Aiuto DOC
Buonasera dottori, vi scrivo premettendo che so benissimo che nessun consulto potrà mai sostituire l’aiuto e il supporto di cui avrei realmente bisogno ma che, parlando onestamente, mi è impossibile chiedere perché economicamente non indipendente.
Nel 2020 ho cominciato ad avere delle ansie particolari: ho sviluppato il terrore di guidare per paura di investire qualcuno e questo mi portava a ripetere mentalmente tutti i passaggi fatti, prendere una buca era un incubo che mi faceva quindi tornare indietro a controllare; questo però non accadeva solo alla guida ma avevo anche il terrore di fare del male inavvertitamente a qualcuno, magari anche solo sfiorandolo; a questo si aggiunge il mio problema attuale principale ovvero quello di una gravidanza indesiderata: studio per il lavoro dei miei sogni e non vorrei mai rinunciare a questo mio sogno per cui pur essendo fidanzata da anni, ho costretto il mio ragazzo a non avere rapporti per 8 anni perché anche solo abbracciarci era diventato motivo per me di pensare che fossi rimasta incinta sebbene sapessi che fosse impossibile.
Tutto ciò mi ha portato al limite per cui mi sono recata da una psicologa utilizzando la mia borsa di studio all’insaputa della mia famiglia che non può permettersi di aiutarmi economicamente.
Mi è stato diagnosticato un doc che quindi non ho potuto trattare adeguatamente una volta terminata la mia borsa di studio e aver quindi interrotto il percorso.
Ora l’ossessione principale è quella di rimanere incinta che è qualcosa che non posso assolutamente permettermi.
Per via di questa cosa e altri problemi associati io e il mio primo e unico fidanzato con cui stavo da 7 anni ci siamo separati per un periodo di circa un anno dopo il quale ci siamo ritrovati e ho ritenuto assolutamente necessario per il bene della coppia cercare di superare questo ostacolo per cui ho deciso di assumere la pillola pensando che questo potesse darmi sicurezza ma non ho fatto altro che creare un nuovo oggetto di ossessione: il momento in cui assumo la pillola è un incubo, sembra spegnersi il cervello, vado in ansia e devo attuare una serie di rituali per poterla prendere (stare seduta, guardarmi allo specchio e altro).
Io vorrei solo vivere la vita con il ragazzo che amo come fanno tutti gli altri senza pensare di rimanere incinta ogni due per tre.
Ho avuto un unico e solo rapporto da quando prendo la pillola perchè trovo sempre mille motivi per convincermi che in realtà la pillola non l’ho assunta (spegnendo il cervello’ mi capita di non ricordare di averla ingoiata e temo che l’ansia mi abbia portato a buttarla o sputarla).
Io non vivo più...so benissimo che la risposta che otterrò sarà quella di richiedere un consulto che però non posso permettermi...chiedo solo un consiglio...vi prego di dirmi cosa posso fare nel mio piccolo per migliorare, per superare questa cosa in qualche modo.
Ho davvero bisogno di aiuto perché mi sento distrutta, vi ringrazio e mi scuso per essermi dilungata.
Nel 2020 ho cominciato ad avere delle ansie particolari: ho sviluppato il terrore di guidare per paura di investire qualcuno e questo mi portava a ripetere mentalmente tutti i passaggi fatti, prendere una buca era un incubo che mi faceva quindi tornare indietro a controllare; questo però non accadeva solo alla guida ma avevo anche il terrore di fare del male inavvertitamente a qualcuno, magari anche solo sfiorandolo; a questo si aggiunge il mio problema attuale principale ovvero quello di una gravidanza indesiderata: studio per il lavoro dei miei sogni e non vorrei mai rinunciare a questo mio sogno per cui pur essendo fidanzata da anni, ho costretto il mio ragazzo a non avere rapporti per 8 anni perché anche solo abbracciarci era diventato motivo per me di pensare che fossi rimasta incinta sebbene sapessi che fosse impossibile.
