Relazione con uomo emotivamente immaturo
Buongiorno, ho 23 anni e da qualche mese ho una relazione con un uomo di 40.
Nonostante la differenza d'età stiamo molto bene insieme, lui non è un quarantenne tipico, e io per l'età che ho sono molto matura, considerando anche che ho alle spalle già 4-5 anni di psicoterapia.
Questo rapporto ovviamente è iniziato come qualcosa di casuale, nessuno si aspettava che diventasse serio, ma fatto sta che ormai sono passati tre mesi, e anche se non ci siamo mai esplicitati nulla, ci sentiamo ogni giorno, c'è esclusività e ci vediamo regolarmente, e sono presenti dei sentimenti da entrambe le parti.
Cos'è questa se non una relazione?
Ora, il problema che si sta palesando sempre di più sono le profonde difficoltà di quest'uomo a gestire i rapporti.
Alle spalle, nonostante l'età, ha solo una relazione molto burrascosa di 10 anni con continui tira e molla (con interruz anche di 1/2 anni), finita 5 anni fa.
Da allora, solo rapporti casuali e fisici.
Di fatto è abituato a stare solo.
Questo si riflette nella sua incapacità di gestire una relazione, io sono sempre stata fidanzata negli ultimi anni quindi sono più abituata a gestire conflitti, incomprensioni, ma anche a dare le giuste attenzioni all'altra persona in modo che si senta voluta e amata.
Lui ha difficoltà e lo ammette, non esprime facilmente i suoi sentimenti, si tiene tutto dentro, anche le cose belle che prova per me non riesce ad esprimerle, ma per arrivare al punto che mi sta mettendo davvero in difficoltà:NON SA GESTIRE I CONFLITTI.
Se io mi innervosisco per qualcosa che fa, anziché risolvere la questione rapidamente e andare avanti, lui rimane bloccato.
Io non mi inalbero mai eccessivamente, ma solo il mostrare un disappunto lo manda in tilt.
Anche dopo discussioni durate 5 minuti, lui resta paralizzato giornate intere, triste, sconsolato, sembra che si stia riprendendo da chissà quale batosta.
Dice che tutti i pretesti che trovo per innervosirmi (quasi sempre LEGITTIMI ma soprattutto facilmente chiaribili), sono inutili.
Dice che litigare non ha senso, che discutere è una perdita di tempo, che una volta che lui si innervosisce non riesce più ad uscirne.
Passiamo intere serate in cui lui è in silenzio, con una faccia che non vi dico, e io crocerossina che cerco di tranquillizzarlo, di dirgli che non è successo nulla, che possiamo andare avanti e passare una bella serata, ma non c'è verso, per lui in quei momenti è tutto irrecuperabile.
E magari il motivo iniziale della discussione era "ti ho chiamato, come mai non mi hai risposto?
".
Io so benissimo che una relazione è fatta anche di conflitti, ancora di più all'inizio in cui non ci si conosce bene, ma come farglielo capire?
all'età di 40 anni posso sperare ancora che impari questa cosa o devo arrendermi?
Lui mi piace molto ma sta diventando invalidante, non poter mai esprimere un mio minimo disagio, per paura che a lui resti un magone infinito da cui non è in grado di uscire se non dopo giorni.
Vi ringrazio in anticipo, sono molto confusa
Nonostante la differenza d'età stiamo molto bene insieme, lui non è un quarantenne tipico, e io per l'età che ho sono molto matura, considerando anche che ho alle spalle già 4-5 anni di psicoterapia.
Questo rapporto ovviamente è iniziato come qualcosa di casuale, nessuno si aspettava che diventasse serio, ma fatto sta che ormai sono passati tre mesi, e anche se non ci siamo mai esplicitati nulla, ci sentiamo ogni giorno, c'è esclusività e ci vediamo regolarmente, e sono presenti dei sentimenti da entrambe le parti.
Cos'è questa se non una relazione?
Ora, il problema che si sta palesando sempre di più sono le profonde difficoltà di quest'uomo a gestire i rapporti.
Alle spalle, nonostante l'età, ha solo una relazione molto burrascosa di 10 anni con continui tira e molla (con interruz anche di 1/2 anni), finita 5 anni fa.
Da allora, solo rapporti casuali e fisici.
Di fatto è abituato a stare solo.
Questo si riflette nella sua incapacità di gestire una relazione, io sono sempre stata fidanzata negli ultimi anni quindi sono più abituata a gestire conflitti, incomprensioni, ma anche a dare le giuste attenzioni all'altra persona in modo che si senta voluta e amata.
Lui ha difficoltà e lo ammette, non esprime facilmente i suoi sentimenti, si tiene tutto dentro, anche le cose belle che prova per me non riesce ad esprimerle, ma per arrivare al punto che mi sta mettendo davvero in difficoltà:NON SA GESTIRE I CONFLITTI.
Se io mi innervosisco per qualcosa che fa, anziché risolvere la questione rapidamente e andare avanti, lui rimane bloccato.
Io non mi inalbero mai eccessivamente, ma solo il mostrare un disappunto lo manda in tilt.
Anche dopo discussioni durate 5 minuti, lui resta paralizzato giornate intere, triste, sconsolato, sembra che si stia riprendendo da chissà quale batosta.
Dice che tutti i pretesti che trovo per innervosirmi (quasi sempre LEGITTIMI ma soprattutto facilmente chiaribili), sono inutili.
Dice che litigare non ha senso, che discutere è una perdita di tempo, che una volta che lui si innervosisce non riesce più ad uscirne.
Passiamo intere serate in cui lui è in silenzio, con una faccia che non vi dico, e io crocerossina che cerco di tranquillizzarlo, di dirgli che non è successo nulla, che possiamo andare avanti e passare una bella serata, ma non c'è verso, per lui in quei momenti è tutto irrecuperabile.
E magari il motivo iniziale della discussione era "ti ho chiamato, come mai non mi hai risposto?
".
Io so benissimo che una relazione è fatta anche di conflitti, ancora di più all'inizio in cui non ci si conosce bene, ma come farglielo capire?
all'età di 40 anni posso sperare ancora che impari questa cosa o devo arrendermi?
Lui mi piace molto ma sta diventando invalidante, non poter mai esprimere un mio minimo disagio, per paura che a lui resti un magone infinito da cui non è in grado di uscire se non dopo giorni.
Vi ringrazio in anticipo, sono molto confusa
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>>> Da allora, solo rapporti casuali e fisici.
Grossa bandierina rossa. Rischi di fare da cavia in qualcosa che lui, a 40 anni, non ha ancora imparato a gestire.
>>> all'età di 40 anni posso sperare ancora che impari questa cosa o devo arrendermi?
In generale non è troppo tardi, ma bisogna vedere se ha voglia di imparare. Cosa che dovresti chiedere prima a lui.
Grossa bandierina rossa. Rischi di fare da cavia in qualcosa che lui, a 40 anni, non ha ancora imparato a gestire.
>>> all'età di 40 anni posso sperare ancora che impari questa cosa o devo arrendermi?
In generale non è troppo tardi, ma bisogna vedere se ha voglia di imparare. Cosa che dovresti chiedere prima a lui.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 13/10/2023.
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