Quali possibili cause nell'avversione sessuale nella coppia
Nella coppia non c'erano problemi eccetto il sesso.
Le difficoltà si sono presentate sin dal primo rapporto: lui era molto eccitato, ma nel momento del congiungimento ha perso l'eccitazione per poi riaverla e perderla di nuovo.
Anche i successivi rapporti sono stati caratterizzati da questo andirivieni.
Lui rra terrorizzato all'idea che queste difficoltà potessero precludergli la possibilità di avviare una relazione tanto che a posteriori mi ha confidato di essere ricorso a degli ansiolitici e a compresse per favorire l'erezione.
Dopo 5 mesi i rapporti intimi si sono interrotti.
Ha iniziato a dirmi di non avere più desiderio né fantasie erotiche e di aver anche smesso di masturbarsi.
In concomitanza di ciò ha smesso però anche di dirmi che mi amava e alla mia richiesta se mi amasse rispondeva "lo sai, ma vorrei dimostrartelo pure in quel modo".
Il suo disagio è andato sempre crescendo tanto che il solo parlare di sesso con me gli causava una forte ansia, mi diceva che gli si azzerava la salivazione.
Ho provato a parlare con lui delle possibili cause di ciò, sempre con dolcezza.
Lui pareva brancolare nel buio.
Faceva diverse ipotesi: le mie confidenze sui rapporti con gli ex lo avevano fatto sentire in competizione; forse mi aveva idealizzata troppo; forse mi vedeva come una figura familiare...insomma era impossibile venirne a capo e lui non acconsentiva a rivolgersi ad uno psicologo.
Ci ha provato solo una volta, ma dopo tre sedute ha desistito.
Alla mia domanda se nelle precedenti relazioni avesse mai avuto difficoltà, mi ha risposto che solo agli inizi delle storie aveva un po' di ansia da prestazione ma poi trovava un equilibrio.
Negli ultimi 10 anni aveva però avuto solo relazioni occasionali durate massimo 6/7 mesi.
Nonostante la totale assenza di rapporti, la storia è proseguita per oltre un anno senza litigi e recriminazioni e con una grande sintonia.
Ultimamente però lui ha iniziato a dimostrare fastidio anche per i baci e lo percepivo più distante e amareggiato e non Più propenso ad investire nella storia.
Qualche giorno fa mi ha detto di voler chiudere perché non vuole rinunciare ad una vita sessuale e che da solo ha ripreso a praticare autoerotismo senza problemi.
Mi ha detto che non è attratto da me e che probabilmente non mi ama perché quando si ama si è felici mentre lui non lo è e che per tutto questo tempo ha vissuto con un forte senso di colpa.
Dice che per tutti gli altri aspetti mi riteneva la donna giusta, una donna in grado pure di migliorarlo e a cui vuole un bene smisurato.
Ho insistito per intraprendere insieme una terapia di coppia, ma non ne vuol sapere.
Gli ho chiesto di prenderci una pausa, ma non credo servirà.
A vostro avviso è possibile che una donna piaccia ad un uomo fisicamente e mentalmente eppure lui non la desideri?
la vita sessuale è ricca di molteplici sfaccettature.
Al di fuori di un percorso psicologico è assai difficile capire se le difficoltà riguardano la persona, oppure la coppia nella quale attualmente la persona si trova.
I collegamenti tra gli aspetti affettivi e sessuali rappresentano un altro settore molto importante nella coppia.
Come rispondere in modo pertenete e scientifico alla Sua domanda, stanti tutte queste variabili?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Comprendo la complessità delle variabili in gioco. L'intenso dolore che provo per la fine di questa relazione mi spinge a cercare risposte, a razionalizzare. Vede, io e questo uomo abbiamo convissuto con questo blocco sessuale per un anno. Io lo consideravo un problema insorto nella coppia, una coppia per il resto unita e stabile. Lui mi diceva che con me stava bene come non era mai stato con nessun altra donna; mi ammirava e si diceva fiero di me. Il mio rammarico è che il blocco sessuale possa aver inquinato il resto e averlo indotto alla fine a dire di non amarmi. Quando è insorto il problema, io sono certa mi amasse ancora quindi l'aver interpretato da parte sua la mancanza di desiderio di me come un'assenza d'amore mi pare un grande errore. Lo so, quel che conta è ciò che pensa lui ed io dovrei accettare e rispettare le conclusioni a cui è giunto. Con immenso sforzo infatti mi astengo dallo scrivergli, ma mi sento morire. Sono in cerca di un po' di sollievo, di risposte, di un consiglio su come affrontare questo difficile momento.
non so se sia il caso di parlare di "blocco sessuale", oppure semplicemente di un disturbo/disfunzione sessuale di lui, che del resto era presente fin dall'inizio, e di cui lei narra in questo modo: "Le difficoltà si sono presentate sin dal primo rapporto: lui era molto eccitato, ma nel momento del congiungimento ha perso l'eccitazione per poi riaverla e perderla di nuovo. Anche i successivi rapporti sono stati caratterizzati da questo andirivieni."
