando ad un progressivo isolamento, quando io sono invece una persona molto solare e in un certo modo estroversa).
Tutto parte da una sostanziale insicurezza e da continui sensi di colpa per tutto. Sensi di colpa che sicuramente originano da un'educazione molto rigida e che non mi ha fatto sentire MAI un incoraggiamento da parte soprattutto di mia madre. Io io fondo sono quello che non sa fare niente. ( anche se poi nella vita pratica ho fatto tantissime cose e i risultati li ho sempre visti, ma, tant'è, penso di non valere niente).
Da aggiungere anche che sono omosessuale, il che mi comporta sicuramente uno stress in più dato che devo vivere la mia storia nel nascondimento.
In questo periodo sono sottoposto a stress notevoli anche perchè ho una sorella malata di tumore. E la cosa è abbastanza grave. Le mi certezze si sono totalmente distrutte in seguito a questa cosa.
Inoltre, a lavoro mi sembro veramentre sprecato. Non ho contatti con quasi nessuno in ufficio e dover andare la mattina diventa veramente pesante.
La cosa strana è che comuqnue sono una persona molto solare e che ha davvero bisogno del contatto con gli altri, dell'accettazione degli altri.
Ora, fondamentalmente penso che tutto in me origini da una INSICUREZZA PATOLOGICA che mi porta a non saper dire di no,a non essere mai sicuro di quello che faccio, ad arrossire sempree quindi a non essere assertivo e ad accettare la qualunque cosa ( anche in campo lavorativo) quando so potrei avere molto di più.
Vi scrivo perchè non ce la faccio più a stare male. Ho un disagio costante. Non so davvero dove sbattere la testa. Vorrei davvero dare una svolta alla mia vita e STARE BENE.
Vorrei sapere cosa è opportuno fare in questo momento.
Una psicoterapia? Con chi? Con uno psicologo? Uno psichiatra?
Io abito e lavoro a Milano per adesso e quindi vorrei, se possibile, sapere a chi posso rivolgermi qui in zona. E se, nel caso di una psicoterapia, questa sia mutuabile o meno.
Vi ringrazio anticipatamente per il Vostro consulto.
Sono veramete al limite.
[#1]
Caro utente,
credo che una situazione quale quella descritta possa essere adeguatamente inquadrata con un lavoro in tandem tra psichiatra clinico e psicoterapeuta. A Milano validissimo è il centro del Prof. Mario Savino: dia un'occhiata al sito www.mariosavino.com
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
credo che una situazione quale quella descritta possa essere adeguatamente inquadrata con un lavoro in tandem tra psichiatra clinico e psicoterapeuta. A Milano validissimo è il centro del Prof. Mario Savino: dia un'occhiata al sito www.mariosavino.com
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#2]
confermo l'idea di una valutazione da uno psichiatra in prima battuta, con l'idea di impostare una terapia farmacologica se necessario e eventualemente associare una psicoterapia.
come nominativi a Milano consiglierei il Prof. Giorgio Rezzonico o il Prof. Costanzo Gala entrambi docenti all'Università.
Dr Palmieri
come nominativi a Milano consiglierei il Prof. Giorgio Rezzonico o il Prof. Costanzo Gala entrambi docenti all'Università.
Dr Palmieri
Gaspare Palmieri
[#3]
Gentile Utente,
sicuramente, visto il disagio da lei descritto, un iniziale approfondimento psicologico sarebbe indicato, onde poter capire se sia il caso di intraprendere una gestione farmacoterapica (e io, come i colleghi, le consiglio a questo proposito una visita psichiatrica) oppure di associarla anche ad un lavoro psicoterapeutico (che, dal mio punto di vista, e considerati gli eventi da lei narrati, sembra indicato, almeno dalla sua mail).
In questo secondo caso lei può scegliere tra due opzioni: uno specialista privato (la fattura viene considerata spesa sanitaria, quindi scaricabile) oppure può rivolgersi al sistema sanitario (consultando l'asl della zona di residenza).
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
sicuramente, visto il disagio da lei descritto, un iniziale approfondimento psicologico sarebbe indicato, onde poter capire se sia il caso di intraprendere una gestione farmacoterapica (e io, come i colleghi, le consiglio a questo proposito una visita psichiatrica) oppure di associarla anche ad un lavoro psicoterapeutico (che, dal mio punto di vista, e considerati gli eventi da lei narrati, sembra indicato, almeno dalla sua mail).
In questo secondo caso lei può scegliere tra due opzioni: uno specialista privato (la fattura viene considerata spesa sanitaria, quindi scaricabile) oppure può rivolgersi al sistema sanitario (consultando l'asl della zona di residenza).
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#4]
Buongiorno,
associandomi a quanto detto dai colleghi sopra, spenderei una parola anche per tranquillizzarla.
Il suo stato di malessere è probabilmente dovuto alla sommatoria delle situazioni stressanti in cui si trova insieme al suo particolare temperamento che, in questo momento, non le permette di vedere una soluzione ai suoi mali.
Con un adeguato intervento a breve termine sicuramente il suo profondo disagio inizierebbe a ridursi per lasciarle uno "spiraglio di buonumore" da cui poter ripartire.
Non esiti a contattarmi per chiarimenti,
cordiali saluti
Dott. Gianmaria Zita
associandomi a quanto detto dai colleghi sopra, spenderei una parola anche per tranquillizzarla.
Il suo stato di malessere è probabilmente dovuto alla sommatoria delle situazioni stressanti in cui si trova insieme al suo particolare temperamento che, in questo momento, non le permette di vedere una soluzione ai suoi mali.
Con un adeguato intervento a breve termine sicuramente il suo profondo disagio inizierebbe a ridursi per lasciarle uno "spiraglio di buonumore" da cui poter ripartire.
Non esiti a contattarmi per chiarimenti,
cordiali saluti
Dott. Gianmaria Zita
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.8k visite dal 26/05/2006.
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