Lo psicoterapeuta può obbligarmi ad affidargli i miei soldi per la mia ludopatia??
Buongiorno,
Da tanti anni ormai sono dipendente dal gioco d'azzardo e da poco sto intraprendendo un percorso con uno psicoterapeuta.
La mia più grande paura è che in questa struttura possano riconoscere che la mia dipendenza possa essere molto forte e tale da costringermi a gestire loro i miei soldi.
Pertanto mi capita di omettere qualcosa (tipo la quantità di soldi giocata negli anni) durante i colloqui e non mi sento libero di parlare apertamente per questa mia paura, e temo che questo non mi aiuti completamente nel percorso intrapreso.
Vorrei chiedere se sia possibile una cosa del genere, ovvero che la struttura che mi segue possa dichiarmi come un caso patologico da trattamento obbligatorio e prendere in mano i miei conti.
Ringrazio anticipatamente per il gentile supporto
Da tanti anni ormai sono dipendente dal gioco d'azzardo e da poco sto intraprendendo un percorso con uno psicoterapeuta.
La mia più grande paura è che in questa struttura possano riconoscere che la mia dipendenza possa essere molto forte e tale da costringermi a gestire loro i miei soldi.
Pertanto mi capita di omettere qualcosa (tipo la quantità di soldi giocata negli anni) durante i colloqui e non mi sento libero di parlare apertamente per questa mia paura, e temo che questo non mi aiuti completamente nel percorso intrapreso.
Vorrei chiedere se sia possibile una cosa del genere, ovvero che la struttura che mi segue possa dichiarmi come un caso patologico da trattamento obbligatorio e prendere in mano i miei conti.
Ringrazio anticipatamente per il gentile supporto
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Gentile utente,
Lei non ci dice se la struttura presso la quale si appoggerà e di cui -così sembra- fa parte lo Psicoterapeuta che La prenderà in carico, è pubblica o privata.
Neppure precisa se si tratta di una struttura residenziale o meno.
Se è pubblica, cioè del servizio sanitario nazionale, le regole sono stabilite dal servizio stesso.
Se invece si tratta di una struttura privata, ognuna di esse ha delle regole sue proprie, che vanno chiarite al momento della accettazione della terapia.
In conclusione, dalla sua richiesta non si riesce a capire se le sue preoccupazioni siano fondate (non è la prima volta che strutture private elaborano regole loro proprie), oppure frutto di una Sua resistenza ad affidarsi al trattamento terapeutico.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei non ci dice se la struttura presso la quale si appoggerà e di cui -così sembra- fa parte lo Psicoterapeuta che La prenderà in carico, è pubblica o privata.
Neppure precisa se si tratta di una struttura residenziale o meno.
Se è pubblica, cioè del servizio sanitario nazionale, le regole sono stabilite dal servizio stesso.
Se invece si tratta di una struttura privata, ognuna di esse ha delle regole sue proprie, che vanno chiarite al momento della accettazione della terapia.
In conclusione, dalla sua richiesta non si riesce a capire se le sue preoccupazioni siano fondate (non è la prima volta che strutture private elaborano regole loro proprie), oppure frutto di una Sua resistenza ad affidarsi al trattamento terapeutico.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 758 visite dal 04/10/2023.
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