Tutto ciò mi ha portato al limite per cui mi sono recata da una psicologa utilizzando la mia borsa di studio all’insaputa della mia famiglia che non può permettersi di aiutarmi economicamente.
Mi è stato diagnosticato un doc che quindi non ho potuto trattare adeguatamente una volta terminata la mia borsa di studio e aver quindi interrotto il percorso.
Ora l’ossessione principale è quella di rimanere incinta che è qualcosa che non posso assolutamente permettermi.
Per via di questa cosa e altri problemi associati io e il mio primo e unico fidanzato con cui stavo da 7 anni ci siamo separati per un periodo di circa un anno dopo il quale ci siamo ritrovati e ho ritenuto assolutamente necessario per il bene della coppia cercare di superare questo ostacolo per cui ho deciso di assumere la pillola pensando che questo potesse darmi sicurezza ma non ho fatto altro che creare un nuovo oggetto di ossessione: il momento in cui assumo la pillola è un incubo, sembra spegnersi il cervello, vado in ansia e devo attuare una serie di rituali per poterla prendere (stare seduta, guardarmi allo specchio e altro).
Io vorrei solo vivere la vita con il ragazzo che amo come fanno tutti gli altri senza pensare di rimanere incinta ogni due per tre.
Ho avuto un unico e solo rapporto da quando prendo la pillola perchè trovo sempre mille motivi per convincermi che in realtà la pillola non l’ho assunta (spegnendo il cervello’ mi capita di non ricordare di averla ingoiata e temo che l’ansia mi abbia portato a buttarla o sputarla).
Io non vivo più...so benissimo che la risposta che otterrò sarà quella di richiedere un consulto che però non posso permettermi...chiedo solo un consiglio...vi prego di dirmi cosa posso fare nel mio piccolo per migliorare, per superare questa cosa in qualche modo.
Ho davvero bisogno di aiuto perché mi sento distrutta, vi ringrazio e mi scuso per essermi dilungata.
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Buonasera,
Da soli è improbabile riuscire ad autocurarsi tuttavia può non essere priva di risorse come pensa; in genere, quasi nessuno lo è per davvero. Dalla sua condizione attuale può parlare al medico di base per avere mediante ticket delle sedute presso uno psichiatra (8 per ticket, e può avere ulteriori facilitazioni se è esente, ne parli sempre con il medico); i farmaci le permetteranno di tenere più sotto controllo la situazione e potrà accedere alla terapia
Nel suo piccolo può provare a porre in frustrazione alcuni dei suoi meccanismi: una buona base di partenza può essere interporre una pausa tra il momento in cui si sente stimolata ad agire e quello in cui esegue; ad esempio, se le viene di tornare indietro con l'auto per controllare dopo una buca, provi a fermare l'auto, stare X secondi in attesa, per poi agire; aumenti i secondi a seconda delle sue possibilità aumentandoli nel tempo. Non è risolutivo ma può permetterle nel tempo di ottenere dei risultati
Da soli è improbabile riuscire ad autocurarsi tuttavia può non essere priva di risorse come pensa; in genere, quasi nessuno lo è per davvero. Dalla sua condizione attuale può parlare al medico di base per avere mediante ticket delle sedute presso uno psichiatra (8 per ticket, e può avere ulteriori facilitazioni se è esente, ne parli sempre con il medico); i farmaci le permetteranno di tenere più sotto controllo la situazione e potrà accedere alla terapia
Nel suo piccolo può provare a porre in frustrazione alcuni dei suoi meccanismi: una buona base di partenza può essere interporre una pausa tra il momento in cui si sente stimolata ad agire e quello in cui esegue; ad esempio, se le viene di tornare indietro con l'auto per controllare dopo una buca, provi a fermare l'auto, stare X secondi in attesa, per poi agire; aumenti i secondi a seconda delle sue possibilità aumentandoli nel tempo. Non è risolutivo ma può permetterle nel tempo di ottenere dei risultati
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1k visite dal 28/09/2023.
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