Credo si tratti di fobia sociale

Gentili medici, sono una ragazza di 28, dopo varie ricerche ho capito qual'è il problema che mi affligge da ormai 14 anni: credo si tratti di fobia sociale. a 14 anni ho cominciato ad avere problemi a scuola, non riuscivo a fare le interrogazioni alla cattedra, il fatto che tutti gli occhi fossero puntati su di me mi provocava una forte tachicardia, cominciavo a sudare e balbettare ma la cosa più strana è che mi venivano degli scatti al collo, una specie di tremore intenso che mi provocava molto disagio. la situazione con il tempo è peggiorata, ora non riesco più a mangiare o bere difronte ad altre persone, mi sento male in posti affollati ma soltanto se ci sono poche persone e c'è silenzio (tipo una fila alla posta), non riesco nemmeno più a camminare normalmente per strada perchè ho sempre l'impressione di essere osservata. Quando incrocio lo sguardo di qualcuno mi vengono questi strani scatti al collo così sono costretta a non guardare la gente negli occhi.Tutto questo limita tantissimo la mia vita sociale, non riesco nemmeno più a guidare la macchina, il solo pensiero mi provoca ansia ed agitazione. Vorrei sapere se la mia situazione è così grave, se ci sono cure appropriate, insomma se ho una speranza di uscire da questo incubo. la cosa che mi provoca maggiore disagio sono proprio questi "tremori" al collo quando sento che qualcuno mi sta guardando...è la prima cosa che vorrei eliminare anche perchè credo che gli altri se ne accorgano. Vi ringrazio per l'ascolto e la disponibilità.
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23

Gent.ma utente,

Si tratta in verità di una forma accentuata di fobia sociale, come l'ha definita lei. Ci possono essere anche forme concomitanti sul piano organico, (come i tremori di cui lei parla) di arrossamento del viso, ed allora si parla di eritrofobia o ereutofobia. Ci possono essere anche sensazioni di inadeguateza fisica o di sentirsi brutta/o, sono forme di dismorfofobia.

Lei ha anche degli attacchi di panico di fronte agli altri. È curabilissima la sua patologia.
Lei ha bisogno di contattare nella sua città o città vicina uno psicoterapeuta, ed anche uno psichiatra che può intervenire con cure associate alla psicoterapia, se il medico lo ritiene necessario. Ma è soprattutto sul piano della psicoterapia che lei deve combattere la sua fase ansiosa e le sue turbe psicosociali.

Deve essere un po' paziente e aggredire questa fastidiosa situazione con volontà, tenacia e coraggio.

Con molti auguri.
A risentirci.

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Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gentile utente,
mi sembra di capire che le sensazioni corporee e le preoccupazioni che l'assalgono quando si trova in determinate situazioni sociali siano diventate per lei talmente ansiogene da invalidare la sua vita sociale. Le consiglio anch'io di rivolgersi ad uno specialista in psicoterapia della sua zona, per poter uscire da quello che lei definisce un incubo. Sembra infatti che l'attenzione delle persone siano da lei percepite fortemente invadenti tanto che una semplice usicta diventare una situazione da evitare.
Il quadro che descrive penso che più che grave in assoluto sia doloroso e sia difficile poterci convivere; quindi il rivolgersi ad uno specialista può essere un primo passo per uscirne.
In bocca al lupo

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
la gravità del suo problema può definirla soltanto lei, valutando la sua sofferenza personale, i suoi disagi, quello di cui si priva, e tutto quello che non riesce a vivere serenamente. Il suo disagio è curabile e con ottimi risultati. La terapia integrata (farmacologica/psicoterapica) garantisce ottimi risultati. Può rovare sul sito della società italiana di terapia comportamentale e cognitiva (www.sitcc.it) un elenco di psicoterapeuti abilitati divisi per provincia, molti dei quali anche specialisti in psichiatria e quindi in grado di gestire l'integrazione con terapie farmacologiche. Le faccio il mio in bocca al lupo.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 342 10
Gentile Utente, dal suo messaggio appare abbastanza chiaramente un certo grado di sofferenza, altettanto chiaramente una netta propensione ad uscire da tale situazione. Credo che quest'ultima possa essere un valido "cavallo di battaglia" su cui fare forza per risolvere tali problematiche. Pertanto il disturbo che l'affligge appare ben risolvibile, stante le condizioni sopra descritte. Mi permetto pertanto di suggerirle di pensare di trovare un bravo psicoterapeuta, dotato delle giuste competenze, con il quale iniziare un percorso terepeutico. Le ricordo che il successo di una terapia dipende da vari fattori, tra cui la valida "relazione terapeutica" che si instaura tra medico e paziente.
Cordiali saluti

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Utente,
il problema che lei riferisce è ascrivibile alla sfera dei disturbi d'ansia.
La terapia d'elezione per questo genere di disturbi è costituita dalla associazione tra farmacoterapia (e per questa dovrà consultare uno psichiatra)e psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Provi a consultare degli specialisti della sua zona.
Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
praticamente le abbiamo consigliato tutti una delle cose che, forse, più la terrorizzano: parlare difronte ad uno sconosciuto e per di più delle mie paure!

Dalla sua descrizione sembrerebbe trattarsi di un problema legato all'ansia, specialmente all'agorafobia ed alla fobia sociale.

In questi casi, come scritto dalla Collega Sussarellu, il trattamento d'elezione è l'associazione tra psicoterapia cognitivo-comportamentale e farmacoterapia

tale forma di psicoterapia ha dimostrato, in letteratura, di ottenere ottimi risultati nella cura dei disturbi d'ansia, soprattutto perchè comorende un duplice lavoro: da un lato la comprensione (cognitiva) di quanto le accade e di quali sono le situazioni scatenanti, dall'altro lato una serie di interventi "comportamentali" da effettuarsi nell'ambiente

non si spaventi però, è meno ansiogeno di quanto sembri raccontandolo...

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Rosamaria Bruni Neuropsichiatra infantile, Neurologo, Psichiatra, Neurofisiopatologo 165 2
Gent Utente,

Mi associo ai commenti gia ricevuti dai colleghi di cui condivido 2 punti
- La necessita' di un trattamento farmacologico associato ad una psicoterapia
- Lei sembra presentare una sintomatologia fobica con somatizzazione dei sintomi.

Assolutamente curabile, eccellente la prognosi cio non significa di immediata risoluzione.

Le auguro di risolvere al piu presto.
Cordialmente

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