Sintomi dell’ansia non ancora risolti
Salve, dottori eccomi qui per la seconda volta a chiedere un consulto.
Premetto che la prima volta che richiesi un consulto (29 Luglio), ero in una situazione alquanto critica con l’ansia diciamo che dal 28 Maggio fino agli inizi d’Agosto più che vivere era un soppravivere.
Soffrivo d’attacchi d’ansia molto forti che spesso si trasformavano in attacchi di panico veri e propri: kg su kg persi, paure su paure, davvero sono stato malissimo.
Iniziando un percorso di psicoterapia (la migliore scelta che potevo fare trovando una terapeuta fantastica), mi ha fatto capire tante cose su di me e anche grazie alla mia forza di volontà sono riuscito in breve tempo a riappropriarmi della mia vita: sono tornato ad uscire, ad andare allo stadio, a ballare, beh a fare la vita di un ragazzo di 18 anni nel pieno della sua gioventù! Anzi direi di più, ho iniziato anche al lavorare e al contempo ad iscrivermi all’università.
Di queste cose sono davvero soddisfatto, dirò di più non soffro più d’attacchi nè d’ansia e ne di panico da più di un mese! Sembrerebbe tutto perfetto, una storia a lieto fine, eppure ancora non soddisfatto nella giornata ci sono ancora i sintomi che mi accompagnano: principalmente il fiato corto e un respiro poco spontaneo (e se così posso definirla una leggera fame d’aria) quasi meccanico a volte accompagnato da un oppressione sul torace, sicuramente da buon ansioso stare lì a monitorare il mio corpo non aiuta e di questo sono consapevole! La mia domanda è la seguente, seppur consapevole di tutti questi buoni risultati ottenuti in breve tempo, e di star svolgendo un buon lavoro su me stesso quotidianamente, e al contempo effettuando un buon lavoro in psicoterapia (sono alle settima seduta), perché se ho superato la fase acuta, sono ancora soggetto a questi sintomi?
Non nego che non mi spaventano più, ma mi fanno sentire molto frustato, e mi ripeto spesso ma com’è possibile che provo quotidianamente questi sintomi, e se non dovessero andare mai via, cosa dovrei fare di più per debellerarli?
Ovviamente questo è un circolo vizioso che si è andato a creare sintomo= frustrazione= perplessità= paura di rimanere per sempre così, scusate per questo messaggio infinito, ma questo oggi mi far star male, ne ho parlato anche con la mia terapeuta e secondo lei è più che normale, che ci vorrà ancora del tempo, che ovviamente osservarndo costantemente i segnali del corpo non faccio altro che peggiorare la situazione! Ma su questo ho ancora delle difficoltà (sia sulla difficoltà a non dare troppo peso ai sintomi e anche di non far volare la mente con i pensieri intrusivi), ho paura di rimanere così, con questi sintomi e questi dubbi! A volte vorrei tornare solo ai primi di Maggio, quando non sapevo minimamente cosa fosse la parola Ansia, detto questo ringrazio anticipatamente chi mi risponderà auguro una buona serata a tutti.
P. S dimenticavo di dire che tutti questi miglioramenti lì ho avuti nel giro di un mese, al massimo un mese e mezzo.
Premetto che la prima volta che richiesi un consulto (29 Luglio), ero in una situazione alquanto critica con l’ansia diciamo che dal 28 Maggio fino agli inizi d’Agosto più che vivere era un soppravivere.
Soffrivo d’attacchi d’ansia molto forti che spesso si trasformavano in attacchi di panico veri e propri: kg su kg persi, paure su paure, davvero sono stato malissimo.
Iniziando un percorso di psicoterapia (la migliore scelta che potevo fare trovando una terapeuta fantastica), mi ha fatto capire tante cose su di me e anche grazie alla mia forza di volontà sono riuscito in breve tempo a riappropriarmi della mia vita: sono tornato ad uscire, ad andare allo stadio, a ballare, beh a fare la vita di un ragazzo di 18 anni nel pieno della sua gioventù! Anzi direi di più, ho iniziato anche al lavorare e al contempo ad iscrivermi all’università.
Di queste cose sono davvero soddisfatto, dirò di più non soffro più d’attacchi nè d’ansia e ne di panico da più di un mese! Sembrerebbe tutto perfetto, una storia a lieto fine, eppure ancora non soddisfatto nella giornata ci sono ancora i sintomi che mi accompagnano: principalmente il fiato corto e un respiro poco spontaneo (e se così posso definirla una leggera fame d’aria) quasi meccanico a volte accompagnato da un oppressione sul torace, sicuramente da buon ansioso stare lì a monitorare il mio corpo non aiuta e di questo sono consapevole! La mia domanda è la seguente, seppur consapevole di tutti questi buoni risultati ottenuti in breve tempo, e di star svolgendo un buon lavoro su me stesso quotidianamente, e al contempo effettuando un buon lavoro in psicoterapia (sono alle settima seduta), perché se ho superato la fase acuta, sono ancora soggetto a questi sintomi?