Può darsi che questa disfunzione lui l'avesse anche prima, con l* partners precedenti.
All'inizio della Vostra relazione sarebbe stato necessario ricorrere immediatamente sia ad un urologo per la parte organica, sia ad un Sessuolog* psicoterapeuta (FISSonline.it) per la parte psicologica. Altrimenti, dove c'è un problema di funzionamento che si manifesta come immodificabile, quel che ne va di mezzo è il desiderio, dato che viene a mancare la fiducia sul proprio funzionamento.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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considerato che lui sembra (dalle Sue parole) aver preso delle decisioni, come pensa di riuscire a modificarle?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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al di là delle disfunzioni, può leggere questa News, sulle dinamiche che distruggono ( rendono rara e rada) la sessualità della coppia: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4697-matrimoni-senza-sesso-sempre-di-piu-perche.html .
Se ritiene, ci faccia sapere come si evolve la vicenda.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Lei sta vivendo in maniera pesante un lutto, anche se non è ancora certo. Certo è -però- il distacco che il suo fidanzato ha avuto verso di lei. Non mi riferisco solamente all'averla lasciata, ma anche al distacco fisico/sessuale che ha caratterizzato la Vostra relazione, e che ha come effetto quello di indebolire l'autostima e di far sentire poco apprezzate.
Lei sta vivendo ancora la fase del dolore, dei ripensamenti, delle riflessioni. Arriverà forse anche la rabbia, quel sentimento che fa sì di non attribuirsi tutte le responsabilità della situazione e di vedere in maniera più oggettiva anche le responsabilità dell'altra persona.
Questo periodo di grande dolore, si tenga occupata in attività che prima le piacevano; eviti di avvitarsi in pensieri ripetitivi alla ricerca di risposte che al momento non sembrano esistere.
Se ritiene ci tenga informat*.
Saluti cari.
Dott. Brunialt
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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il mese che è trascorso dalla sua ultima replica qui, è stato per Lei un mese di stand-by, in attesa di quel confronto tra voi che alla fine non c'è stato.
Uno stando-by, una pausa; nei sentimenti (come se fosse possibile), negli incontri, mentre però i pensieri continuavano a macinare ipotesi.
Ora il tempo dell'attesa concordata tra Voi è terminato.
E' il momento di celebrare il funerale e di iniziare a elaborare il lutto della perdita; a chiudere interiormente.
Il dolore non riusciamo a chiuderlo a comando; ma la mente riusciamo a governarla forse un po' di più.
Intendo dire che è ormai inutile cercare i perchè, rimuginare su quanto è avvenuto e avrebbe potuto avvenire. Il tempo dell'attesa è finito.
Occorre rialzarsi, e - magari con gli occhi pieni di lacrime - fare nuovi primi passi.
Per il rispetto che deve a se stessa non può permettersi di perdere tempo di vita nel rimuginare.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Cordiali saluti
Credo di interpretare che le "..sconsiderate confidenze che gli feci in merito alle mie passate relazioni" possano innescare in Lei un Suo dubbio: Saranno state esse a causare le difficoltà sessuali di lui?
Non si può escludere. La paura del confronto con gli ex, la delusione di non essere il primo (sia pure in età super adulta) possono essere concausa delle problematiche.
Per Lei tale riflessione può rappresentare un apprendimento.
D'altra parte, che interesse può avere ora tutto ciò, se non nel divenire consapevole (anche per chi ci legge) che ogni relazione inizia da zero, e che il passato sta nel passato? Ad ogni età?
".. Inoltre c'è in me un barlume di speranza che non vuole spegnersi..",
Una parte di Lei non vuole spegnere il barlume,
noi le auguriamo di celebrare il funerale per riprendersi la vita. E dunque di soffiare con decisione sulla candela che produce il barlume.
Saluti cari.
Dott.Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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