Debolezza mentale

Salve, verso la metà del 2003 hanno cominciato a venirmi degli attacchi di panico, così ho iniziato ad evitare le situazioni di pericolo. Dopo un po' ho iniziato anche ad evitare le persone della classe del liceo e facevo una vita da automa, studiavo e basta il resto non è mai contato da allora più di tanto. Finito il liceo, tre anni fa, ho avuto un rilassamento totale, per un anno ho dormito quasi tutto il giorno, l'anno scorso ho tentato una facoltà universitaria senza successo e quest'anno l'ho passato quasi totalmente in casa tranne qualche uscita sporadica. Quello che vorrei sottolineare è che da allora il mio umore non è mai costante, lo può rimanere per un giorno, massimo due poi mi richiudo a riccio e torno un automa. Trovo stressante qualsiasi cosa, noto proprio che la testa fa fatica a fare le cose, a starci dietro. Ovviamente amiche e amici non ne ho perchè non riesco a mantenerli, se mi obbligano ad uscire, lo posso fare un giorno, due al terzo sono già stufa e torno automa. Sento come se dal quel momento nella testa si sia rotto qualcosa, prima ero abbastanza vitale. Devo notare che fin da piccola ho sempre avuto il vizio di isolarmi e di evitare le persone che non ritenevo idonee a parlare, è come se tutto fosse scoppiato in quel momento. Io desidero proseguire gli studi solo che noto che faccio proprio fatica a condurre proprio la vita stessa in casa. Non ne posso più di condurre una vita così, solo che sento il bisogno di qualcuno che mi aiuti, da sola non ce la faccio, oppure inizio e lascio perdere poco dopo. Mi sento stanca a livello fisico come se la mente mi facesse mancare le forze. La solitudine prolungata può portare a riempirsi di paure e congetture? Meglio psicologo o psichiatra? Grazie.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
non si abbatta così, perchè le soluzioni esistono.

Si parte da un lavoro sull'ansia, e in questi casi sono consigliati due specialisti:

1 lo psichiatra

2 un terapeuta, meglio se ad indirizzo cognitivo comportamentale

Lo psichiatra anche perchè la sua tendenza ad isolarsi è probabilmente effetto di un calo dell'umore che si protrae da anni: lavorare sull'umore le permetterà anche di sentirsi meno a disagio quando lontana da casa o in mezzo alle altre persone.

Le allego alcuni articoli, che parlano della diagnosi e del trattamento di ansia e panico

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, la solitudine prolungata può certamente dare origine ad un circolo vizioso patologico in cui più si è soli e più si ha timore di affrontare novità ed amicizie e questo spinge ancora una volta a rimanere soli e così via.
l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta o psichiatra può contribuire ad interrompere questo circolo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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