Non nego che non mi spaventano più, ma mi fanno sentire molto frustato, e mi ripeto spesso ma com’è possibile che provo quotidianamente questi sintomi, e se non dovessero andare mai via, cosa dovrei fare di più per debellerarli?
Ovviamente questo è un circolo vizioso che si è andato a creare sintomo= frustrazione= perplessità= paura di rimanere per sempre così, scusate per questo messaggio infinito, ma questo oggi mi far star male, ne ho parlato anche con la mia terapeuta e secondo lei è più che normale, che ci vorrà ancora del tempo, che ovviamente osservarndo costantemente i segnali del corpo non faccio altro che peggiorare la situazione! Ma su questo ho ancora delle difficoltà (sia sulla difficoltà a non dare troppo peso ai sintomi e anche di non far volare la mente con i pensieri intrusivi), ho paura di rimanere così, con questi sintomi e questi dubbi! A volte vorrei tornare solo ai primi di Maggio, quando non sapevo minimamente cosa fosse la parola Ansia, detto questo ringrazio anticipatamente chi mi risponderà auguro una buona serata a tutti.
P. S dimenticavo di dire che tutti questi miglioramenti lì ho avuti nel giro di un mese, al massimo un mese e mezzo.
[#1]
Gentile utente,
lei chiede: "perché se ho superato la fase acuta, sono ancora soggetto a questi sintomi?"
Per tre ragioni:
1) perché si osserva costantemente con timore, acuendo la sua ansia e i relativi sintomi;
2) perché è soltanto alla settima seduta;
3) infine perché non si sta affidando alla pur ottima terapeuta ma sta cercando risposte ovunque senza accontentarsi mai, e cade in tal modo in un comportamento ossessivo/compulsivo.
Segua le indicazioni della curante, si rallegri di aver già risolto molti problemi ed eviti di voler "tornare ai primi di Maggio, quando non sapevo minimamente cosa fosse la parola Ansia", perché la vita è una crescita, un'acquisizione, una conquista, non un cammino all'indietro come quello del gambero.
Auguri.
lei chiede: "perché se ho superato la fase acuta, sono ancora soggetto a questi sintomi?"
Per tre ragioni:
1) perché si osserva costantemente con timore, acuendo la sua ansia e i relativi sintomi;
2) perché è soltanto alla settima seduta;
3) infine perché non si sta affidando alla pur ottima terapeuta ma sta cercando risposte ovunque senza accontentarsi mai, e cade in tal modo in un comportamento ossessivo/compulsivo.
Segua le indicazioni della curante, si rallegri di aver già risolto molti problemi ed eviti di voler "tornare ai primi di Maggio, quando non sapevo minimamente cosa fosse la parola Ansia", perché la vita è una crescita, un'acquisizione, una conquista, non un cammino all'indietro come quello del gambero.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta, applicherò tutte le direttive. Non mi sarà proprio facile perché devo cambiare molti aspetti di me sa da quando ho iniziato a soffrire d’ansia generalizzata tutte le mie errate convinzioni sono cadute. Spero di uscirne il prima possibile per ritrovare la mia serenità e godermi a pieno le cose: Università, i miei amici, il lavoro, i miei hobby, le mie passioni(motociclismo, e calcio), lo sport che tanto amo! Grazie ancora per la risposta le auguro una buona giornata.
[#3]
Grazie a lei per il riscontro.
Soprattutto mi sono piaciute le parole: "da quando ho iniziato a soffrire d’ansia generalizzata tutte le mie errate convinzioni sono cadute". Bene, quindi la vita è acquisizione, come le scrivevo, non solo perdita.
In psicologia il fatto cha da un male nasce talvolta qualcosa di buono si definisce: "Benefit finding", ossia valore positivo delle esperienze negative.
L'importante è saperlo riconoscere e apprezzare.
Ancora auguri.
Soprattutto mi sono piaciute le parole: "da quando ho iniziato a soffrire d’ansia generalizzata tutte le mie errate convinzioni sono cadute". Bene, quindi la vita è acquisizione, come le scrivevo, non solo perdita.
In psicologia il fatto cha da un male nasce talvolta qualcosa di buono si definisce: "Benefit finding", ossia valore positivo delle esperienze negative.
L'importante è saperlo riconoscere e apprezzare.
Ancora auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 26/09/2023.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.