Situazione complessa

Buonasera.
In realtà io non scrivo per un consulto vero e proprio, e ciò magari porterà a non avere una risposta vera e propria da parte di Voi esperti. Però non so più dove sbattere la testa e di parlare con quelli che conosco non mi viene affatto, perché non capirebbero.
Sono una ragazza di 25 anni e da poco più di un mese ho perso mia madre a causa del cancro. Abbiamo lottato per un anno e abbiamo sofferto tanto, anche troppo.
Da quando è successo vivo una situazione strana, che ho sempre letto sui libri (sono laureata in psicologia) ma che non avevo mai vissuto sulla mia pelle. In pratica è come se la mia mente avesse separato l'immagine di mia madre dal resto delle cose, compresi i sentimenti. Non so come spiegare. Certe volte ho come l'impressione di piombare nella realtà in cui non c'è dopo essere stata in una dimensione in cui lei non è mai esistita. Guardo le foto e provo un senso di gelo, come se i miei sentimenti fossero congelati e non riuscissero ad esprimersi.
Fino ad ora, da quando se n'è andata, sono stati solo due i momenti in cui ho realizzato l'evento: un secondo dopo averla ista esalare l'ultimo respiro e qualche settimana dopo. In entrambi i momenti ho avuto reazioni eccessive, quasi di mancamento. Per il resto sono completamente bloccata. So che non c'è più ma non me ne rendo conto sul serio, come se non mi fosse realmente appartenuta.
Sto vivendo molto male questa cosa, perché a livello inconscio sto male e me ne rendo conto dal fatto che spesso, all'improvviso, ho delle forti crisi d'ansia che non riesco a placare.
Non ho detto a nessuno tutto ciò, e mai lo dirò. Ma sto sempre peggio.
E non so perché lo sto scrivendo. Forse per palesare a me stessa quanto stia andando in frantumi.
Grazie per l'ascolto, comunque sia.
D.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, di fronte alle perdite come queste, ognuno reagisce a modo proprio. C'è chi esprime subito tutto ciò che sente, senza trattenersi, e c'è invece chi per un certo tempo non lo fa, "congelando" la situazione, per usare la sua efficace immagine. A volte le cose si sbloccano spontaneamente, ma se dopo un mese sta sempre peggio, credo che dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoteraapeuta, per lasciarsi aiutare a elaborare questo lutto, come si dice in gergo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
forse il problema è proprio il fatto che sei Laureata in Psicologia: quelli che fanno il nostro mestiere tendono a considerarsi, soprattutto all'inizio della professione, come "più equilibrati" della media da un punto di vista emotivo.

La morte della mamma forse ha colpito in modo brutale l'immagine di te stessa, quella che nascondi da qualche parte, quell'immagine di persona forte che, in questa situazione, è venuta a mancare.

La mia è solo un'ipotesi, ma se fosse vera il tuo congelamento emotivo sarebbe una diretta conseguenza di questa incongruenza percettiva: ti pensavi in un modo, e invece reagisci in un altro.

Un po' come la tua richiesta qui, hai concluso scrivendo "Non ho detto a nessuno tutto ciò, e mai lo dirò", anche se in realtà l'hai appena fatto scrivendoci.

Alla fine l'hai scritto a te stessa, forse stai davvero andando in frantumi, ma cosa c'è di sbagliato? Perdere un genitore, soprattutto in modo cruento, lascia dei segni profondi. Se tu questi segni non li vuoi ottieni l'effetto opposto: si faranno sentire sempre di più, a fasi alterne, ed in modo molto intenso, ovvero attraverso attacchi d'ansia.

Penso che la sofferenza arriverà, lo so perchè ci sono passato anche io, hai solo bisogno di tempo.

Però adesso limitati ad accettare questo congelamento come qualcosa di fisiologico e naturale: è il tuo personale modo di reagire al lutto.

Infine, ti allego questo articolo sulla depressione https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/ scritto dalla nostra Collega Ilenia Sussarellu: tienilo presente, e se vedi che i sintomi si avvicinano a quelli descritti non esitare a chiedere aiuto.

Se vuoi scrivici ancora.

Coraggio
[#3]
Utente
Utente
Il "nessuno" di quella mia frase era riferito alle persone a me più vicine. Ho paura che scoprano questo lato di me e ho paura che non possa essere compreso.
Comunque La ringrazio Dottor Bulla, le Sue parole mi hanno scossa e toccata. E grazie anche dell'articolo.

Un ringraziamento anche al Dottor Santonocito, per il consiglio. Forse più in là riuscirò a coglierlo.

Grazie per avermi ascoltata.