Non mi do pace per la fine della relazione
Buongiorno vi scrivo perché non mi do pace per la fine della relazione.
Da tre mesi sono stata lasciata dal mio ragazzo con cui stavo da sei.
L'inizio della relazione non è stata dei migliori.
Lui non mi veniva a prendere a casa e se andavamo a mangiare una pizza ci dovevamo trovare in pizzeria.
Sui social metteva i mi piace alle foto di altre ragazze ma alle mie no perché diceva che non le vedeva.
Diceva che non voleva venire in vacanza con me per più di due giorni, perché secondo lui la prima vacanza con una ragazza doveva essere di due giorni e non di più.
Diceva che non era preso e che non provava grandi emozioni per me ma per lui andava bene così perché non era sentimentale e gli bastava che andassimo d'accordo.
Lo invitai al compleanno di mia madre (che conosceva già) ma mi disse che non sarebbe venuto perché si sentiva in dovere di "dimostrare".
Quando litigavamo visualizzava e non rispondeva oppure spariva per ore fino a quando gli scrivevo io.
Una mattina, esasperata dall' ennesimo visualizzato senza risposta, scoppio, lo insulto pesantemente in tutti i modi possibili e offendo anche suo padre (che aveva appena scoperto un tumore, quindi toccando il suo punto debole), durante il giorno ci sentiamo al telefono, cercando di chiarire ma continuando a discutere.
Alla sera decido di andare da lui, ma lui non voleva, diceva che ero troppo arrabbiata e aggressiva, io andai lo stesso per dimostrargli che ero calma e volevo fare la pace, una volta sotto casa, si infuria, mi dice di andarmene, che avrebbe chiamato i carabinieri e mi avrebbe denunciata.
Da li, mi disse di non farmi piu vedere e ad ogni mio tentativo di approccio mi blocca ovunque.
Mi nega ogni tentativo di comunicazione.
Sto troppo male per le cose che gli ho detto, mi manca e vorrei fare qualcosa per rimediare.
Volevo mandargli una lettera ma ho paura che mi denuncia sul serio.
Cosa potrei fare?
Grazie se mi leggerete e per la pazienza
Da tre mesi sono stata lasciata dal mio ragazzo con cui stavo da sei.
L'inizio della relazione non è stata dei migliori.
Lui non mi veniva a prendere a casa e se andavamo a mangiare una pizza ci dovevamo trovare in pizzeria.
Sui social metteva i mi piace alle foto di altre ragazze ma alle mie no perché diceva che non le vedeva.
Diceva che non voleva venire in vacanza con me per più di due giorni, perché secondo lui la prima vacanza con una ragazza doveva essere di due giorni e non di più.
Diceva che non era preso e che non provava grandi emozioni per me ma per lui andava bene così perché non era sentimentale e gli bastava che andassimo d'accordo.
Lo invitai al compleanno di mia madre (che conosceva già) ma mi disse che non sarebbe venuto perché si sentiva in dovere di "dimostrare".
Quando litigavamo visualizzava e non rispondeva oppure spariva per ore fino a quando gli scrivevo io.
Una mattina, esasperata dall' ennesimo visualizzato senza risposta, scoppio, lo insulto pesantemente in tutti i modi possibili e offendo anche suo padre (che aveva appena scoperto un tumore, quindi toccando il suo punto debole), durante il giorno ci sentiamo al telefono, cercando di chiarire ma continuando a discutere.
Alla sera decido di andare da lui, ma lui non voleva, diceva che ero troppo arrabbiata e aggressiva, io andai lo stesso per dimostrargli che ero calma e volevo fare la pace, una volta sotto casa, si infuria, mi dice di andarmene, che avrebbe chiamato i carabinieri e mi avrebbe denunciata.
Da li, mi disse di non farmi piu vedere e ad ogni mio tentativo di approccio mi blocca ovunque.
Mi nega ogni tentativo di comunicazione.
Sto troppo male per le cose che gli ho detto, mi manca e vorrei fare qualcosa per rimediare.
Volevo mandargli una lettera ma ho paura che mi denuncia sul serio.
Cosa potrei fare?
Grazie se mi leggerete e per la pazienza
[#1]
Gentile utente,
alla sua età, e coi suoi comportamenti violenti (penso in particolare agli insulti che hanno coinvolto anche il padre malato di cancro del suo ex) ritengo che gli abbandoni da parte dei fidanzati siano per lei abituali.
Questa volta, però, dice il titolo della sua richiesta di consulto, lei "non si dà pace" per la fine di una relazione durata in fondo solo sei mesi e marcata fin dall'inizio dalle dichiarazioni di indifferenza del partner: "Diceva che non era preso e che non provava grandi emozioni per me"; e quest'uomo dimostrava il distacco non solo con le parole, ma anche coi fatti.
Come mai allora lei "non si dà pace"? Cosa veramente voleva e ancora vuole da lui?
Leggendo la sua email si può pensare che più che un dispiacere d'amore lei stia attraversando una crisi di altro genere. La sua insistenza nel cercare quest'uomo che le ha detto di non volerla vedere più e il fatto che all'idea di scrivergli una lettera lei ha paura di essere denunciata, sembrerebbero indicare un sentimento di rabbia e una volontà di vendetta che nulla hanno a che fare con l'amore.
Nella lettera vorrebbe davvero "chiarire"... (ma cosa, poi? I fatti sono quelli che sono) o invece vorrebbe scrivergli ancora degli insulti e delle minacce?
Sembra che il suo stato d'animo così alterato richieda la consulenza di uno specialista. Lo cerchi, per il suo bene.
Le auguro di risolvere il problema, presto e nel migliore dei modi.
alla sua età, e coi suoi comportamenti violenti (penso in particolare agli insulti che hanno coinvolto anche il padre malato di cancro del suo ex) ritengo che gli abbandoni da parte dei fidanzati siano per lei abituali.
Questa volta, però, dice il titolo della sua richiesta di consulto, lei "non si dà pace" per la fine di una relazione durata in fondo solo sei mesi e marcata fin dall'inizio dalle dichiarazioni di indifferenza del partner: "Diceva che non era preso e che non provava grandi emozioni per me"; e quest'uomo dimostrava il distacco non solo con le parole, ma anche coi fatti.
Come mai allora lei "non si dà pace"? Cosa veramente voleva e ancora vuole da lui?
Leggendo la sua email si può pensare che più che un dispiacere d'amore lei stia attraversando una crisi di altro genere. La sua insistenza nel cercare quest'uomo che le ha detto di non volerla vedere più e il fatto che all'idea di scrivergli una lettera lei ha paura di essere denunciata, sembrerebbero indicare un sentimento di rabbia e una volontà di vendetta che nulla hanno a che fare con l'amore.
Nella lettera vorrebbe davvero "chiarire"... (ma cosa, poi? I fatti sono quelli che sono) o invece vorrebbe scrivergli ancora degli insulti e delle minacce?
Sembra che il suo stato d'animo così alterato richieda la consulenza di uno specialista. Lo cerchi, per il suo bene.
Le auguro di risolvere il problema, presto e nel migliore dei modi.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 08/10/2023.
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