Paura di morire che condiziona la qualità della mia vita
Buona sera scrivo perché negli ultimi anni, esattamente dall’inizio del covid la mia vita è cambiata, sono diventata super ansiosa e ossessionata dalla morte e dalla paura di morire.
Sono un infermiera, e nel mio lavoro ho avuto spesso a che fare con la morte, ma sei anni fa persi mia madre a causa di una patologia, e non sono mai stata pronta a vivere senza di lei, ho percorso insieme a lei tutte le fasi di dolore fisico e psicologico che mi hanno segnato particolarmente, che rivivo spesso nella mia mente.
Dal momento in cui mia madre morì io cercai di essere forte, ma quando ci fu l’ondata di covid si fecero vive tutte le paure e le paranoie, che negli anni si triplicarono fino a condizionare la mia vita.
Passai un periodo di forte depressione a causa dell’obbligo vaccinale ero ossessionata, e lo sono tuttora, dal fatto che mi avrebbe causato la morte o qualche patologia, mi sono sentita costretta a fare una cosa sul mio corpo che non avrei voluto fare, e lì decisi di intraprendere un percorso di psicoterapia, che terminò quando la psicologa ritenne che io stessi meglio.
Poi successe che rimasi incinta e un po’ queste ansie sparirono, ma sfortuna volle che la mia gravidanza fosse piena di problemi, dalle emorragie alle contrazioni continue già dal secondo trimestre, che mi fecero rimanere a letto per tutta la gravidanza, e la testa elaborava sempre pensieri ossessivi di paura sul perdere il bambino.
Ma andò tutto bene e io finalmente abbracciai il mio piccolo.
Ma le mie paranoie sono tornate adesso più forti di prima.
Adesso che sono mamma ho pensieri ossessivi sulla paura di lasciare mio figlio senza la mamma, o che possa capitare qualcosa a lui o al mio compagno.
Ogni giorno vivo male penso e ripenso che potrei avere qualche malattia della quale non ne sono a conoscenza.
Sento sintomi che probabilmente non ho.
Guardo mio figlio e ho l’angoscia di non viverlo come vorrei.
Se leggo notizie tristi inizio a star male per paura che capiti anche a me.
Questo stile di vita mi sta logorando.
Sono un infermiera, e nel mio lavoro ho avuto spesso a che fare con la morte, ma sei anni fa persi mia madre a causa di una patologia, e non sono mai stata pronta a vivere senza di lei, ho percorso insieme a lei tutte le fasi di dolore fisico e psicologico che mi hanno segnato particolarmente, che rivivo spesso nella mia mente.
Dal momento in cui mia madre morì io cercai di essere forte, ma quando ci fu l’ondata di covid si fecero vive tutte le paure e le paranoie, che negli anni si triplicarono fino a condizionare la mia vita.
Passai un periodo di forte depressione a causa dell’obbligo vaccinale ero ossessionata, e lo sono tuttora, dal fatto che mi avrebbe causato la morte o qualche patologia, mi sono sentita costretta a fare una cosa sul mio corpo che non avrei voluto fare, e lì decisi di intraprendere un percorso di psicoterapia, che terminò quando la psicologa ritenne che io stessi meglio.
Poi successe che rimasi incinta e un po’ queste ansie sparirono, ma sfortuna volle che la mia gravidanza fosse piena di problemi, dalle emorragie alle contrazioni continue già dal secondo trimestre, che mi fecero rimanere a letto per tutta la gravidanza, e la testa elaborava sempre pensieri ossessivi di paura sul perdere il bambino.
Ma andò tutto bene e io finalmente abbracciai il mio piccolo.
Ma le mie paranoie sono tornate adesso più forti di prima.
Adesso che sono mamma ho pensieri ossessivi sulla paura di lasciare mio figlio senza la mamma, o che possa capitare qualcosa a lui o al mio compagno.
Ogni giorno vivo male penso e ripenso che potrei avere qualche malattia della quale non ne sono a conoscenza.
Sento sintomi che probabilmente non ho.
Guardo mio figlio e ho l’angoscia di non viverlo come vorrei.
Se leggo notizie tristi inizio a star male per paura che capiti anche a me.
Questo stile di vita mi sta logorando.
[#1]
Buongiorno Gentile Signora,
la sua lettera è toccante, per la passione che mostra ad un lavoro, appartenente ad una realtà spesso a contatto con la sofferenza, da cui si può progressivamente liberare, a patto di imparare a gestire la confluenza emotiva. Quando ha descritto mi lascia pensare che abbia vissuto il lutto di sua madre senza una completa elaborazione, e un quadro di disturbo acuto da stressi possa essersi progressivamente delineato. E' su questo fattore che inizierei un lavoro di psicoterapia, consapevolmente al fatto che tristezza, stanchezza, spesso alimentano l'ansia, creando un circolo vizioso da cui può risultare difficile emanciparsi da soli.
Il suggerimento che le do, è quello di contattare uno psicoterapeuta, che assieme a Lei, la aiuti a gestire i sintomi e ad affrontarne le cause.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
la sua lettera è toccante, per la passione che mostra ad un lavoro, appartenente ad una realtà spesso a contatto con la sofferenza, da cui si può progressivamente liberare, a patto di imparare a gestire la confluenza emotiva. Quando ha descritto mi lascia pensare che abbia vissuto il lutto di sua madre senza una completa elaborazione, e un quadro di disturbo acuto da stressi possa essersi progressivamente delineato. E' su questo fattore che inizierei un lavoro di psicoterapia, consapevolmente al fatto che tristezza, stanchezza, spesso alimentano l'ansia, creando un circolo vizioso da cui può risultare difficile emanciparsi da soli.
Il suggerimento che le do, è quello di contattare uno psicoterapeuta, che assieme a Lei, la aiuti a gestire i sintomi e ad affrontarne le cause.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Dr. Cristian Sardelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
[#2]
Utente
Dottore grazie per la risposta, sicuramente il momento che sto vivendo adesso è un momento nuovo per me, l’arrivo di un bambino è un evento per quanto gioioso anche molto impegnativo, e stressante, in cui la mia persona è quasi totalmente annullata per compensare le esigenze di un altro essere umano. Quindi è possibile che io sia molto sotto pressione, e gli stati d’ansia sicuramente aumentino. Il suo consiglio lo trovo è giusto sicuramente necessito di psicoterapia. Ma intanto vorrei trovare qualche via di fuga a nei momento in cui i pensieri negativi mi offuscano la mente.
[#3]
Una delle caratteristiche della depressione post partum (ma non posso sapere se la riguarda realmente) è lo squilibrio ormonale che si viene a costituire a livello biologico durante gestazione e parto, non uguale in tutte le donne, a cui ci si deve abituare, ripeto non saprei se sia il Suo caso, ma gli ormoni interagiscono con l'umore, per questo la rimando ad un consulto medico.
Per quanto concerne l'aspetto psicologico dovrei conoscerla meglio per darle una prescrizione utile, e questo implica l'avvio di un percorso professionale di psicoterapia.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Per quanto concerne l'aspetto psicologico dovrei conoscerla meglio per darle una prescrizione utile, e questo implica l'avvio di un percorso professionale di psicoterapia.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Dr. Cristian Sardelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 04/10/2023.
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