Depressione nel malato oncologico

Da soli pochi giorni il mio compagno mi ha detto la verità,molto più cruda dell'immaginabile.Tutto risale a un anno e mezzo fa.Dopo pochi giorni che aveva espresso di essere felice della sua vita e che gli mancava solo vivere con me e avere un figlio assieme ,tutto è cambiato.Subito dopo è stato male,una forte gastrite batterica,era caduto in una sorta di depressione e la legavo alla paura che fosse altro,ma scampata paura!Curata la gastrite sembrava pian piano migliorare la situazione e siamo andati a vivere assieme.Ma non eravamo più una coppia...non c'era alcun entusiasmo,non c'era più vita sessuale...cominciai a pensare che avesse un'altra,l'accusai di tutto...e quindici giorni fa durante una lite la doppia verità.Un anno e mezzo fa gli hanno diagnosticato un tumore,con poche prospettive di guarigione.L'altra verità è che non mi ama più,non ha interesse più per niente.Ho perso tutto e mi sento morire con lui,ma non ho tempo ora di pensare a me.Mi chiedo solo se sia possibile che si sia malato di depressione...non posso fare nulla contro la malattia fisica,ma non è giusto che i medici trascurino l'aspetto emotivo.Si è tenuto tutto dentro per un anno e mezzo,di amici e familiari ne sono venuta a conoscenza solo io.Abbiamo deciso di rimanere cmq assieme,e io come sua compagna,nella massima discrezione e suo rispetto, mi sento il dovere di fargli vivere meglio quello che dovrà affrontare,perchè deve essere cmq vita quella che gli rimane....
E' che non so da dove iniziare....
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
L'insorgenza di Depressione in seguito ad una patologia neoplastica è una eventualità abbastanza frequente. L'utilizzo degli antidepressivi, poi, in questi casi appare anche giustificato a fronte del potere neurolesivo della chemioterapia.
Se il suo compagno sarà disponibile, potrebbe provare a rivolgersi ai Servizi Territoriali di Salute Mentale. Perlatro, generalmente, le équipe di cura oncologica (almeno di solito) dispongono al loro interno di personale a formazione psicologica, che possa presndersi cura di questi aspetti.

Cordiali Saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

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Utente
Utente
La rigrazio,ora il problema è riuscire ad entrare in contatto con i medici,perchè continua ad escludermi.Ogni volta dice che mi farà parlare con l'oncologo per capire e poi succede sempre qualcosa per cui si rimanda.Non sono qui per avanzare diritti,ma quello di conoscere la situazione dopo anni di relazione penso sia il minimo.Avermi detto che ha un tumore,dirmi che mi vuole accanto per poi escludermi sta uccidendo anche me.Ringrazio ancora perla sua cortese risposta.
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Lieto di averLe potuto essere in qualche modo utile.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
A volte, di fronte a malattie con un serio pericolo di vita può essere normale escludere le persone che ci stanno vicino pur sapendo che questo provoca sofferenza. Non posso fare altro che esprimerle la mia solidarietà.

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr.ssa Maria Francesca Basoni Psicologo, Psicoterapeuta 32 6
Certamente ciò che sta succedendo al suo compagno è sconvolgente al punto che l'insorgere di una depressione reattiva appare quasi consequenziale, come nella maggior parte dei casi. Oltre al cercare di sollecitare i medici, affinchè non sottovalutino l'aspetto emotivo, fondamentale anche per affrontare meglio l'iter che lo aspetta, mi viene da spendere un paio di parole per lei, a cui va la mia preoccupazione.
La sua scelta, condivisibile e ammirevole, di rimanergli accanto, porta con sè un carico di fatica e dolore considerevoli. Immagino il senso di impotenza legato al forte desiderio di fare qualcosa per lui, alleviare le sue pene. Questo è certamnete possibile, ma solo in parte: non si faccia carico di tutto il peso della malattia del suo fidanzato, ripeto, il solo fatto di aver deciso di aiutarlo, nonostante tutto, consiste in un atto d'amore grandissimo. Anche lei, chieda aiuto quando sente che non riesce più a sopportare il carico emotivo. Non affronti tutto questo da sola. E soprattutto non si "faccia uccidere" (mi colpiscono molto le sue parole) da quanto sta succedendo: come esseri umani ci troviamo ad affrontare sofferenze enormi e quanto più siamo strutturati, pronti e soprattutto con una buona rete di appoggio, tanto più riusciremo a superarle.
Concludo esprimendo la mia solidarietà.

dott.sa Maria Francesca Basoni
b.mariafrancesca@email.it

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Utente
Utente
Ringrazio il Dr.Vassilis Martiadis e la Dr.ssa Basoni per la cordiale risposta.Cara Dr.ssa Basoni,devo ammettere che la sua risposta mi ha quasi commossa.Ora sto meglio...ho investito tutte le mie energie per metabolizzare velocemente questa nuova realtà.Ci sono ancora forti resistenze ad accettare quello che sta succedendo,ma è l'unica soluzione.Sono molto attenta al mio equilibrio,perchè so che in questo momento il mio compagno ha bisogno di un sostegno,non del mio dolore.Sto cercando di vivere la quotidianeità di sempre..cerco..non è sempre possibile.A volte però ci riesco così bene che l'attimo dopo mi sento in colpa.Mi sento in colpa per vivere momenti estremamenti assettici,quasi normali.Ma ogni giorno è diverso.Ci sono giorni puramente razionali,altri puramente emotivi..non riesco ad integrare ancora le due parti.Le cose sono migliorate anche tra di noi,ma tende ancora ad escludermi dall'iter medico,come se questo potesse farmi soffrire meno.In questo sito potrei chiedere mille delucidazioni sul cancro al pancreas,su termini e terapie che sono a me ancora sconusciuti,ma non è questa la mia preoccupazione..vorrei semplicemente diventare il suo miglior sostegno morale...saper rompere certi silenzi,saper dire la cosa giusta.Vi ringrazio ancora
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